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Editoriale


Anzitutto un saluto a tutti i lettori del nostro Journal, avrete sicuramente notato che è cambiato il coordinatore. Da questo numero infatti prendo il posto della "mitica" Eugenia Franzoni, a lei un caro saluto ed un ringraziamento per il lavoro svolto fino ad oggi. L'Eugenia da un po' (un bel po') è diventata coordinatrice nazionale del Pluto e da oggi ha un po' più di tempo da dedicare a questa importante mansione.

Fare comunità

La prima sentenza nel processo che vede la Microsoft alla sbarra per violazione delle leggi anti-trust avrà sicuramente delle conseguenze anche per il mondo che ruota intorno al nostro Pinguino, tra queste un ulteriore gruppo di utilizzatori che si affacceranno alla ribalta.
Occorre quindi cominciare a fare un po' di chiarezza. Ultimamente su Linux o meglio sul sistema operativo GNU/Linux ed in generale sul mondo del Free Software, stanno cominciando a girare un sacco di imprecisioni.
Oltre ai dubbi sparsi ad arte dalla "concorrenza" ed al tentativo di accostare il Free Software ad una parte politica per dividere la comunità, dobbiamo fare i conti con la faciloneria di quanti stanno cominciando a cavalcare il fenomeno. Un esempio è la confusione che si sta creando tra la versione delle Distribuzioni e quella del Kernel.

Oramai CD con una distribuzione di Linux li trovi pure dal lattaio sotto casa, il problema nasce quando a fare l'installazione è una persona assolutamente digiuna del mondo che gira intorno alla comunità del Free Software e probabilmente pensa che a CD con marche diverse corrispondano sistemi operativi diversi e che, magari, quella con più lustrini sia la migliore.
Questo apparentemente è un "non problema" ma proviamo a fare un po' di fantacommercio: cosa potrebbe accadere se la distribuzione "De Pinguinis" riuscisse ad assumere una posizione di dominanza commerciale? Tutti farebbero riferimento ad essa dimenticando cosa effettivamente è una distribuzione, cioè una raccolta di software sia applicativo che di sistema. E se cominciassero ad inserire parti non Free Soft nel kernel? Si, voi direte: "ma la comunità li metterebbe in castigo". La comunità si ma le decine di milioni di utilizzatori in tutto il mondo che non sanno distinguere tra prodotto interamente sviluppato da una Software House e una raccolta?

Considerate poi che la mia tesi non è poi così campata per aria, ogni giorno rispondiamo a richieste di aiuto le quali a volte cominciano con "Ho un sistema "De Pinguinis" versione 3.2..." raramente specificano quale sia la versione del Kernel e magari pensano che aggiornare quest'ultimo sia possibile solo scaricandosi il pacchetto relativo di quella distribuzione... Dimenticandosi del Kernel ufficiale. Questo in teoria potrebbe portare ad un Kernel avvelenato con parti non Free. Forse sono troppo Stallmaniano ma... quando ci sono di mezzo grosse cifre occorre sempre pensare ad eventuali problemi collegati.

Secondo me c'è un unico modo di evitare questi rischi. Rafforzare la comunità. In questo momento di grande popolarità per Linux, noi che apparteniamo alla comunità del Free Software, oltre alla soddisfazione di vedere il nostro Pinguino sugli scudi, dovremmo provare ad andare oltre il semplice aiuto nella configurazione o nella risoluzione di un problema.
È necessario far passare la filosofia del Free Software e della comunità da essa generata. Spiegare che Free non è solo gratis ma anche, se non soprattutto, la possibilità di condividere le conoscenze e le singole capacità, è questo che ha generato il fenomeno che abbiamo davanti oggi, è soprattutto questo che deve essere spiegato. Perciò un invito: provate, dovunque voi siate, ad organizzare corsi, incontri, mettere su Linux User Group locali, nei quali le persone (e non la gente, la massa) vengano si a chiedere una mano ma possano anche conoscere le motivazioni che ci spingono a fare le cose in questa maniera, quindi non solo il rapporto virtuale attraverso la rete ma relazioni reali di persone reali dovunque sia possibile. Non servono grosse risorse a volte basta la casa di qualcuno ed un computer, oppure la disponibilità dell'amico gestore di Pub o della Biblioteca comunale sotto casa. Ci sono migliaia di possibilità di fare comunità e solo così il fenomeno può continuare ad andare avanti con la stessa forza se non di più: tra quelli che verranno ad incontrarci e condividere ci può essere qualcuno in grado di dare un ulteriore contributo, a migliorare. È la logica del "nano sulle spalle del gigante" che ha sempre contraddistinto il mondo scientifico e che stavolta, complice quella "genialata" della GPL di Richard Stalmann, apparentemente nessuno è stato ancora in grado di fermare e che nessuno sarà mai in grado di fermare se continueremo a diffondere le idee che stanno alla base di tutto questo.

C'è tutto un mondo da conquistare, non per renderlo schiavo ma per farlo diventare migliore!

di Giampaolo Podda


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