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Recensione
Ad un anno dal rilascio della Debian 1.3, è finalmente uscita la versione 2.0 della distribuzione con più sviluppatori del mondo. Di recente (lo scorso 16 agosto) è stato anche celebrato il 5o ``compleanno'' del progetto.
Torniamo alla distribuzione. Per chi fosse nuovo e ancora non lo sapesse, Debian è un progetto per creare una distribuzione Linux interamente basata su software Open Source, ovvero software rilasciato con licenze che permettano la libera copia, modifica e ridistribuzione del codice. La distribuzione Debian principale (e ufficiale) contiene quindi solo free software (free=libero, nel mondo Linux free ha solo questo significato).
Un anno dal rilascio della versione precedente. Si, è stata lunga e
difficile, ma Debian 2.0 contiene molte innovazioni rispetto alla versione
1.3. La prima, la più sostanziale, è l'uso della
GNU libc 2 (conosciuta anche come
libc6
). Con la libc6
sono disponibili molte nuove
funzioni, e un miglior supporto per il locale (i messaggi nella propria
lingua), YP e altro.
Uno dei motivi del ritardo è stato causato da parecchie instabilità di
questa libreria (era ancora in pieno sviluppo quando gli sviluppatori Debian
hanno cominciato ad usarla), e dal fatto di mantenere la piena compatibilità
con la vecchia libc5
(nella Debian 2.0 è possibile sviluppare
applicazioni sia per libc6
sia per libc5
).
Debian 2.0 è stata ufficialmente rilasciata per architetture i386 e m68k.
Il porting della libc6
su altre architetture ha causato
l'arretratezza dello sviluppo di Debian queste ultime, però ho
comunque provato ad installare Debian 2.0 su una vecchia sparc (ancora in
sviluppo), e non ho avuto problemi di sorta.
Lo schema di installazione è molto simile alla 1.3, ovvero un menu con i vari passi da seguire per preparare il disco fisso, installare le componenti base (Kernel e utility) e riavviare con il sistema definitivo. Il menu comprende sempre comunque i passi consigliati, ovvero rileva cosa è stato fatto e propone alcuni passi ``consigliati''.
Il programma di installazione è stato riscritto completamente in C, in
modo da renderlo più veloce (in precendenza era uno script sh
)
e più facilmente internazionalizzabile.
A causa dello spazio limitato, sarà dura in futuro avere un dischetto di installazione multilingua, però sarà possibile creare facilmente i dischetti di installazione per le varie lingue partendo dagli stessi sorgenti.
Dopo il riavvio del sistema, è stato aggiunto una fase di pre-selezione
dei pacchetti. Viene in pratica chiesto che tipo di macchina installare, e
in base alla scelta vengono già preselezionati i pacchetti per lo scopo,
senza sorbirsi dselect
. È anche possibile personalizzare la
scelta dei servizi da installare. C'è da dire che questo sistema è molto
spartano (sono delle liste statiche di pacchetti da attivare date in pasto a
dpkg
): conviene sempre passare per la selezione di
dselect
per verificare esattamente le dipendenze. Comunque
questa fase è molto più tollerabile, in quanto risulta molto più veloce
rispetto alla Debian 1.3.
apt
Purtroppo Debian 2.0 è fornita ancora con dselect
e i soliti
metodi. Ma uno spiraglio di luce spunta all'orizzonte: si chiama
apt
!
apt
è distribuito con slink (la distribuzione in
sviluppo, furura Debian 2.1), in
dists/slink/main/binary-i386/admin/apt_*
. apt
è
un'interfaccia a dpkg
e si può usare come ``metodo'' di
dselect
, e anche lanciare da riga di comando.
apt
si occupa di scaricare da più fonti l'elenco dei
pacchetti (il noto file Packages.gz
): file locale o risorsa
disponibile via http, mescolare insieme le informazioni, verificare la
versione disponibile più recente di un pacchetto e dove lo si può trovare a
velocità più alta, e installarlo direttamente quando richiesto.
L'installazione normale di Debian fa la scansione di tutti i file su CD e
verifica se un pacchetto deve essere installato o aggiornato.
apt
verifica invece prima le dipendenze e lo stato del sistema,
poi passa ad installare subito i pacchetti necessari. Chiede conferma per
proseguire se il pacchetto che si vuole installare dipende da altri
pacchetti non ancora selezionati, ed eventualmente installa correttamente
tutto il necessario.
Purtroppo apt
è ancora indietro come sviluppo (la versione
disponibile al momento in cui scrivo è la 0.1.6), e non fa ancora il mount
automatico del CDROM. È comunque utilizzabile, se qualcuno lo vuole
provare (non ci sono particolari rischi, è solo un'interfaccia a
dpkg
, per cui il sistema non si ``guasta'').
La Debian 1.3.1 per i386 poteva starci completamente in un CDROM, e anche aggiungendo tutto il materiale Pluto rimaneva ancora spazio libero (vedi il CDROM del Pluto Meeting 1997).
L'area principale (main) della Debian 2.0 per i386 adesso riempie quasi completamente un CDROM (ovvero tutto il software Open Source). Le aree contrib, non-free e non-US devono obbligatoriamente essere poste su un eventuale secondo CD. I sorgenti dell'area principale non ci stanno completamente su un unico CD.
Descrivere tutto il software disponibile è un'impresa immane. Fate prima
a procurarvi la distribuzione ed installarla. È aumentato anche il materiale
disponibile in lingua italiana (basta impostare LANG=it_IT
).
Chi ha già Debian 1.3 installata può passare alla 2.0 con molta
semplicità. A causa però del massiccio cambiamento introdotto dalla
libc6
sono necessarie alcune precauzioni (e la
libc5
si comporta di conseguenza).
Il passaggio dalla 1.3 alla 2.0 necessita quindi di una fase delicata
dovuta all'aggiornamento quasi contemporaneo di libc5
e
libc6
, pochi altri pacchetti critici e poi il resto del sistema
con il proprio comodo.
La fase delicata si può fare in questi modi:
apt
, c'è una versione per libc5
che fa
tutto il necessario;
cd_autoup.sh
nel CDROM), che
aggiorna i pacchetti delicati nel giusto ordine e poi proseguite con il
solito dselect
;
Sono anche stati trovati alcuni grossi problemi di sicurezza in alcuni pacchetti, prontamente corretti e resi disponibili. Al momento in cui scrivo è già uscita la revisione 2 di hamm.
La versione in sviluppo è chiamata slink, e si dice che per novembre/dicembre venga congelata (è quella fase in cui non si accettano più versioni di nuovi pacchetti, e vengono corretti unicamente bachi dei pacchetti esistenti), quindi la versione 2.1 uscirà molto presto.
Comunque molti pacchetti (probabilmente tutti) di slink sono già direttamente utilizzabili in una Debian 2.0. Interessante prelevare da slink è GNOME. Si tratta ancora di software in pieno sviluppo, ma è simpatico vedere come stanno procedendo i lavori. I giochi sono comunque già utilizzabili, e alcune interfacce per configurare il sistema iniziano a funzionare.
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