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L'angolo del PLUTO
L'articolo...La presente guida vuole essere un aiuto a coloro che desiderano cimentarsi con la traduzione o l'aggiornamento di documentazione per ILDP. Sebbene sia applicabile, in generale, alla traduzione da qualsiasi lingua all'italiano, essa è pensata per la traduzione da documenti scritti in inglese, anche perché quasi tutta la documentazione reperibile sul software libero è scritta originariamente in inglese. |
La prima cosa che deve tener presente ogni traduttore, è
che la traduzione non è un'attività la cui esecuzione è
lasciata al libero arbitrio delle persone, ma segue delle regole
dettate dalla stessa lingua italiana. Una parte di queste regole è
riportata nel documento "Regole
per la buona traduzione", pubblicata e mantenuta dal
Translation Project (TP), che
dovrebbe essere letta attentamente e presa come riferimento da tutti
i traduttori. Ove vi fossero dubbi e incertezze su significati,
forma, morfologia e traduzione non riportati dalla guida sopra
citata, si consiglia di chiedere sempre chiarimenti alla mailing list
di ILDP o del TP, o fare riferimento al sito internet
dell'Accademia della
Crusca, ovvero l'istituto nazionale per lo studio e la
salvaguardia della lingua italiana, nella sezione la
lingua in rete.
In generale i due punti fondamentali
consistono nel non dare del tu al lettore (questo documento ne è
un esempio) e nel non dare il significato di plurale alle parole
inglesi aggiungendo, come spesso avviene, una esse alla fine della
parola. Le parole in lingua inglese in un testo italiano rimangono
invariate e per il loro significato al plurale cambia solo l'articolo
ovviamente in lingua italiana. Ad esempio la parola "il byte",
che al plurale diventa "i byte" e non "i bytes".
Un
altro documento molto importante, pubblicato sempre dal TP, è
il glossario, il
quale riporta la traduzione corretta di alcuni termini informatici
inglesi, e ci informa, ove questo esista, che il termine rimane
inalterato in italiano. Ad esempio la parola "byte" rimane
tale anche nei testi italiani e non ha alcuna traduzione, anche se
qualcuno ha tentato di imporre senza successo il termine "ottetto"
mutuandolo dal francese.
Chi traduce non ha bisogno di molti strumenti, e quelli necessari
sono comunque molto semplici.
Lo strumento principe di ogni
traduttore è, ovviamente, il dizionario, sia esso cartaceo
oppure on line. Un dizionario cartaceo di buona qualità è
sicuramente un ottimo strumento, anche se in molti preferiscono
utilizzare i dizionari accessibili on line, di uso più
immediato. A questo proposito è possibile trovarne di ottima
qualità e gratuiti, alcuni gestiti direttamente dalle società
che pubblicano i dizionari cartacei. Si tenga presente comunque che
le definizioni e gli esempi forniti dai dizionari on line sono meno
completi rispetto alla controparte cartacea.
Un secondo strumento
essenziale per il lavoro del traduttore è un editor di testo
con riconoscimento della sintassi, per distinguere nell'immediato i
tag dal testo da tradurre. Nel sistema operativo
GNU/Linux praticamente ogni editor di testo implementa anche
il riconoscimento della sintassi. Si può utilizzare ad esempio
il classico VIM (per i "puristi" che amano la
linea di comando) o la sua controparte grafica GVIM. Per
gli utilizzatori di KDE l'editor migliore è sicuramente
Kate, il quale può anche essere potenziato grazie a un
sistema di plugin che permette di aggiungere nuove
funzionalità. Chi preferisce invece Gnome, potrà
provare l'ottimo Gedit e chi invece è costretto ad
utilizzare Windows potrà trovare ottimo l'editor freeware
ConTEXT, uno dei pochi per
questo sistema operativo che implementi anche il riconoscimento della
sintassi.
Spesso la molla che spinge a contribuire alla traduzione di
documentazione sul software libero è il desiderio di mettere a
disposizione di tutti un documento che è stato particolarmente
utile per risolvere un determinato problema. In questo caso il dubbio
su cosa tradurre non esiste, ma è semplicemente il desiderio
di far parte della comunità del software libero e di dare il
proprio contributo che incoraggia il traduttore. Se non si ha alcuna
esperienza di traduzione di documentazione si consiglia di cimentarsi
prima con un paio di revisioni, in modo da familiarizzare con la
terminologia e con il modo di scrivere adatto alle traduzioni.
Nel
momento in cui ci si sente pronti per affrontare una traduzione la
prima cosa da fare è verificare quali documenti si possono
tradurre. Lo scopo in questa fase è di eliminare il rischio di
tradurre qualcosa che è già stato tradotto, o di
iniziare una traduzione che ha già iniziato un altro.
Di
seguito si cercherà di guidare il lettore nella scelta del
documento da tradurre, in funzione anche dell'impegno richiesto nella
traduzione.
