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Probabilmente è una buona idea spiegare un po' di teoria prima di discutere i meccanismi dell'uso dei dischi. In particolare, il concetto di filesystem. [17] Questo concetto genera confusione, perché ha diversi significati.
Il filesystem si riferisce all'intero albero delle directory, che inizia con la directory root /, come descritto precedentemente.
Un "filesystem" in generale significa ogni organizzazione di file e directory su di un particolare dispositivo fisico. "Organizzazione" significa la struttura gerarchica delle directory e ogni altra informazione riguardo ai file di cui si può volere tener traccia: la loro dimensione, chi ha il permesso di modificarli, ecc. Così è possibile avere un filesystem nel proprio hard disk e un altro su ogni floppy disk.
"Filesystem" è usato anche per significare un tipo di filesystem. Per esempio, MS-DOS e Windows 3.1 organizzano i file in modo particolare, con particolari regole: i nomi dei file possono avere solo 8 caratteri, per esempio, e non è memorizzata nessuna informazione sui permessi. Linux chiama questo filesystem msdos. Linux ha anche il suo proprio filesystem, chiamato filesystem ext2 (versione due del filesystem ext). Si userà il filesystem ext2 per la maggior parte del tempo, a meno che non si acceda a file di un altro sistema operativo o si abbiano altre necessità particolari.
Ogni dispositivo fisico che si desidera usare per memorizzare i file deve avere almeno un filesystem su di esso. Questo si riferisce ad un filesystem nella seconda accezione: una gerarchia di file e directory, insieme alle informazioni su di essi. Naturalmente, ogni filesystem ha un proprio tipo, così anche la terza accezione entra in gioco. Se si dispone di più di un filesystem su di un singolo dispositivo, ogni filesystem può essere di un proprio tipo differente; per esempio, si può avere sia una partizione DOS che una partizione Linux sul proprio hard disk.
È importante distinguere il filesystem dalla formattazione a basso livello del disco. Nei mondi Dos e Macintosh, il filesystem è chiamato formattazione ad alto livello. Quando si formatta un disco, usando uno di questi sistemi operativi, generalmente si realizza sia una formattazione a basso livello sia la creazione di un filesystem (formattazione ad alto livello). Su sistemi GNU e Unix, si dice semplicemente formattare generalmente per indicare la formattazione a basso livello, e creare un filesystem per indicare la formattazione ad alto livello.
La formattazione è inerente alle particolarità del dispositivo fisico, come l'esatta posizione fisica dei propri dati su di un floppy disk (per esempio sul margine o vicino al centro del disco). Il filesystem è il livello di organizzazione di cui ci si deve preoccupare: nomi di directory e file, le loro dimensioni, ecc.
Questa sezione descrive come montare un floppy disk o uno Zip disk, la directory /dev e la distribuzione dell'albero delle directory sopra dispositivi fisici o partizioni multiple.
Si di un sistema GNU/Linux non è necessaria alcuna corrispondenza tra le directory e i dispositivi fisici, come c'è in Windows dove ogni dispositivo ha il suo proprio albero delle directory che inizia con una lettera (come C:\).
Invece, ogni dispositivo fisico come un hard disk o floppy disk ha uno o più filesystem su di esso. Al fine di rendere un filesystem accessibile, esso è assegnato ad una particolare directory in un altro filesystem. Per evitare circolarità, il filesystem root (che contiene la directory root /) non è contenuto da nessun altro filesystem: si accede ad esso automaticamente quando si avvia Debian.
Una directory in un filesystem che contiene un altro filesystem è detta punto di montaggio (mount). Un punto di mount è una directory in un primo filesystem su di un dispositivo (come il proprio hard disk) che "contiene" un secondo filesystem, forse su di un altro dispositivo (come un floppy disk). Per accedere a un filesystem, si deve montarlo in qualche punto di mount.
Così, per esempio, si può montare un CD al punto di mount /cdrom. Questo significa che se si guarda nella directory /cdrom, si vedrà il contenuto del CD. La directory /cdrom stessa è di fatto nel proprio hard disk. Per tutti gli scopi pratici il contenuto del CD diventa una parte del filesystem root e quando si digitano comandi e si usano programmi non fa alcuna differenza quale sia la reale posizione fisica dei file. Si può avere creato una directory sul proprio hard disk chiamata /cdrom e aver messo alcuni file al suo interno e ogni cosa funzionerebbe esattamente nello stesso modo. Una volta che si è montato un filesystem, non c'è la necessità di fare attenzione ai dispositivi fisici.
Tuttavia, prima di montare un filesystem o creare attualmente un filesystem su di un disco che non ne ha ancora uno, è necessario riferirsi ai dispositivi stessi. Tutti i dispositivi hanno un nome, e questi sono localizzati nella directory /dev. Se ora si digita ls /dev, si vedrà una lista piuttosto lunga di ogni possibile dispositivo che si potrebbe avere sul proprio sistema Debian.
