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Rubrica
Ecco i Tips & Tricks di questo mese. A partire da questo numero sarò io ad occuparmi della rubrica; spero di fare un buon lavoro e di riuscire a segnalare trucchi e scorciatoie che possano essere utili sia ai principianti che agli esperti. Ma iniziamo subito...
Ecco un tip carino.
Come navigare facendo credere di avere i cookies
abilitati ma in realtà...
Dunque:
- Abilitare Netscape ad accettare tutti i cookies (edit, preferences, advanced, Accept all cookies)
- Disabilitare l'opzione di avvertimento per i cookies (edit, preferences, advanced, Accept all cookies)
- In /home/.netscape creare (o sostituire) il file cookies con un link a /dev/null:
ln -s /dev/null cookies
Netscape non se ne accorge, voi navigate e i cookies vengono pattumati senza lasciare traccia :-)
Da L. De Negri in un newsgroup.
Questo procedimento si può applicare nel caso in cui si abbia
sovrascritto per errore il primo settore dell'hd, ossia il MBR (e SOLO
quello).
Questo è un settore critico perché contiene sia il boot loader (in questo
caso LILO) che la tabella di descrizione delle partizioni. Quindi è
evidente che nel caso in cui se ne perda il contenuto, non è sufficiente
reinstallare il boot loader, ma bisogna anche ricostruire la partition table.
Questa tabella è descritta da quattro gruppi consecutivi di 16 bytes che
cominciano dalla posizione 0x1BE del MBR. Ognuno di questi quattro gruppi ha
il seguente formato:
byte dimensione descrizione -------------------------------------------------------------------------- 0x00 1 0x80 se la partizione è di boot, altrimenti 0x00 0x01 1 testina iniziale 0x02 2 cilindro e settore iniziali 0x04 1 tipo di partizione 0x05 1 testina finale 0x06 2 cilindro e settore finali 0x08 4 settori che separano il MBR dall'inizio partizione 0x0C 4 numero di settori nella partizione --------------------------------------------------------------------------
A parte il tipo (che per quanto riguarda Linux è 0x82 per le partizioni di swap e 0x83 per quelle Linux EXT2FS) l'unica difficoltà è rappresentata dai valori di cilindro e settore che sono codificati insieme in due bytes. Il formato è questo:
ci sono quindi 10 bit a disposizione per i cilindri (0-1027) e 6 per i settori (0-63).bit 15|14|13|12|11|10| 9| 8| 7| 6| 5| 4| 3| 2| 1| 0 ------- --+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+-- valore c7 c6 c5 c4 c3 c2 c1 c0 c9 c8|s5 s4 s3 s2 s1 s0
Una volta appreso il formato della partition table si può procedere con il
recupero.
Come prima cosa bisogna procurarsi un disk editor. Io ne ho trovato uno
free software, perfettamente adeguato allo scopo, su download.com. Dopo
aver copiato l'eseguibile su un dischetto di avvio PC DOS, bisogna riavviare
il computer con il floppy inserito e caricare l'editor; a questo punto è
possibile modificare direttamente i settori dell' hard disk.
Per cominciare, consiglio di azzerare tutti i bytes del MBR tranne gli
ultimi due che devono essere impostati con i valori 0x55 e 0xAA
rispettivamente.
Fatto questo bisogna cercare sul disco tutti i settori che finiscono con la
coppia di valori 55 AA e annotare i valori corrispettivi di cilindro,
testina e settore.
Il valore 55AA è importante perché denota il primo settore di
ogni partizione.
Una volta ottenuto un elenco di valori, bisogna considerare per primi
quelli in cui il valore di testina (head) è uguale a 0 e quello di
settore è uguale a 1 in quanto generalmente le partizioni cominciano dal
primo settore del cilindro. Il numero di valori dovrebbe essere uguale al
numero di partizioni che ci sono sul disco e a questo punto è sufficiente
codificare questi valori in esadecimale nel MBR seguendo la tabellina.
Esempio:
disco con 728 cilindri, 128 testine e 64 settori (circa 3GB)
part. 1: DOS circa 600MB
part. 2: EXT2 circa 1300MB
part. 3: Linux swap circa 24MB
part. 4: EXT2 circa 1000MB
eseguendo una ricerca sul disco si trovano (tra gli altri) questi settori
che finiscono con 55AA
(chs)
0,1,1
127,24,62
155,83,16
163,0,1
209,104,46
471,117,48
528,0,1
534,0,1
considerando i risultati che hanno come testina 0 e settore 1 rimangono:
0,1,1
163,0,1
528,0,1
534,0,1
che corrispondono grossomodo alla dimensione delle partizioni che ci si
aspettava di trovare.
