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La goduria che si prova a deletare e ripartizionare un disco da un giga, aah, bisogna provare, non si può raccontare...
Ora il secondo disco è così:
Disk /dev/hdb: 64 heads, 63 sectors, 525 cylinders
Units = cylinders of 4032 * 512 bytes
_
Device Begin Start End Blocks Id System
/dev/hdb1 1 1 250 503968+ 83 Linux native
/dev/hdb2 493 493 525 66528 82 Linux swap
Riprendiamo ad installare Red Hat: boot, due root e via! Stavolta proviamo l'installazione semigrafica. Carina, ma ordinaria. In mezz'ora è tutto finito. Installato e funzionante.
Sono impressionato, favorevolmete. Red Hat installa proprio facilmente;
350 mega tutto incluso, senza fare montagne di domande come Slackware.
Pare proprio che questo sistema dei rpm
vada bene.
Peccato che stavolta non mi abbia configurato X. Domani provo a reinstallarlo usando X; vediamo se in questo modo mi configurerà X correttamente. A seguire.
Intanto mi prude di installare anche Debian. Perchè no? Voglio proprio vedere com'è: c'è chi ne parla tanto male, c'è chi ne parla tanto bene; meglio vedere di persona.
Cambio CD e inizio la ricerca. c'è un grosso file sia in formato testo
che dvi
e postscript
.
Provo less
sul file di testo, ma è zippato e less
mostra solo ciccioli.
Ma, come mai?
Ecco una grossa differenza tra Slackware e Red Hat;
Slackware installa pacchetti già configurati per un uso comune,
mentre Red hat li installa nativi, senza configurazioni di base
pre-hacked.
Quindi niente ls
colorato, niente unzippatura automatica di less
, ecc.
Peccato. Almeno potrebbe offrire la possibilità di scegliere tra più
configurazioni.
Ma torniamo alla lettura del manuale Debian. Intanto (tra le righe) scopriamo il perchè del nome Debian: Lui si chiama Ian, sua moglie Debra ... un pò troppo personale per un progetto ufficiale GNU! Beh, almeno fino a due mesi fa! E poi sto manuale è ... un vero librone, paragonabile al getting started di Matt W., ed altrettanto illeggibile. Intendiamoci, entrambi sono INDISPENSABILI, ma sono troppo completi e quando hai finito di leggerli non ti ricordi più i consigli dati all'inizio. Bisogna sfogliarli man mano si installa; servono copie stampate.
Ora, una cosa suggerita dal manuale, e supportata dal programma di installazione, è la divisione dei file system su partizioni diverse. Il manuale suggerisce:
Partition File System Size
/dev/hda1 msdos 32 MB
/dev/hda2 swap 32 MB
/dev/hda3 / 16 MB
/dev/hda5 /usr 256 MB
/dev/hda6 /usr/local 128 MB
/dev/hda7 /var 32 MB
/dev/hda8 /home 318 MB
Tralasciamo sull'ovvia inutilità della partizione hda1 ;-)
Mi sembra proprio una gran bella roba, a parte che io preferirei
avere anche /opt
oltre a /usr/local
.
Ora devo fare le mie scelte: ho più di 400 mega a disposizione e li divido così:
/dev/hdb5 18112 / # e qui c'è un errore!
/dev/hdb6 308416 /usr
/dev/hdb7 133024 /usr/local
/dev/hdb8 28192 /var
per /home
lascio correre:
intanto me la creerà in /
, poi posso sempre
montarmi il /home
di Slackware,
che è pieno di roba mia.
Sarebbe tanto comodo poter creare queste partizioni logiche piccole quanto basta per ciascun uso, lasciando un bel pò di spazio libero nella partizione fisica, e poter poi, a necessità, estendere quella o quelle partizioni logiche che ne avessero bisogno. Lo UNIX di IBM (AIX) lo fa. Perchè Linux no? Questa era una proposta. (eh, Alessandro?)