Per chi vuole tradurre un HOWTO esiste la pagina dello
stato traduzioni. Essa
riporta l'elenco completo in forma tabellare degli HOWTO
disponibili su TLDP e, con un'apposita grafica, informa quali
HOWTO sono tradotti, quali sono in traduzione e quali da
aggiornare perché la traduzione è precedente all'ultima
versione disponibile in lingua inglese.
Scorrendo la lista di
questa pagina si può cercare tra gli HOWTO da tradurre
quello più adatto alle esigenze e alle conoscenze di
ciascuno.
Un HOWTO può risultare non tradotto, e
quindi richiedere una traduzione completa, oppure può
necessitare di un aggiornamento perché dopo la sua traduzione
l'originale in inglese è stato aggiornato ad una nuova
versione. Il procedimento da seguire differisce nei due casi, e
quindi essi verranno trattati separatamente.
La prima cosa da fare quando si decide di tradurre un HOWTO
è recuperarne il sorgente. Nel sito di TLDP tutti gli
HOWTO si trovano nel repository CVS del sito. CVS,
acronimo di Concurrent Versioning System, è
un software per lo sviluppo collaborativo molto utilizzato nei
progetti ai quali lavorano programmatori di tutto il mondo.
L'autore
dell' HOWTO ogni volta che desidera pubblicare una nuova
versione lo carica sul sito di TLDP attraverso CVS, il
quale tiene traccia di tutte le versioni e dei cambiamenti tra una
versione e la successiva.
L'utente normale può accedere al
repository CVS attraverso un'apposita interfaccia web e
scaricare la versione del documento che gli interessa.
La sequenza
di figure che segue mostra il "percorso" che permette di
arrivare a scaricare il sorgente del documento che interessa. Poiché
non è sempre possibile sapere se il documento è scritto
in DocBook o in Linuxdoc, è possibile che sia
necessario accedere ad entrambi gli archivi prima di trovarlo.
Figura 1: la homepage di TLDP
Figura 2: dal link della home page si giunge alla pagina per scaricare gli HOWTO nei vari formati
Figura 3: la pagina di accesso al disco del server CVS
Figura 4: dalla pagina di accesso si può entrare nella cartella "Linuxdoc" e visualizzare la lista dei documenti in questo formato
Figura 5: infine, entrando nella pagina del singolo HOWTO, è possibile scaricarlo o visualizzarne tutte le revisioni
Per tradurre non è necessaria alcuna conoscenza dei
linguaggi SGML e XML o dei formati Linuxdoc e
DocBook, quindi non ci si deve preoccupare se non si capisce
il contenuto dei tag. L'importante è tradurre il
testo in inglese che si trova tra i tag, evitando di
tradurre il contenuto dei tag stessi.
È molto
importante che l' HOWTO venga tradotto con accuratezza e in un
buon italiano. Nella traduzione non si deve avere fretta e se si
trovano frasi di difficile interpretazione non si deve avere timore
di chiedere aiuto nella lista di ILDP. Un buon metodo per
valutare la qualità della traduzione è di "dimenticare"
l' HOWTO tradotto per un breve periodo di tempo, almeno una
settimana, e rileggerlo successivamente con più calma e a
mente lucida. Così facendo spesso si notano immediatamente i
punti in cui l'italiano risulta poco scorrevole, farraginoso, o
addirittura grammaticalmente scorretto. Occorre ricordare sempre che
la qualità della traduzione viene prima di ogni altra
considerazione, quindi è meglio non tradurre piuttosto che
pubblicare una traduzione eseguita con fretta e approssimazione.
La procedura per diventare i traduttori ufficiali di un determinato HOWTO è molto semplice. Dopo aver controllato nella pagina dello stato traduzioni che l'HOWTO non sia già stato tradotto o non sia in traduzione, bisogna fare richiesta di assegnazione della traduzione al coordinatore del progetto. Se quest'ultimo dà il suo assenso si può procedere con la traduzione. Nello stesso tempo il coordinatore modificherà la pagina dello stato traduzioni perché risulti che l'HOWTO è in corso di traduzione e non ne venga richiesta l'assegnazione da parte di altre persone.
Le guide sono in tutto e per tutto simili agli HOWTO, con
la differenza che trattano gli argomenti in modo molto più
approfondito. I sorgenti SGML delle guide non sono disponibili
sul sito di TLDP, pertanto essi dovranno essere cercati sul
sito dell'autore del documento.
La sezione guide non ha una pagina
di stato traduzione come gli HOWTO, principalmente perché
le guide sono poche (una quindicina contro oltre 400 HOWTO)
e quindi facilmente gestibili. Se si intende tradurre una guida si
consiglia di accedere alla sezione GUIDE di ILDP e
verificare quali sono state tradotte. Quindi seguire la procedura di
richiesta al coordinatore come indicato per gli HOWTO.
