Guida avanzata di scripting Bash: Un'approfondita esplorazione dell'arte dello scripting di shell | ||
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scritta da Stéphane Chazelas e rivista dall'autore del documento
Un comando si aspetta che siano disponibili i primi tre descrittori di file. Il primo, fd 0 (lo standard input, stdin), è utilizzato per la lettura. Gli altri due (fd 1, stdout e fd 2, stderr) per la scrittura.
Ad ogni comando sono associati uno stdin, uno stdout e uno stderr. ls 2>&1 trasforma temporaneamente lo stderr del comando ls in un'unica "risorsa", lo stdout della shell.
Per convenzione, un comando legge il proprio input da fd 0 (stdin), visualizza l'output in fd 1 (stdout) e i messaggi d'errore in fd 2 (stderr). Se uno di questi descrittori di file non è aperto, si possono riscontrare dei problemi:
bash$ cat /etc/passwd >&- cat: standard output: Bad file descriptor |
Ad esempio, quando viene posto in esecuzione xterm, come prima cosa questo inizializza se stesso. Prima di mettere in esecuzione la shell dell'utente, xterm apre per tre volte il dispositivo di terminale (/dev/pts/<n> o qualcosa di analogo).
A questo punto Bash eredita questi tre descrittori di file, a loro volta ereditati da ogni comando (processo figlio) messo in esecuzione da Bash, tranne quando il comando viene rediretto. Redirezione vuol dire la riassegnazione uno dei descrittori di file a un altro file (o ad una pipe, o ad altro che lo consenta). I descrittori di file possono essere riassegnati localmente (per un comando, un gruppo di comandi, una subshell, if o case, cicli for o while...), oppure globalmente, per l'intera shell (usando exec).
ls > /dev/null esegue ls con il suo fd 1 connesso a /dev/null.
bash$ lsof -a -p $$ -d0,1,2 COMMAND PID USER FD TYPE DEVICE SIZE NODE NAME bash 363 bozo 0u CHR 136,1 3 /dev/pts/1 bash 363 bozo 1u CHR 136,1 3 /dev/pts/1 bash 363 bozo 2u CHR 136,1 3 /dev/pts/1 bash$ exec 2> /dev/null bash$ lsof -a -p $$ -d0,1,2 COMMAND PID USER FD TYPE DEVICE SIZE NODE NAME bash 371 bozo 0u CHR 136,1 3 /dev/pts/1 bash 371 bozo 1u CHR 136,1 3 /dev/pts/1 bash 371 bozo 2w CHR 1,3 120 /dev/null bash$ bash -c 'lsof -a -p $$ -d0,1,2' | cat COMMAND PID USER FD TYPE DEVICE SIZE NODE NAME lsof 379 root 0u CHR 136,1 3 /dev/pts/1 lsof 379 root 1w FIFO 0,0 7118 pipe lsof 379 root 2u CHR 136,1 3 /dev/pts/1 bash$ echo "$(bash -c 'lsof -a -p $$ -d0,1,2' 2>&1)" COMMAND PID USER FD TYPE DEVICE SIZE NODE NAME lsof 426 root 0u CHR 136,1 3 /dev/pts/1 lsof 426 root 1w FIFO 0,0 7520 pipe lsof 426 root 2w FIFO 0,0 7520 pipe |
Questo funziona per tipi differenti di redirezione.
Esercizio: Si analizzi lo script seguente.
#! /usr/bin/env bash mkfifo /tmp/fifo1 /tmp/fifo2 while read a; do echo "FIFO1: $a"; done < /tmp/fifo1 & exec 7> /tmp/fifo1 exec 8> >(while read a; do echo "FD8: $a, to fd7"; done >&7) exec 3>&1 ( ( ( while read a; do echo "FIFO2: $a"; done < /tmp/fifo2 | tee /dev/stderr \ | tee /dev/fd/4 | tee /dev/fd/5 | tee /dev/fd/6 >&7 & exec 3> /tmp/fifo2 echo 1st, allo stdout sleep 1 echo 2nd, allo stderr >&2 sleep 1 echo 3rd, a fd 3 >&3 sleep 1 echo 4th, a fd 4 >&4 sleep 1 echo 5th, to fd 5 >&5 sleep 1 echo 6th, tramite una pipe | sed 's/.*/PIPE: &, to fd 5/' >&5 sleep 1 echo 7th, a fd 6 >&6 sleep 1 echo 8th, a fd 7 >&7 sleep 1 echo 9th, a fd 8 >&8 ) 4>&1 >&3 3>&- | while read a; do echo "FD4: $a"; done 1>&3 5>&- 6>&- ) 5>&1 >&3 | while read a; do echo "FD5: $a"; done 1>&3 6>&- ) 6>&1 >&3 | while read a; do echo "FD6: $a"; done 3>&- rm -f /tmp/fifo1 /tmp/fifo2 # Per ogni comando e subshell, indicate il fd in uso e a cosa punta. exit 0 |