I dispositivi possibili includono: [18]
/dev/hda è il dispositivo IDE A. In generale, questo sarà un hard disk. IDE si riferisce al tipo di dispositivo; se non si sa che cosa esso significhi, probabilmente si ha questo tipo di dispositivo, perché è il più comune. La propria partizione DOS/Windows C:\ si trova probabilmente su questo dispositivo.
/dev/hdb è il dispositivo IDE B, come si può indovinare. Questo potrebbe essere un secondo hard disk o forse un lettore di CD-ROM. I dispositivi A e B sono il primo e il secondo (master e slave) dispositivo sul controller IDE primario. I dispositivi C e D sono il primo e il secondo dispositivo sul controller IDE secondario.
/dev/hda1 è la prima partizione del dispositivo IDE A, usualmente chiamata C:\ su un sistema DOS o Windows. Notare che dispositivi differenti sono identificati da lettere, mentre specifiche partizioni di questi dispositivi sono rappresentate in più da numeri.
/dev/sda è il disco SCSI A. SCSI è come IDE, solo che se non si conosce cosa sia probabilmente non si ha uno di questi dispositivi. Gli SCSI non sono molto comuni nei PC Intel casalinghi, sebbene siano spesso usati nei server e i computer Macintosh spesso utilizzino dischi SCSI. [19]
/dev/fd0 è il primo dispositivo floppy, generalmente A:\ sotto DOS. Dato che i floppy disk non hanno partizioni, i loro nomi hanno solo numeri, invece dello schema lettera-numero usato per gli hard disk. Tuttavia, per i lettori di floppy i numeri si riferiscono al dispositivo e per gli hard disk i numeri si riferiscono alle partizioni.
/dev/ttyS0 è la prima delle proprie porte seriali (COM1: sotto DOS). La directory /dev contiene i nomi di molti dispositivi, non solo dischi.
Per montare un filesystem, si deve comunicare a Linux di associare qualunque filesystem trovi in un particolare dispositivo con un particolare punto di mount. Nel fare questo, potrà essere necessario comunicare a Linux quale specie di filesystem cercare.
Come semplice dimostrazione, vediamo come si monta un CD-ROM, come quello che si può aver usato per installare Debian. Per far questo sarà necessario essere root, perciò si faccia attenzione; ogni volta che si diventa root si ha il potere di rovinare l'intero sistema, invece di rovinare solo i propri file. Inoltre, questi comandi presumono che ci sia un CD nel proprio lettore; si dovrebbe mettere un CD nel lettore ora.
su
Se non lo si è già fatto, è necessario o fare il login come root o ottenere i privilegi di root con il comando su (super utente). Se si usa su, inserire la password di root quando richiesta.
ls /cdrom
Vedere che cosa c'è nella directory /cdrom prima di iniziare. Se non si ha una directory /cdrom, si dovrà crearne una usando il comando mkdir /cdrom.
mount
Digitare semplicemente mount senza alcun argomento fornisce la lista dei filesystem attualmente montati.
mount -t iso9660 dispositivo CD /cdrom
Per questo comando, si dovrebbe sostituire il nome del proprio dispositivo CD-ROM al posto di dispositivo CD nella riga di comando precedente. Se non si è sicuri, /dev/cdrom è una buona supposizione dato che il processo di installazione dovrebbe aver creato questo link simbolico sul sistema. Se questo fallisce, provare con dispositivi IDE differenti: /dev/hdc, ecc. Si dovrebbe vedere un messaggio come il seguente:
mount: block device /dev/hdc is write-protected, mounting read-only
L'opzione -t specifica il tipo di filesystem, in questo caso iso9660. La maggior parte dei CD è iso9660. L'argomento successivo è il nome del dispositivo da montare e l'argomento finale è il punto di mount. Sono disponibili molti altri argomenti per mount; vedere la pagina di manuale per i dettagli.
Quando un CD è montato, si può constatare che il proprio lettore non si apre. Si deve smontare il CD prima di rimuoverlo.
ls /cdrom
Confermare che la directory /cdrom ora contiene qualsiasi cosa sia sul CD nel proprio lettore.
mount
Osservare di nuovo la lista dei filesystem, notare che ora il proprio lettore CD è montato.
umount /cdrom
Questo comando smonta il CD. Ora si può tranquillamente rimuovere il CD dal lettore. Notare che il comando è umount senza la lettera "n", anche se è usato per smontare, unmount, il filesystem.
exit
Non rimanere autenticati come root. Fare immediatamente il logout, per essere sicuri.
