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Il Software Libero avanza nella Pubblica Amministrazione, in Italia e soprattutto all'estero. Ecco un sunto delle principali notizie pubblicate sulla rete negli ultimi due mesi.
La divisione malese di Microsoft si scaglia contro le autorità locali decise ad utilizzare software open source all'interno di progetti che dovrebbero rendere la Malesia un paese sviluppato intorno al 2020. Si veda a tal proposito, l'articolo di cui parlo nella parte conclusiva.
In un comunicato stampa il Prato Linux User Group annuncia il primo software libero sviluppato appositamente per la gestione dello Sportello Unico Attività Produttive. Il programma, denominato SUAP, gira su piattaforma Linux, è distribuito sotto licenza GPL ed è stato sviluppato da Infostrada S.p.A. su progetto, indicazioni e coordinamento del Comune di Guidonia Montecelio (RM).
Dopo alcuni grandi comuni quali Pescara, Lodi, Firenze il software libero entra anche nei piccoli comuni. La Giunta Comunale di Luco dei Marsi, un piccolo paese con poco più di 5000 anime ha approvato un'ordine del giorno per l'introduzione del software libero nel sistema istituzionale e nella pubblica amministrazione.
In collaborazione con il MarsicaLUG e l'Arci Luco sono stati istituiti dei corsi gratuiti per diffondere l'utilizzo del software libero tra i cittadini.
Stati Uniti: Microsoft Corporation se la prende con il Pentagono, reo di utilizzare troppo software open source per svolgere le proprie attività. La possibile violazione dei diritti di proprietà intellettuale derivante dall'utilizzo misto di software open source e software proprietario sembra essere al centro del dibattito, ma non va dimenticato il fatto che il Pentagono sta finanziando ricerche volte a rafforzare, specialmente dal punto di vista della sicurezza, i sistemi liberi. Tali ricerche ovviamente avvantaggiano aziende concorrenti di Microsoft. A sua volta il Ministero della Difesa replica che la messa al bando immediata dell'open source creerebbe grossi problemi legati soprattutto alla sicurezza in molti sistemi di importanza cruciale.
Un esempio di software libero usato a livello governativo negli USA è SELinux (Security-Enhanced Linux), l'add-on di sicurezza sviluppato proprio dalla NSA (National Security Agency) per aggiungere a Linux tutte le funzionalità necessarie a soddisfare i severi requisiti di sicurezza e affidabilità richiesti da enti governativi e militari.
Anche Taiwan si appresta ad introdurre il Software Libero. Un piano prevede la creazione di un ambiente di software libero totalmente in cinese, appositamente scritto per gli utenti di Taiwan, lo sviluppo di applicazioni e l'istruzione di circa 120.000 persone, in modo da poter introdurre anche nella scuola diversi ambienti legati all'information technology per assicurare la libertà di informazione.
In Germania il software libero avanza. Dopo la petizione Bundestux presentata da Werk21 nel Febbraio di quest'anno, da Francoforte arriva la notizia che il Governo tedesco, ad opera del Ministro dell'Interno Otto Schily, ha stabilito una partnership con IBM per portare i sistemi open source sulle infrastrutture della Pubblica Amministrazione. La distribuzione Linux scelta sarebbe proprio la tedesca SuSE.
E proprio dal paese strenuo difensore della "proprietà intellettuale" arriva la notizia che secondo i rappresentanti del Consumer Project on Technology, uno dei più importanti movimenti di consumatori statunitensi, il Governo USA utilizza troppo Software Microsoft.
Il sito del Ministero dell'Innovazione pubblica un documento dal titolo: "Linee guida del governo per lo sviluppo della società dell'informazione". In esso per la prima volta viene messa in evidenza l'importanza che avrebbe l'adozione del software open source nella pubblica amministrazione italiana. È possibile scaricare il file sia in formato pdf, sia in formato rtf.
Concludiamo questa panoramica con un articolo pubblicato da Annozero, un sito di informazione che aderisce alla Rete Software Libero, iniziativa ideata da Prosa e che ha come scopo la creazione di un network che del software libero faccia il proprio centro d'interesse. Software Libero e Terzo Mondo, nella traduzione italiana di Andrea Glorioso, illustra dettagliatamente la situazione in molti paesi in via di sviluppo. Il comune denominatore è sicuramente l'indipendenza che l'utilizzo di tale software dà nei confronti dei grandi produttori di costoso software proprietario. Il basso costo di GNU/Linux e il possesso del codice sorgente possono sicuramente contribuire a ridurre il "Digital Divide" nei confronti dei paesi più ricchi. Nel caso del Terzo Mondo, il maggior ostacolo alla diffusione è proprio il software contraffatto, che in molti casi raggiunge la quasi totalità delle installazioni di software proprietario.
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