Si può quindi provare a codificare questi valori:
- Partizione 1 - - boot: 0x00 - testina iniziale: 1=0x01 - settore/cilindro iniziali: (s1 c0) 0000000000|000001 = 0x0001h - tipo partizione: 0x06 (DOS>32MB) - testina finale: 127=0x7F - settore/cilindro finali: (s63 c162) 101000100000|111111 = 0xA23F - settori tra il MBR e l'inizio della partizione (offset): 63=0x3F - dimensione della partizione: 163c*126h*64s=1.314.432 settori - 63 di offset = 1.314.369 = 0x00140E41
mettendo i valori insieme si ottiene dunque per la prima partizione:
!!!p1: 00 01 01 01 06 7F 3F A2 3F 00 00 00 41 0E 14 00
I valori per le altre partizioni diventano:
p2: 00 00 01 A3 83 7F BF 0F 80 0E 14 00 80 E9 2C 00 P3: 00 00 81 10 82 7F BF 15 00 F8 40 00 00 BD 00 00 P4: 00 00 81 16 83 7F FF 0C 00 B5 41 00 80 64 1E 00
A questo punto si può provare a far partire Linux con un floppy di ripristino e se tutto va bene basta reinstallare LILO per riavere un sistema perfettamente funzionante.
Dopo l'installazione della Red Hat 6.0, sembra che a volte Netscape vada
in crash se ci si collega a pagine con java applets.
Questo fenomeno pare essere concomitante alla difettosa visualizzazione
delle fonts in alcune applicazioni.
La Red Hat afferma che l'errore è causato da un rpm dell'installazione che non consente di avere una lista completa del fontpath per X.
Con questa metodica si dovrebbe risolvere il problema. Innanzitutto bisogna controllare se è proprio questo il problema e lo si fa dando il comando:
chkfontpath --list
Dovreste avere un output come il seguente:
Current directories in font path: 1: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc:unscaled 2: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi:unscaled 3: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi:unscaled 4: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc 5: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1 6: /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Speedo
Ora dovrete aggiungere il font "75dpi scaled" alla lista dei path con il comando:
chkfontpath --add /usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi
Questo è quello che afferma Red Hat e si va quindi a modificare il file
/etc/X11/fs/config
ottenendo:
# font server configuration file # $XConsortium: config.cpp,v 1.7 91/08/22 11:39:59 rws Exp $ clone-self = on use-syslog = off catalogue = /usr/X11R6/lib/X11/fonts/75dpi/, /usr/X11R6/lib/X11/fonts/misc/, /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Speedo/, /usr/X11R6/lib/X11/fonts/Type1/, /usr/X11R6/lib/X11/fonts/100dpi/ error-file = /usr/X11R6/lib/X11/fs/fs-errors # in decipoints default-point-size = 120 default-resolutions = 75,75,100,100
Alcuni hanno riscontrato un'ancor maggiore stabilità invertendo in questo file
le prime 3 righe conferendo l'ordine: Speedo, misc e 75dpi.
Tutto qui. (ricordatevi di riavviare l'X font server... ;-)
Visto che era stato detto che lo shutdown si poteva fare con:
init 0
sappiate che il reboot si può fare con:
init 6
Chi ha provato ad installare la versione 5.0x della famosa suite della StarDivision su una Red Hat 6.0 ha incontrato sicuramente dei problemi come anche chi ha semplicemente ugradato la propria distribuzione di Red Hat alla versione in oggetto.
StarOffice 5.0x non funzionerà perché le glibc 2.0.7, utilizzavano un codice
interno che è cambiato nella versione 2.1.x .
Insomma, lo StarOffice cerca qualcosa che non c'è e si rifiuta di funzionare.
La Red Hat ha inserito una versione di StarOffice 5.01 fatta per le glibc2.1
nel CD Linux Applications Vendor, quindi nella confezione completa!
Chi quindi non ha la versione ufficiale è destinato ad utilizzare lo
StarOffice 5.1 .
Sì, quello funziona su R.H. 6.0 ;-)
Inserite questo codice in .bashrc ed avrete un simpatico messaggio nella barra del titolo dell'xterm ;-)
if [ $TERM = 'xterm' ] then export PROMPT_COMMAND='echo -ne "\033]2;"Ciao! hai aperto questa xterm `date`"\007"' fi
Personalizzate gente, personalizzate! ;-)
Insomma non ci vuole molto a capire come modificare questo codice.
Provate con whoami
, hostname
ecc.
Se lo fate, state attenti che le variabili vanno incluse tra apici inversi (alt-gr + ').
A volte si passa in continuazione tra due directory. Per esempio tra
/boot
e /usr/src/linux/arch/i386/boot/
.
Se ci si posiziona in una delle due e ci si sposta direttamente nell'altra,
da allora in poi basterà digitare
per trovarsi ora nell'una ora nell'altra directory.cd -
Per questo numero di Pluto Journal i tips sono finiti. Se pensate che un tip che vi sembra particolarmente valido debba essere divulgato, non esitate ad inviarmelo, lo terrò in considerazione per il prossimo articolo. Un cordiale saluto a tutti.
A cura di Gaetano Paolone
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