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Linux means business
Ovvero del porting su una Linux-box del
sistema di Remote Banking di Credemtel
(società del gruppo Credem)
Il fatto significativo fu però un altro: la comparsa sulla scena di Linux. Entrò con una macchina di medio livello un P90 con 32 mega di Ram e dischi scsi, per provare cosa si poteva fare in quella nuvoletta (così viene rappresentata, no?) chiamata Internet, dove tutti avevano tutto e praticamente gratis, ma soprattutto a portata di mouse.
C'era allora il kernel 1.2.9 e la sua velocità mi faceva credere di essere su una macchina Risc con processori ultra-veloci e ram a tonnellate. Era invcce un S.O. gratuito ad avere queste prestazioni!!! E per di più sviluppato da chi non aveva la più pallida idea di quale configurazione potesse avere la macchina target.
Utilizzai Linux per 6 mesi durante i quali mi applicai (ma forse dovrei direi divertii) a fare test di connessione e di prestazioni. Mi stuzzicava l'idea di avere una simile velocità sulla macchina di front-end del Remote-Banking di Credemtel alla quale si connettono migliaia di utenti. La macchina del RB era uguale come configurazione hardware, il S.O. era però un (povero) vecchio SCO 3.2.4.0 che non potevo upgradare a causa di un software di terze parti che non riuscivo a tradurre. La macchina si saturava in termini di capacità fisica (i-node), e per ovviare inserivamo altri hd, ma soprattutto era la velocità di elaborazione che, crescendo i volumi di dati e di clienti installati, iniziava ad essere critica. I dati elettronici bancari hanno una "freschezza" che noi vogliamo mantenere fino al cliente finale: il nostro obiettivo è di elaborarli e renderli disponibili in un massimo di 60 minuti.
Provai a ricompilare su Linux i programmi che giravano sotto SCO ed ottenni una serie di errori e warning che, devo dire la verità mi scoraggiò un pò, ma che mi fece prendere la decisione azzeccata: non serviva insistere, si trattava di attendere qualche tempo, un'ambiente di sviluppo più robusto e forse avrei potuto fare il salto per davvero.
Di lì a 6 mesi ritornò il problema della saturazione della SCO-machine. Ma stavolta il kernel 2.0 era già uscito e cosi' ritirai fuori il nome Linux. Detto fatto. Altri 3 mesi di porting assieme a Clizio Merli di net4U di Vercelli e 4 di debug-on-line (!) ed il progetto è diventato una concreta realtà.
Praticamente è stato come salire su un'astronave. Un ambiente di lavoro fatto da programmatori per programmatori sia per la fase di sviluppo che per l'utilizzo quotidiano. Capacità del processore sfruttata al massimo. I-node a volontà o quasi, uno dei vecchi crucci. Ambiente visibile dalla nostra rete interna Windows e viceversa. Nessuna royalty sul software di base e un sacco di utilità e tools gratuiti: se la scelta di un S.O. può dipendere anche dal prezzo, direi che con Linux questo problema non esiste. Inoltre gli sviluppatori inviano molto volentieri i loro contributi, a richieste precise, per migliorare la performance. Il tutto si è sposato alla perfezione, massimo risultato con un medio sforzo ma al minimo costo. E visto il risultato ci sono altre prospettive per il futuro.
La duttilità di una Linux-box è tale che non c'e' praticamente niente che non si possa fare (a parte, forse, il caffè).
Il rovescio della medaglia c'è, ma non sono del tutto convinto di poterlo chiamare tale: il software non ha il supporto garantito, è certo, ma non certissimo. E chi non sa come aggiustare eventuali buchi software puo chiedere alle varie mailing-lists o news-group, sparsi qua e là in Internet, qualche consiglio che è di solito ben centrato e risolutore ed arriva in pochissime ore e gratis. Ma per chi mastica un pò di tutto, Linux è il bengodi dei tools e delle utilities e i buchi si possono tappare immediatamente con qualche aggiustatina qua e là visto che il tutto è fornito di sorgenti !
Linux è ormai entrato a pieno titolo nel sistema informativo di CredemTel e svolge compiti che altri S.O. non hanno nel "sangue" .o nel prezzo.
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