Le man page in italiano sono divise in due pacchetti, le cui finalità sono descritte nella pagina collaborare nel sito del PLUTO. Se si vuole tradurre una pagina di manuale dal pacchetto ufficiale, è possibile controllare se questa pagina sia già stata tradotta, scaricando il pacchetto in italiano e verificando di conseguenza se la pagina è presente. Nel caso in cui non sia ancora stata tradotta bisognerà informare il coordinatore del progetto della propria intenzione, per evitare di svolgere lavori di traduzione che hanno già cominciato altri. Nel caso in cui la pagina sia libera è possibile iniziare la sua traduzione.
Per tradurre una man page bisogna scaricare l'ultima
versione del pacchetto in inglese e prelevare quella da tradurre. Il
formato delle man page è groff.
Groff è un linguaggio per la formattazione dei
testi che non utilizza tag. I comandi di groff
sono dei codici di una o più lettere maiuscole, precedute da
un punto. Questi codici indicano come bisogna formattare il testo che
segue. Ovviamente questi codici speciali non vanno tradotti né
modificati.
È importante, inoltre, rispettare gli a capo
del documento originale, perché i comandi groff
si applicano a tutta la riga di testo che segue. Se ad esempio si
vuole formattare in grassetto una sola parola, questa deve essere
l'unica parola sulla riga.
Per l'aggiornamento delle man page è necessario distinguere tra il pacchetto ufficiale ed il pacchetto extra.
Per quanto riguarda le man page del pacchetto ufficiale l'aggiornamento delle pagine già tradotte viene fatto esclusivamente dal manutentore. Questo si rende necessario perché il pacchetto ufficiale inglese è spesso soggetto ad aggiornamenti, e va tenuto costantemente monitorato, così che anche quello italiano possa essere aggiornato di conseguenza. In caso contrario si rischierebbe di ritrovarsi ben presto con un pacchetto obsoleto e inutilizzabile. Dal momento che l'aggiornamento del pacchetto ufficiale è a carico del manutentore, la traduzione di queste man page è un lavoro non continuativo, una tantum, attività ideale per chi ha una disponibilità di tempo limitata e sa che non potrà occuparsi anche della manutenzione del documento tradotto.
La peculiarità del pacchetto extra è quella di offrire la traduzione delle man page dei pacchetti software che non si trovano nel pacchetto ufficiale. Chi traduce le man page, ad esempio del software XYZ, dovrà occuparsi anche della sua manutenzione. Per farlo è necessario tenere monitorato il pacchetto XYZ e verificare, ad ogni suo cambio di versione, se ci sono modifiche anche nelle man page. Per rendere più efficiente e meno noioso questo compito ci sono alcuni trucchi efficaci:
mantenere sul proprio disco una copia originale in inglese delle man page che sono state tradotte
verificare la data di salvataggio delle man page contenute nell'ultima versione del pacchetto. Se tale data è successiva a quella delle proprie man page esse dovranno essere aggiornate.
se non ci si fida della data di salvataggio è possibile usare un software di confronto come vimdiff, che evidenzia le differenze tra due documenti. Questo, oltre a informare se il documento è cambiato, ci indica il punto in cui è cambiato.
per monitorare senza fatica il pacchetto e sapere immediatamente se è stato aggiornato è possibile andare sul sito web freshmeat.net e sottoscrivere il pacchetto. Ogni volta che freshmeat riceve dagli autori una nuova versione del programma, esso informa immediatamente via e-mail gli utenti che lo hanno sottoscritto.
Al termine del proprio lavoro la traduzione deve essere inviata al coordinatore di ILDP. Il lavoro, tuttavia, non è ancora finito, poiché il coordinatore di ILDP affiderà la traduzione a un revisore, il quale la leggerà e sottoporrà le proprie correzioni al traduttore stesso.
Di seguito sono riassunti gli indirizzi dei siti citati nell'articolo.
[1] http://a2.pluto.it/stile_letterario.htm
[2] Glossario per i traduttori di programmi
liberi:
http://www.linux.it/tp/glossario.html
[3] Regole per la buona
traduzione:
http://www.linux.it/tp/buona_traduzione.html
[4] Manuale di stile per i traduttori di Sun
Microsystems:
http://developer.gnome.org/projects/gtp/style-guides/pdf/styleguide-it.pdf
[5] Il sito dell'Accademia della
Crusca:
http://www.accademiadellacrusca.it
[6] La sezione dedicata alla rete del sito dell'Accademia della
Crusca:
la
lingua in rete
L'autoreGiulio Daprelà è appassionato di computer da quando aveva 16 anni, anno in cui ha acquistato il suo primo computer (il mitico Commodore 128). Ha mantenuto una grande passione e curiosità per l'informatica nonostante professionalmente abbia seguito tutt'altra strada. Ha scoperto Linux nel 1998 comprando casualmente una rivista di computer, e da allora ha abbracciato con convinzione la filosofia dell'open source e della condivisione della conoscenza. È il coordinatore del progetto PLUTO ILDP. |
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