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Editoriale
L'influenza di una legge di questo tipo sarebbe enorme per il mondo dell'informatica in generale: pensate, chi dovesse scrivere un programma dovrebbe pagare i diritti a tutti gli ideatori degli algoritmi usati (non per l'uso del codice, ma addirittura per il "metodo" di programmazione!). A parte l'enorme confusione che si creerebbe (chi "possiede" i vari algoritmi di sorting, ad esempio?), la categoria più colpita sarebbe quella degli sviluppatori di software libero: non si potrebbero più usare algoritmi "di altri", a meno di pagare una tassa.
La comunità internazionale, ed in particolare quella italiana, si stanno attivando per evitare una catastrofe del genere: è stata attivata una raccolta di firme, da presentare alla commissione europea, per far sentire la voce degli sviluppatori. Trovate il modulo con cui firmare all'indirizzo http://no-patents.prosa.it/brevetti/firma, ed ulteriori informazioni sul sito italiano
e su quello internazionale
http://www.freepatents.org. Mi raccomando, partecipate!
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