Sembra facile, e in effetti ai primordi della rete la cosa
funziona abbastanza bene. Anche perché per fare il sysop ci
vogliono ancora conoscenze tecniche non banali, perché gli
utenti possono scrivere solo collegandosi in interattivo alle
BBS e sopratutto perché in Fidonet ci si scambia solo netmail
(matrix), quindi la comunicazione rimane da uno ad uno, e la
velocità di trasmissione di questi messaggi (ricordiamoci che si
parla di un'epoca in cui i modem a 1200 bps rappresentavano un
lusso) non era nemmeno paragonabile a quella dell'e-mail di
oggi.
Ma ci pensa un sysop texano, Jeff Rush, a inventare l'echomail e
complicare le cose. Nella rete si apre subito un furioso
dibattito: alcuni sysop paventano l'aumento vertiginoso dei
volumi di mail (che ci si scambia su normali linee telefoniche
nelle ore notturne) e profetizzano che con l'avvento
dell'echomail "la rete crollerà sotto il suo stesso peso".
Chiaramente non avviene nulla di tutto questo. Un po' perché i
modem diventano sempre più veloci (US Robotics sta per
commercializzare il suo mitico Courier 14400 HST), un po' perché
ci si affretta a fissare la topologia di distribuzione e a
varare una gerarchia parallela di coordinatori, il cui compito è
appunto quello di tenere sotto controllo il flusso
dell'echomail.
Per quanto riguarda l'aspetto che più ci interessa, la scelta di
Fidonet è radicalmente diversa da quella di Usenet. Sono i
sysop che pagano le bollette telefoniche, quindi il rapporto
segnale/rumore delle conferenze echomail deve essere mantenuto a
un livello sufficientemente alto. In buona sostanza si decide
per la moderazione "a posteriori" (retro-moderazione) della
stragrande maggioranza delle conferenze. E, nel corso degli
anni, la figura del moderatore acquista un'importanza sempre
maggiore anche perché tale figura, che deriva la sua
legittimazione dal coordinamento echomail che almeno in Italia
lo nomina e ne controlla l'operato, ha poteri sanzionatori sugli
utenti potendo disporre di tutta una gamma di provvedimenti
disciplinari che vanno dall'ammonimento formale allo sgancio di
un nodo dalla conferenza. Secondo le regole fidonet, infatti,
ogni sysop è responsabile del comportamento in rete dei propri
utenti, a meno che non dimostri di aver compiuto ogni
ragionevole sforzo per "educare" la propria utenza al rispetto
delle regole.
Aggiungete a questo scenario offline reader sempre più evoluti e
in buona sostanza auto-installanti e una facilità
d'installazione del software di gestione delle BBS sconosciuta
agli esordi, ed avrete abbastanza chiare le ragioni per le quali
la rete Fidonet è cresciuta per anni in modo quasi esponenziale,
almeno finché non è arrivato il grande boom di internet.
Malgrado tutto questo, Fidonet si è comunque ampiamente
meritata, in alcuni periodi della sua storia, l'appellativo di
Fight-o-net, perché comunque le tensioni rimangono latenti e
prima o poi esplodono. Tra utente ed utente, tra sysop e sysop,
tra coordinatore e coordinatore. A qualcuno qui nel Pluto
fischieranno le orecchie, ma vi posso garantire che in Fidonet è
successo ben di peggio ;-)
Tornando nel seminato, la cosa realmente importante da capire è
invece il nesso, probabilmente inevitabile finché non sarà
maturata una vera e propria "cultura" ovvero un linguaggio
autonomo della comunicazione elettronica, che esiste tra la
scelta di moderazione delle conferenze e il proliferare di
strutture gerarchiche nella rete (coordinatori, coordinatori
echomail, moderatori) con l'immancabile rischio di deriva
burocratica che citavo all'inizio.
E tutto perché, quando ci si siede davanti ad una tastiera, si
dimenticano quasi sempre queste due piccole regolette
fondamentali:
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