Il file /etc/fstab (il cui nome significa "file system table") contiene le descrizioni dei filesystem che si montano frequentemente. Questi filesystem poi possono essere montati con un comando più breve, come mount /cdrom. I filesystem si possono configurare anche per essere montati automaticamente quando il sistema viene avviato. Probabilmente si vorrà montare tutti i filesystem sui propri hard disk al momento dell'avvio.
Ora osservare questo file, digitando more /etc/fstab. Ci saranno due o più voci che sono state configurate automaticamente quando si è installato il sistema. Probabilmente appare in modo simile a:
# /etc/fstab: static file system information. # # <file system> <mount point> <type> <options> <dump > <pass> /dev/hda1 / ext2 defaults 0 1 /dev/hda3 none swap sw 0 0 proc /proc proc defaults 0 0 /dev/hda5 /tmp ext2 defaults 0 2 /dev/hda6 /home ext2 defaults 0 2 /dev/hda7 /usr ext2 defaults 0 2 /dev/hdc /cdrom iso9660 ro,noauto 0 0 /dev/fd0 /floppy auto noauto,sync 0 0
La prima colonna elenca i dispositivi su cui risiede il filesystem. La seconda elenca i punti di mount, la terza il tipo di filesystem. La riga che inizia con proc è un filesystem speciale . Notare che la partizione di swap (/dev/hda3 nell'esempio) non ha un punto di mount, così la relativa colonna del punto di mount contiene none.
Le ultime tre colonne richiedono alcune spiegazioni.
La quinta colonna è usata dall'utilità dump per decidere quando fare il backup del filesystem. Nella maggior parte dei casi in questo campo si può mettere 0.
La sesta colonna è usata dall'utilità fsck per decidere in quale ordine verificare i filesystem quando si avvia il sistema. Il filesystem root dovrebbe avere un 1 in questo campo, i filesystem che non necessitano di essere verificati (come la partizione di swap) dovrebbero avere uno 0 e tutti gli altri filesystem dovrebbero avere un 2. Vale la pena notare che la partizione di swap non è esattamente un filesystem, nel senso che non contiene file e directory, ma è usata solamente dal kernel Linux come memoria secondaria. Tuttavia, per ragioni storiche, le partizioni di swap sono ancora elencate nello stesso file dei filesystem.
La quarta colonna contiene una o più opzioni da usare quando si monta il filesystem. Ecco un breve sommario (alcune di queste probabilmente non saranno ancora molto chiare: vengono elencate per le consultazioni successive):
I/O sincrono o asincrono. L'I/O sincrono scrive i cambiamenti ai file immediatamente, mentre l'I/O asincrono può tenere i dati in buffer e scriverli successivamente, per motivi di efficienza.
Montare il filesystem in sola lettura (read-only) o lettura-scrittura (read-write). Se non è necessario fare alcun cambiamento al filesystem, è una buona idea montarlo in sola lettura così non si danneggerà nulla per sbaglio. Inoltre, i dispositivi di sola lettura (come lettori CD-ROM e floppy disk con la protezione in scrittura) dovrebbero essere montati in sola lettura.
Quando il sistema si avvia od ogni volta che si digita mount -a, mount prova a montare tutti i filesystem elencati nel file /etc/fstab. Se non si vuole che venga montato automaticamente un filesystem, si dovrebbe usare l'opzione noauto. Probabilmente è una buona idea usare l'opzione noauto per i supporti rimovibili come floppy disk, perché può o non può esserci un disco nel lettore. Si vorrà montare manualmente questi filesystem dopo aver inserito un disco.
Usare o ignorare i file di dispositivo su questo filesystem. Si potrebbe usare nodev se si monta la directory root di un altro sistema sul proprio sistema; non si vuole che il proprio sistema provi ad usare i dispositivi su altre macchine.
Permette o proibisce agli utenti ordinari di montare il filesystem. nouser significa che solo root può montare il filesystem. Questa è la configurazione predefinita. Si potrebbe usare l'opzione user per accedere al lettore di floppy senza dover essere root.
Permette o non permette l'esecuzione di file su questo filesystem. Probabilmente queste opzioni non saranno necessarie.
Permette o non permette che il bit suid abbia effetto. Probabilmente queste opzioni non saranno necessarie.
Equivalente a: rw, dev, suid, exec, auto, nouser, async. Si può specificare l'opzione defaults seguita da altre opzioni per sovrascrivere aspetti specifici di defaults.
Aggiungere le seguenti righe al proprio file /etc/fstab:
/dev/sda1 /mnt/zip ext2 noauto,user 0 0 /dev/sda4 /mnt/dos msdos noauto,user 0 0
Da ora in poi, si sarà in grado di montare i dischi Zip formattati DOS con il comando mount /mnt/dos e dischi Zip formattati Linux con il comando mount /mnt/zip. [20]
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Debian Tutorial
30 settembre 2007hp@debian.org