Editoriale
E dopo il server, il desktop
Oramai lo dò per scontato... il mondo dei server si è scontrato con il
linux, ed è mia personale previsione che entro l'anno prossimo un server su
tre avrà linux preinstallato. Basta vedere il tono degli articoli sulle
riviste del settore (computer reseller news, EDP news, e gli altri magazine
orientati al mercato VAR/Trade) dove linux è comparso ogni mese con
recensioni tra il soddisfatto e l'entusiasta.
Ma a noi non basta, vero? Come il buon Torvalds disse a suo tempo,
l'obiettivo è la totale dominazione del mondo, e quindi ci tocca arrivare a
conquistare anche i desktop.
Qual è il problema? Definire cosa sia un desktop. Se ci pensate, "desktop"
significa solamente che il computer sta su un tavolo... e ognuno lo usa a
modo suo. Il grafico lo utilizza principalmente per photoshop o CorelDraw,
qualcuno lo usa solo per farci girare word o excel, qualcuno usa autocad...
A mio avviso, il linux ha già adesso gran parte del software che viene
richiesto dagli utenti, mancano solo poche cose per farne un degno sostituto
di Mac e Windows.
Per cominciare:
- manca un meccanismo unico e riconosciuto per l'installazione degli
applicativi. L'RPM è la cosa che ci va più vicina, anche se personalmente
preferisco i buoni vecchi .tar.gz, gestibili senza alcun bisogno di
programmi separati. In realtà la GNU da tempo si è standardizzata sul
meccanismo del "configure", che prepara i makefile per la compilazione o per
l'installazione su svariate tipologie di unix e non. Il configure è un
semplice meccanismo basato sulla shell bash, e che consente di specificare
innumerevoli parametri (directory di destinazione, parametri per la
compilazione e così via).
Sarebbe interessante un package manager che gestisca direttamente la
sequenza "configure; make; make install" e che si preoccupi di amministrare
i warning e gli errori - il tutto renderebbe i pacchetti indipendenti da
ogni distribuzione, e perfino dal sistema operativo (se il pacchetto è in
sorgente). Gli svantaggi? Chi crea il pacchetto deve conoscere l'autoconf
(l'insieme di programmi utilizzati per creare il file configure),
sicuramente più complesso di un semplice RPM.
- manca sotto X11 un decente meccanismo per gestire i font scalabili (e
non). Risente assai del peso degli anni, e infatti il meccanismo di gestione
dei font può ritornare solo dei bitmap con profondità di un bit, rendendo
impossibili i sistemi di antialiasing (che contribuiscono molto a migliorare
l'apparenza dei caratteri sullo schermo). Il renderer Type1 interno
all'Xserver è decisamente scarso (è rimasto lo stesso codice donato molti
anni fa dalla IBM, senza subire alcuna modifica negli anni). La speranza
è
basata sui renderer collegati alla libreria FreeType, che però non sono
linkabili direttamente al server X per questioni di incompatibilità tra le
licenze, e che risentono di alcune incompatibilità tra il meccanismo di
"annuncio" dei font (il formato utilizzato da X per passare le informazioni
dettagliate sui caratteri è un po' rigido, e rende difficile utilizzare
tutte le capacità del TrueType).
Sarebbe sufficiente avere una interfaccia per impiegare dei rasterizzatori
esterni, così come adesso si possono utilizzare dei plugin per utilizzare
certe periferiche di input. La cosa è un attimo più semplice con le
moderne librerie (qt e GTK), che non dovendo sottostare alla compatibilita'
a tutti i costi si possono permettere di usare direttamente il FreeType e
"disegnare" su immagini a livelli di grigio, e quindi disporre di tutte le
buone qualità di questa libreria.
- manca un sistema di stampa universale e impiegabile in modo semplice da
tutti i programmi. Se ne sta lavorando (sia sotto qt che sotto GTK), ma per
ora le stampe rimangono uno dei punti peggiori del linux.
- informazioni. Avete trovato un programma sperduto per la rete che fa cose
magnifiche? Fateci un articolo sopra. Io continuo a trovare gente che mi
chiede se gli mp3 possono essere ascoltati sotto linux, e quando gli mostro
l'x11amp (che legge direttamente gli skin del winamp) ci restano male e
dicono "ma io non lo sapevo, come faccio a trovarlo?"
Basta una bella paginetta con i link, un articolo sul PJ...
Detto questo, io sono convinto che manchi veramente poco. E con il fervore
e l'interesse che vedo attorno, non può che migliorare.
A tutti quelli che sono scettici, consiglio di provare con parenti e amici
(magari totalmente inesperti di computer): montategli una partizione con il
linux, e riempitela di belle cosette. Non passerà molto tempo, e scoprirete
che passano la maggior parte del loro tempo sotto il segno del pinguino...
di Carlo Daffara