È importante notare come il metodo di distribuzione sia in generale indipendente dalle libertà offerte dalla licenza; in particolare queste sono le modalità più diffuse.
È quel software che viene venduto, in qualunque modo ciò avvenga. Esempi di software commerciale sono i sistemi operativi di una nota software house detentrice di monopolio, ma lo è anche la maggior parte delle distribuzioni Linux e lo stesso EMACS, il primo programma esplicitamente dichiarato come libero è stato venduto dal suo autore Stallman e ora viene venduto dalla Free Software Foundation.
Indica un tipo di distribuzione per la quale un programma può essere distribuito da chiunque (talvolta senza scopi di lucro), ma per utilizzarlo oltre un periodo di prova è necessario pagare una quota di registrazione. Varianti di questo modello si hanno quando tale quota di registrazione è minima o non consiste in denaro; ad esempio postcardware richiede l'invio di una cartolina, buckware il pagamento di un dollaro (in americano colloquiale ``buck''), charityware un'offerta ad un'associazione benefica, eccetera.
Questo modello di distribuzione viene usato frequentemente per programmi proprietari, mentre per il software libero è comune una variante per la quale viene richiesto a coloro che apprezzano il programma di effettuare una donazione libera agli autori (o al progetto).
È un tipo di software per l'utilizzo del quale non è richiesto un pagamento diretto, ma che mostrano della pubblicità nel corso del loro funzionamento. L'utilizzo di alcuni di questi programmi può comportare alcuni rischi per la privacy, in quanto capita che le componenti che dovrebbero occuparsi dello scaricamento della pubblicità sul computer inviino alla casa madre numerose informazioni sulle abitudini dell'utente (spyware).
Questo modello di distribuzione viene usato quasi esclusivamente per software proprietario, anche perché la disponibilità dei sorgenti renderebbe molto semplice la rimozione delle parti di codice usate per inviare le informazioni sull'utente.
È quel software che viene ceduto gratuitamente: i programmi open source rientrano parzialmente in questa categoria, ma anche diversi browser famosi o lettori per numerosi formati proprietari.
Questo termine può indurre in confusione a causa dell'ambiguità della parola inglese free ( = libero in Free Software, = gratuito in Freeware) ma indica generalmente programmi distribuiti gratuitamente, ma non liberi; in particolare sono privi di sorgenti e quindi della possibilità di studiarlo, e frequentemente anche della libertà di distribuzione in quanto impongono che questa sia effettuata senza scopo di lucro.
Sono quei programmi che possono essere scaricati (legalmente! :) ) da internet senza pagamento: rientrano in questa categoria, ad esempio, il software gratuito, l'adware, lo shareware eccetera.
Bisogna fare attenzione al fatto che non sempre ciò che è scaricabile è anche distribuibile: in alcuni casi lo scaricamento può essere effettuato solo dal sito ufficiale del produttore (o distributore), previo inserimento di alcuni dati personali e/o visione di pubblicità.