In Linux, ci si riferisce ai dischi fissi come a device e i device sono pseudo-file in /dev. Per esempio, la prima partizione della seconda unità SCSI con numero più basso è /dev/sdb1. Se l'unità a cui si fa riferimento con /dev/sda viene rimossa dalla catena, allora la partizione suddetta è automaticamente rinominata in /dev/sda1 all'avvio successivo.
Le etichette di volume rendono possibile mantenere per le partizioni un nome costante indipendentemente dal punto in cui sono connesse e indipendentemente da cosa altro sia connesso. Le etichette non sono obbligatorie per volumi Linux. Ognuna può essere lunga al massimo 16 caratteri.
Ci sono tre strumenti per creare etichette di volume: mke2fs, tune2fs e e2label.
e2label /dev/hdb1 pubsw
tune2fs -L pubsw /dev/hdb1
Entrambi questi comandi mettono l'etichetta "pubsw" alla prima partizione della seconda unità. Quella etichetta rimane con quella particolare partizione anche se l'unità viene spostata su un altro controller o perfino su un altro computer.
mke2fs pubsw /dev/hdb1
mke2fs -L pubsw /dev/hdb1
fanno la stessa cosa dei due comandi precedenti, dopo aver creato il file system. Ciò significa che ciascuno di quest'ultimi due comandi cancella ogni dato esistente nella partizione.
Ecco un esempio di fstab. Esso è un file di testo che si trova in /etc, che viene di solito configurato durante l'installazione del sistema operativo. Descrive dove sarà montata ciascuna partizione e come verrà montata. Può essere modificato o usando un'utilità o manualmente quando si aggiungono o rimuovono device.
LABEL=/ / ext3 defaults 1 1 LABEL=/boot /boot ext2 defaults 1 2 none /dev/pts devpts gid=5,mode=620 0 0 none /dev/shm tmpfs defaults 0 0 LABEL=HOME /home ext3 defaults 1 2 none /proc proc defaults 0 0 none /sys sysfs defaults 0 0 LABEL=/usr /usr ext3 defaults 1 2 /dev/hdc1 /k-space ext3 defaults 1 2 /dev/hda6 swap swap defaults 0 0 /dev/hdd /media/cdrecorder auto pamconsole,ro,exec,noauto,managed 0 0 /dev/fd0 /media/floppy auto pamconsole,exec,noauto,managed 0 0
La prima colonna a sinistra elenca i device e la seconda i punti di mount. Questo esempio contiene un misto di device ed etichette. L'unità master del secondo controller viene sempre montata in /k-space. La partizione con etichetta "HOME" è sempre montata in /home, indipendentemente dalla unità sulla quale si trovi o da quale numero di partizione abbia. Notare che è possibile usare punti di mount come etichette, come "/usr".
devlabel è uno script che crea collegamenti simbolici a device. Per esempio,
devlabel -d /dev/hdb1 -s /dev/home
crea un collegamento da /dev/hdb1 a /dev/home. È fondamentale come archivi un identificatore univoco per l'hardware che si trova su /dev/hdb1 e memorizzi quell'identificatore, insieme al nome del collegamento che è stato specificato, in /etc/sysconfig/devlabel. Se l'hardware è successivamente spostato in /dev/hdc1, il suo identificatore univoco sarà interrogato (usando /usr/bin/partition_uuid), verrà trovata la voce corrispondente in /etc/sysconfig/devlabel e sarà nuovamente collegato a /dev/home.