Le domande precedute da una data indicano che essa è temporanea (una domanda che si riferisce ad una situazione provvisoria). Vedendo una di queste domande e sapendo che la situazione provvisoria è cambiata, per favore contattarmi e farmi sapere, in tal modo posso rimuovere la domanda dal mini-HOWTO.
Continua a chiedere questo finchè non si digita un percorso da analizzare. L'idea è che si può voler analizzare diversi vecchi CD, così è possibile inserirne uno dopo l'altro nel lettore e poi continuare a fornire il percorso "D:\" (o altro). Vedere anche la Sezione 7.2.
Quando si scaricano le immagini di Debian sotto Windows, sembra che jigdo-lite abbia difficoltà a scaricare uno o più file seguenti:
libbusiness-onlinepayment-bankofamerica-perl_xxx_all.deb libbusiness-onlinepayment-authorizenet-perl_xxx_all.deb libbusiness-onlinepayment-payconnect-perl_xxx_all.deb libmasonx-request-withapachesession-perl_xxx_all.deb libtemplate-plugin-calendar-simple-perl_xxx_all.deb
Si spostino le cartelle jigdo scaricate al livello superiore possibile più vicino alla cartella radice.
L'NTFS filesystem ha un limite di 255 caratteri sul percorso di un file. Quando jigdo-lite scarica file da Internet fa la copia di una struttura di una cartella del server nelle sue cartelle di scaricamento. Con i loro lunghi nomi i pacchetti Debian in esempio possono eccedere la lunghezza di percorso permesso che porta ad avere messaggi errati come "Cannot write to `[very long pathname]' (No such file or directory)".
Alcune persone ora si potrebbero chiedere: perché jigdo-lite usa "--force-directories" che crea queste gerarchie di cartelle problematiche?
Alcune versioni di jigdo-lite non lo usavano, ma alcune persone hanno richiesto l'utilizzo di "--continue" per evitare che i file semi-scaricati siano ignorati e cancellati quando si interrompe e si riavvia jigdo-lite.
Sfortunatamente, esso porta ad un problema: i server Debian contengono diversi file nominati allo stesso modo (es. "root.bin") in diverse cartelle, e se si interrompe jigdo-lite "al tempo giusto" durante lo scaricamento, c'è alta probabilità che la ripresa dello scaricamento concateni i dati al file semi-scaricato sbagliato, guastandolo e facendo fallire l'intero scaricamento con jigdo.
Editare ~/.jigdo-lite (o jigdo-lite-settings.txt per la versione Microsoft Windows) in un editor di testi e trovare la linea che inizia per "wgetOpts". Le seguenti opzioni possono essere aggiunte a quella linea:
-e ftp_proxy=http://LOCAL-PROXY:PORT/ -e http_proxy=http://LOCAL-PROXY:PORT/ --proxy-user=USER --proxy-passwd=PASSWORD
Naturalmente si sostituiranno i valori corretti per il proprio proxy server. Le ultime due opzioni sono necessarie soltanto se il proprio proxy usa l'autenticazione tramite password. Le opzioni devono essere aggiunte all'estremità delle linea dei wgetOpts prima del carattere finale '. Tutte le opzioni devono stare su una linea.
Alternativamente, sotto linux è possibile anche installare le
variabili d'ambiente ftp_proxy
e http_proxy
,
per esempio nel file /etc/environment o
~/.bashrc.
Se jigdo-file si interrompe dopo il trasferimento di un pezzo considerevole di contenuti della ISO, si avrà un grande file ".iso.tmp". Ci sono parecchie cose da provare per salvare il proprio trasferimento:
Ricominciare il trasferimento premendo RETURN. Forse alcuni file non si sono potuti trasferire a causa del timeout o di altri errori transitori. Provare a trasferire ancora i file mancanti.
Provare un server differente. Alcuni mirror di Debian sono leggermente fuori sincronizzazione, forse un mirror differente tiene ancora i file che erano stati cancellati da quello che si era specificato, oppure è stato aggiornato con dei file che non sono ancora presenti sul proprio mirror. Questo mi è accaduto più volte.
Richiamare le parti mancanti dell'immagine usando rsync. In primo luogo, trovare l'URL corretto del rsync dell'immagine che si sta trasferendo: scegliere un server che offre l'accesso rsync a immaginistable o testing determinare il percorso ed il nome dei file corretti. Gli elenchi delle cartelle possono essere ottenuti con comandi come rsync rsync://cdimage.debian.org/debian-cd/..
Poi rimuovere l'estensione ".tmp" dal file temporaneo di jigdo-lite rinominandolo e passando sia l'URL remoto che il nome del file locale a: rsync: rsync rsync://server.org/path/binary-i386-1.iso binary-i386-1.iso Si potrebbe aver bisogno di usare le opzioni di rsync --verbose e --progress per ottenere i messaggi di stato e --block-size=8192 per aumentarne la velocità.