Debian usa un disco di boot ed un solo disco di root,
mentre ha tre dischi di installazione base, oppure si può usare il cd.
Parto per due dischi. Dove li trovo? Il volumone non lo spiega.
Io (che una certa praticaccia me la sono già fatta) riesco a trovarli,
ed anche a trovare le varie utility dos per installare dal dos, ma,
mi domando, come si troverà uno che non sa come fare?
Intanto, nonostante la mia praticaccia, ci casco anch'io:
il disco di boot non bootta. Nulla, acqua fresca.
Dò una ociada più da vicino... le immagini erano compresse (.gz), e
bisogna scompattarle prima di copiarle sul dischetto.
Confermo: un utente M$-dog a questo punto avrebbe già abbandonato.
Boot, root, parte e chiede: cd-rom o dischetti? Sicuro di me vado col cd-rom
...aspetta che lo cerco:
/dev/hda qui non c'è
/dev/hdb qui non c'è
/dev/hdc qui c'è, ma non è lui
aspetta che carico driver per altri tipi di cd-rom!
Ma come!
ha trovato un cd-rom, non lo ha riconosciuto e vuole infarcirmi
il kernel di driver per altri tipi di cd-rom?
In realtà intendeva proprio che secondo lui il disco non è un
CD-ROM debian...
forse cerca la firma...
Il mio disco è prodotto dalla infomagic e ha il debian nel direttorio
debian/debian-0.93/ invece che nel root.
Va beh, mi tocca farmi altri tre dischetti.
boot, root, base 1, 2 e 3. Partito!
chiede:
installi da cd, mounted file system o dischetti? (un mucchio, dice)
Visto che ha già montato il mio cd-rom (ho controllato) potrei dirgli
di installare da mounted file system, ma voglio provare a vedere
cosa mi dice del mio cd non ortodosso.
Dice di non riconoscerlo, ma stavolta mi chiede di indicargli il path
dove può trovare la gerarchia debian. Buono!, ma non poteva chiedermelo
anche prima, invece di costringermi a fare i tre dischetti base?
E qui si scopre l'utilità del doppio disco di root del Red Hat.
E` vero che ha un doppio root disk, ma proprio grazie a quello
ha programmi di installazione MOLTO più furbi e può
signorilmente risolvere situazioni come questa.
Come dice la pubblicità:
A conti fatti questa è la vera convenienza!
L'installazione procede al solito, con una interfaccia semi-grafica molto simile a quella del Red Hat, ma però si ferma in continuazione a chiedere un sacco di dati, ed i programmi che eseguono queste richieste sono tra i più svariati: i più offrono solo la classica interfaccia di linea, quella che scrolla, per intenderci, altri una più funzionale interfaccia curses, con i movimenti del cursore per eseguire scelte, ed infine pochi usano l'interfaccia semi grafica. Alcune utility richiedono le stesse cose già chieste (per scopi diversi) da altre utility, solo che prima magari veniva offerta una scelta, invece ora bisogna scrivere il nome giusto a memoria. Niente di trascendentale, intendiamoci, ma ... certo non per il novellino.
Torniamo alle nostre partizioni; ecco come si sono riempite:
Filesystem 1024-blocks Used Available Capacity Mounted on
/dev/hdb5 17532 5896 10731 35% /
/dev/hdb6 298573 110031 173122 39% /usr
/dev/hdb7 128790 15 122124 0% /usr/local
/dev/hdb8 27291 1780 24102 7% /var
come vedete Debian occupa 150 mega. (perchè è senza sorgenti?)
Un'ultima considerazione, comune a tutte le installazioni: la configurazione della tastiera è una delle ultime cose che accadono durante l'installazione. Per quei poveracci che non hanno una tastiera USA (come me, che ho una tastiera finlandese) occorre andare a memoria. Io, che ho usato tastiere USA per più di dieci anni, ho qualche difficoltà: chissà come si sente uno che la tastiera USA non la ha neppure mai vista!
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