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Netscape Communicator 4.0
Uno dei grandi avvenimenti informatici degli ultimi tempi è sicuramente l'avvento di Internet e dei protocolli di interscambio delle informazioni come l'http e l'smpt. Su questi (e molti altri) protocolli si gioca oramai una partita per cambiare completamente la forma futura dell'informatica, realizzando finalmente il sogno di Bill Joy, fondatore della Sun Microsystems: "The Network is the Computer", ossia la creazione di un'unica grande rete informatica planetaria, basata su componenti standard e non-proprietari.
La Netscape cerca di capitalizzare su questi sforzi, e per questo ha creato un programma che cerca di concentrare in un unico codice tutte le modalit´ di comunicazione tra calcolatori, tutti i protocolli, tutti i media che usano internet come tramite. Tale programma (originariamente chiamato Navigator) ha ora cambiato nome, diventando Netscape Communicator, di cui ho provato la versione per Linux.
Cominciamo con il dire che il programma non è certo piccolo; il file da
scaricare è lungo quasi 4.5 Mbyte. Al suo interno si trovano i soliti file
sparsi a cui la Netscape ci ha ormai abituato, in particolare
l'eseguibile (da copiare in /usr/local/bin o in generale lungo il Path), il
file con gli app-defaults di X11 e il file .zip che contiene le classi Java.
Dopo la consueta finestra con la licenza d'uso, lo schermo che vi trovate
davanti si presenta cosí:
Il "look" generale del programma è molto cambiato, forse per essere piú
simile al nuovo look di Windows95 imposto dalla Microsoft. Non c'è piú
l'apparente "rilievo" a cui anche i programmi Motif ci hanno abituato, si ha
invece una icona che si colora in modo appena piú vivo quando il mouse ci
passa sopra, disegnando anche una sottile cornice. In generale l'apparenza
è piú gradevole, e molto vicina anche a quella dei tools per Java creati
dalla Sun.
Nell'angolo in basso a destra non troviamo piú l'icona che lanciava la
finestra di posta, ma una sorta di mini-toolbar che consente di raggiungere
immediatamente gli altri moduli che compongono Communicator, cio´ i moduli
per posta e news e quello per il conferencing. In realtá le distinzioni tra
un modulo e l'altro si fanno sentire molto poco, e danno un'impressione
generale di "integrazione" che effettivamente mancava nel vecchio Navigator.
Le finestre sono:
Per finire c'è il modulo per la realizzazione di pagine web, che non è altro
che un editor interattivo Wysiwyg molto simile a HotMetal sotto windows o
Amaya sotto X11. Personalmente detesto gli editor wysiwyg, e per creare
pagine www preferisco di gran lunga usare un normale editor, o magari un
editor con il color highlighting (come l'fte o emacs); per realizzare
alcune semplici pagine puó peró essere veramente utile, in particolare per chi
non ha tempo di impararsi l'html. Un esempio dell'interfaccia è:
Gran parte delle novitá di Communicator rimangono sotto la superficie, e
difficilmente verranno riconosciute come importanti ancora per un paio
d'anni. Ad esempio il supporto nativo per il CORBA, un metodo
standard per scambiare oggetti attivi tramite internet, che adesso risulta
integrato direttamente nel nucleo di Communicator (e che forma la base dei
sistemi di interscambio dei dati piú sofisticati anche per i moduli
aggiuntivi, come il Messenger).
Quello che si puó dire è che in generale il programma funziona, risolve
molti dei problemi che Java dimostrava lavorando con X11 a 65536 colori o
piú, e aggiunge molte funzioni non disprezzabili. Continua a non essere un
prodotto in sintonia con quella che è la filosofia di unix, ossia tanti
moduli separati e specializzati (il Netscape Communicator rimane infatti un
unico programma linkato staticamente), ma questo è legato ad una scelta
filosofica precisa (quella di creare un unico punto di ingresso per tutto
quello che è comunicazione su internet e intranet) e non va considerato un
difetto vero e proprio.
I problemini ci sono ancora, i "bus error" rimangono ma sono piú rari. In
generale, non posso non dare un parere particolarmente positivo di Netscape
Communicator, e aspetto solo di vedere quando la Microsoft riuscirá a
terminare Internet Explorer per linux, cosí da poter fare un bel confronto.
Anche se non sto con il fiato sospeso...
CorelOffice for Java
Mentre siete davanti al vostro monitor per fare il download di Communicator,
date un'occhiata in fondo: troverete una sorta di piccola "pubblicitá" di
CorelOffice for Java (preBeta release). Come mai? La mia impressione è che
la Netscape, unica a proporre una soluzione realmente multipiattaforma,
voglia dimostrare la possibilitá di fare veramente a meno della Microsoft
(e magari prenderne il posto). Per questo deve proporre alternative a quello
che è il prodotto di maggior successo della Microsoft, ossia Office; ecco
quindi che nelle pagine di Netscape compare spesso il riferimento a questa
beta di CorelOffice (che probabilmente sará pronta verso la fine
dell'anno).
Si tratta di una beta usabile, ma non certo di un prodotto completo; molti
menú sono ancora disattivati, e il programma si pianta spesso e volentieri.
Come dimostrazione tecnologica è peró notevole, e puó essere usata come
sostituto temporaneo di un vero word processor e spreadsheet per piccoli
compiti.
Il look lo potete vedere in queste immagini:
Che dire? Funziona (piú o meno), dimostrando che è possibile creare anche
programmi di una certa dimensione in Java. Funziona sotto Linux senza
bisogno di nulla, e quindi dimostra che la Java Virtual Machine consente
effettivamente di realizzare il sogno della "portabilitá totale" che tanti
inseguono da anni (chi si ricorda dell'UCSD Pcode?)
La velocitá è un vero problema, cosí come il consumo di memoria. Questi
sono problemi che peró sotto linux verranno risolti forse con maggior
successo rispetto alle altre piattaforme, grazie all'Ahead-Of-Time
compiler che la Cygnus sta realizzando. Si tratta di un nuovo front-end del
compilatore GCC che riceve in ingresso direttamente il bytecode java e le
classi, e fornisce in uscita un binario nativo per Linux. In questo modo
si
ottiene la portabilitá promessa dal java, ma senza la lentezza tipica sia
degli interpreti che (in modo minore) dei compilatori Just-in-time.
In conclusione: CorelOffice non sará certo il programma con cui scriversi
la tesi, ma è una dimostrazione che il Java funziona veramente, e che
quindi anche Linux puó guadagnarsi un posto nel mercato desktop a pari
di Windows e Macintosh.
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