Sotto linux, si può montare con il parametro loop il file .tmp per accedere ai pacchetti che già sono stati trasferiti e riutilizzarli per generare un'immagine da un file .jigdo più recente. Per fare questo prima digitare i seguenti comandi come utente root nella cartella con il trasferimento interrotto: mkdir mnt; mount -t iso9660 -o loop *.tmp mnt. In seguito iniziare un nuovo trasferimento in una cartella differente e inserire il percorso della cartella "mnt" alla richiesta "File to scan".
Sotto Microsoft Windows si può fare la stessa montando l'immagine ISO temporanea usando software per gestire "drive virtuali". Daemon tools e Nero Image Drive sono entrambi molto popolari. Vedere anche http://tinyurl.com/c39zr per ulteriori opzioni.
Sto avendo difficoltà ad ottenere le traduzioni di questo HOWTO presentate ai redattori non inglesi di LDP.
L'editore tedesco di LDP, Marco Buddè <Budde@tu-harburg.de>
rifiuta di accettare la traduzione tedesca perché è stata
scritta in Docbook e non in Linuxdoc anche se Dockbook è il linguaggio
SGML preferito per LDP. È una vergogna che ci sia della gente della
comunità open source che vuole sabotare la nostra comunità
dall'interno.
L'editore portoghese di LDP, Alfredo Carvalho <ajpc@poli.org>
,
ha completamente ignorato il mio invio della traduzione portoghese.
Se si tiene ad avere documenti di LDP in queste due lingue si è invitati a scrivere a questi editori e chiedere loro di essere più responsabili nell'accettare i documenti tradotti. Per il momento si possono scaricare queste traduzioni dal mio sito web personale http://www.dirac.org/linux/debian/jigdo.
vergognati, Marco Budde <Budde@tu-harburg.de>
.
vergognati, Alfredo Carvalho <ajpc@poli.org>
.
Se il proprio trasferimento viene interrotto, tutto ciò che si deve fare è riavviare il jigdo-lite e premere ENTER a tutte le domande di richiamo. Jigdo-lite riprenderà da dove ha terminato.
È possibile riscontrare che il jigdo che si è trasferito è corrotto. È raro, ma accade di tanto in tanto con prodotti in evoluzione come Debian testing o unstable.
Se si riscontra che il .jigdo è corrotto si dovrà trasferire un nuovo file .jigdo (quando uno corretto è disponibie), ma non ci sarà bisogno di trasferire ancora tutti i dati dell'immagine ISO.
È possibile usare lo stesso trucco di montare l'immagine ISO con il parametro loop usato per l'aggiornamento dell'immagine. La differenza è che non c'è nessuno file .iso completo con cui ricominciare, ma anche il file iso.tmp è un'immagine ISO e può essere usata per finire il trasferimento senza dover ritrasferire tutti i dati che sono stati trasferti prima che il file jigdo corrotto causasse l'arresto del jigdo-lite. Semplicemente si monta con loop il file iso.tmp sulla cartella /mnt e quando si riavvia jigdo-lite, con il corretto file .jigdo, si specifica /mnt /mnt come directory da scandire. Non dimenticarsi di rinominare o spostare il file iso.tmp in modo che esso non interferisca con jigdo-lite il quale vorrà creare un nuovo file iso.tmp.
Assolutamente; il processo è identico al trasferimento delle immagini CD. L'unica cosa differente da fare sarà di trasferire i file .jigdo e .template relativi ai DVD invece che ai CD. È possibile trovare i file .jigdo e .template relativi ai DVD all'indirizzo http://www.debian.org/CD/jigdo-cd/.
Su linux, c'è bisogno del kernel 2.4 o successivo per creare file di dimensione come quella dei DVD.
Su MS Windows, è necessario usare jigdo-win-0.7.1a (rilasciato il 21 luglio 2004) o successivo per creare immagini di dimensione come quella dei DVD. Ciò succede a causa di un bug nel supporto ai file di grandi dimensioni del Mingw32, il compilatore usato per creare gli eseguibili di MS Windows. Il bug è stato riparato in questa data e la versione jigdo-win-0.7.1a è stata rilasciata.
Grazie a Gordon Huff e David Anselmi, ora sappiamo che la risposta è "si si può". Ma, molto importante, Gordon ha dato una buona ragione per non volerlo fare. Parafrasando Gordon:
Il Win98 di un mio amico ha una *buona* connessione cablata. Io arrivo la mattina, faccio partire jigdo (più di uno, attualmante) e dopo andiamo in negozio, allacciamo la parte posteriore della pianta del kiwi, mettiamo sopra le luci e l'albero di Natale, tagliamo l'albero, ordiniamo e dividiamo la pizza e accendiamo l'antenna parabolica.
