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Editoriale
... È questo il messaggio che sempre più si trasmette nel mondo della Consumer Information Technology.
Ora, va bene che non dev'essere necessaria una laurea in ingegneria nucleare per utilizzare il computer, ma ho l'impressione che stia diventando tutto (apparentemente) troppo facile. Insomma è come se si stesse mettendo le fondamenta per creare una classe di "dementi" informatici. Le conseguenze poi le vediamo sotto gli occhi di tutti: "I love you" (ed i suoi derivati) per esempio, buona parte della "riuscita" del virus su menzionato è dovuta alla dabbenaggine (ed alla poca informazione) degli utenti dei 45 milioni di sistemi che pare siano stati colpiti, considerando tra l'altro il fatto che ad una prima lettura il programmillo non è poi così sofisticato.
Il macrovirus manco a dirlo è scritto in Visual Basic Scripting che malauguratamente ha accesso a tutte le risorse dei sistemi windows-based e il mezzo attraverso cui si diffonde è un noto programma di posta elettronica che esegue automaticamente (e di default!) le macro contenute nelle e-mail, a questo aggiungiamo l'ignoranza degli utenti che non le disabilitano (perché non sanno di poterlo fare) ed il gioco è fatto.
Non parliamo poi della campagna di stampa che ha dimostrato ancora di più la completa mancanza di conoscenze informatiche da parte dei nostri cari giornalisti (salvo qualche rara eccezione). Per ovviare a parte degli inconvenienti sarebbe bastato far passare l'informazione legata all'impostazione. Ma questo non è stato fatto
Avere una maggiore consapevolezza sull'utilizzo di un programma e prendere magari un po' di tempo per studiarsi l'impostazione dei programmi permetterebbe di salvarsi dai danni. Forse usare Linux può portare anche a questo mah...
Ciao.
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