Poi lascio i miei amici con diverse iso.tmp su CD-RW. Quando torno a casa, uso le ISO che non sono finite per aggiornare la mia installazione jigdo con una connessione dial-up.
Jigdo lavora molto bene -- il file .iso.tmp è creato all'inizio con la relativa dimensione finale, ma riempito con zero byte. Dopo, parti di esso sono sovrascritte con i dati scaricati.
Si può dire che jigdo procede guardando i messaggi "Found X of the Y files required by the template" che sono stampati di tanto in tanto. Il primo valore "X" dovrebbe aumentare. Quando X è uguale a Y, il download è finito.
Quando si aggiornano le immagini dei CD è noioso montare con loop e smontare le immagini. Tuttavia, per default il kernel Linux supporta soltanto otto periferiche montate con loop, e il menu di jigdo-lite dei percorsi precedentemente inseriti ha soltanto cinque voci.
Per fare lo scan di molte immagini montate con loop si deve in primo luogo dire al kernel Linux di supportare più delle otto periferiche di default. Questo viene fatto con il parametro "max_loop" quando si carica il modulo, con "modprobe loop max_loop=16" come comando di linea o aggiungendo la linea "options loop max_loop=16" al file /etc/modules.conf. In Debian, si deve mettere questa linea in un file chiamato /etc/modutils/local-loop e dopo eseguire update-modules perché cambiamenti diretti a /etc/modules.conf saranno sovrascritti.
Avendo montato individualmente le immagini, è possibile passare a jigdo-lite la cartella padre dei punti di montaggio per effettuare la scansione. Per esempio, se le immagini sono montate sotto /mnt/myloopmounts/image1/ etc., passare "/mnt/myloopmounts" come percorso da scansionare. Se passare la cartella padre è sconveniente è possibile anche creare una directory e riempirla con collegamenti ai punti di montaggio.
Jigdo-lite usa wget, e l'output di wget può essere ridotto. Se questo è sconvolgente, è possibile fare in modo che wget sia zittito aggiungendo --non-verbose all'opzione wgetOpts del proprio file ~/.jigdo-lite. Se si vuole che wget non visualizzi alcun messaggio si dovrà usare --quiet all'opzione wgetOpts.
Certamente. Se si è interessati a Potato o Woody, sotto Microsoft Windows, vecchio SunOS, HP-UX e IRIX è possibile usare jigdo-easy. Vedere la Sezione 7.1 e la Sezione 7.4.
Se si vuole scaricare Potato, Woody, Sarge o Sid sotto Microsoft Windows, jigdo-lite è stato tradotto a questa piattaforma e può essere scaricato dal sito principale di jigdo (la Sezione 7.4).
Si può verificare che sotto MS Windows, jigdo-lite scaricherà qualche file, ma poi fallisce la lettura del relativo contenuto e si produrrà un messaggio d'errore "No such file or directory".
Sembra che questo succeda se la lunghezza dei nomi dei file che jigdo processa supera un certo limite. La soluzione è di spostare quanto scaricato su una cartella superiore, più vicino alla directory principale del drive.
Si sta usando una vecchia versione di jigdo. Per piacere aggiornarlo al jigdo-win-0.7.1a o successivo. Vedere la Sezione 6.8.
Questo significa che il PATH nel file .bat è errato. Per alcune ragioni, questo è il caso in cui si avvia jigdo su una condivisione di rete Windows usando come percorso "\\UnServer\File\jigdo". Soluzione: usare "Connetti Unità di Rete" (nel "menu strumenti di esplora risorse") per assegnare una lettera al drive come "Z:", dopo doppio clic sul file .bat da "Z:\jigdo". In alternativa un'altra soluzione è spostare tutto il contenuto della sottocartella jigdo-bin dove risiede il file .bat.
Assolutamente, comunque per evitare contrasti con i nomi dei file, si dovrebbe avviare ogni istanza di jigdo-lite in una propria cartella separata. Si possono avviare quante istanze si vuole, andare a letto, e quando ci si sveglia tutte le immagini ISO aspetteranno sul proprio hard disk. Considerare che jigdo-lite consuma intensivamente banda e CPU, quindi non si vorrà usare il proprio computer con istanze multiple eseguite in tandem.
Si sta lavorando un interfaccia GTK+ per jigdo. Entrambi i client GUI di Linux e Microsoft Windows sono progettati. Sfortunatamentè stato fatto l'80% in oltre un anno e mezzo, quindi non sperare molto per un prossimo rilascio.