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Il contratto sociale del PLUTO
Io sono entrato da un po' di tempo a far parte di Debian, cioè sono un cosiddetto ``Debian Developer''. Sono entrato in Debian, non perché fossi particolarmente attratto dalla distribuzione, visto che né allora, né oggi, Debian è la migliore distribuzione in assoluto, ma essenzialmente perché mi dava la possibilità di partecipare al suo sviluppo. Potevo quindi, assieme ad altre 200 persone, pensare, ideare, sviluppare, migliorare una distribuzione, attraverso la collaborazione tipica dei progetti ``free'' del mondo linux. In Debian infatti, si sono concentrati gli sforzi di chi crede nel free software, e soprattutto nello sviluppo a ``bazaar'' che ha fatto il successo di Linux.
La cosa che più mi ha colpito in Debian è stato il vedere come la sua organizzazione, i suoi scopi, le sue difficoltà, i suoi problemi, fossero molto simili a quelli del PLUTO.
Per esempio, le litigate che spesso ci sono tra membri del PLUTO, su particolari argomenti, sono quotidiane anche nelle mailing list di Debian. E ciò mi ha fatto un po' sorridere.
Sia Debian che il PLUTO, verso la fine del '96 hanno raggiunto una discreta popolarità, ed entrambe si sono trovate a fronteggiare il problema di avere ``troppi partecipanti''.
Oltre a qualche problema di carattere organizzativo, tutti questi nuovi sviluppatori, in Debian, hanno evidenziato soprattutto una lacuna, e cioè il fatto che molti dei cosidetti ``nuovi'', non avessero capito il messaggio che stava dietro a Debian. Non avevano capito insomma, né che cosa fosse il free software, né quanto fosse importante il modello di sviluppo a ``bazaar''.
In Debian sono state prese due decisioni, per porre rimedio a questa cosa: la prima è stata quella di creare un documento, il DFSG (Debian's Free Software Guidelines), dove si delineano le caratteristiche che deve avere un programma per essere considerato ``free'', per poter essere, quindi, inserito tra i pacchetti Debian ufficiali.
La seconda mossa, è stata quella di creare un ``Contratto Sociale'', cioè un documento con cui gli sviluppatori si prendevano l'impegno, nei confronti della comunità linux, di supportare il free software e la filofia che l'accompagna.
È da questo documento che io ho ``rubato'' l'idea per proporre che anche il PLUTO prendesse l'impegno di promuovere il free software, con la comunità Linux in Italia. L'idea si è poi concretizzata nel documento che segue.
Oggi, chi aderisce al PLUTO, lo fa aderendo a questo contratto sociale; in esso, infatti, c'è l'essenza, lo scopo e il modo d'essere, del PLUTO.
Noi siamo il PLUTO, gruppo italiano di utenti LINUX. Questo è il contratto sociale che noi offriamo alla Comunità Linux italiana.
Ogni realizzazione software del Pluto (programmi, documentazione, traduzioni e altro) sarà distribuita come prodotto libero, o free software. Consideriamo libero un prodotto rilasciato nel pubblico dominio o protetto da un licenza libera. Con licenza libera intendiamo licenze quali la GPL, LGPL, Artistic License e altre licenze che vengano approvate dal Pluto. Il nostro fine rimane comunque la possibilità di ridistribuzione del software senza vincolare ulteriormente gli utenti nel loro uso del programma. Linux è il nostro sistema operativo di riferimento, e su Linux impegnamo le nostre forze.
Perché Linux trae la sua forza tecnica dal fatto di essere uno UNIX, la sua forza morale dal fatto di essere FREE.
Promettiamo di rimanere un gruppo indipendente, non legato ad alcun vincolo economico, politico o commerciale. Chiunque può partecipare al Pluto, senza distinzione alcuna, purché si interessi e collabori allo sviluppo di software libero. Ci impegnamo a mantenere il più possibile orizzontale la struttura del gruppo, limitando le gerarchie a quanto serva ad organizzare il nostro lavoro.
Ogni progetto e attività del Pluto sono aperti alla collaborazione di chiunque, attraverso i mezzi che il gruppo e il progetto hanno a disposizione. L'associazione al Pluto si ottiene dall'adesione morale al presente contratto e dalla libera scelta di partecipare attivamente ad una delle attività del Pluto, nel modo che si ritiene più opportuno. La partecipazione ai progetti e alle attività del PLUTO, è aperta a chiunque voglia o possa collaborare, senza vincoli di tempo, risorse e locazione geografica. Gli unici vincoli che poniamo sono l'impegno a ridistribuire liberamente i lavori del Pluto e l'utilizzo di un modello di sviluppo cooperativo, nello spirito tipico dei lavori Linux.
I lavori del Pluto sono guidati dalle esigenze degli utenti di calcolatori. Cercheremo di scrivere programmi e documentazione, o svolgere qualunque tipo di attività che risultino utili agli utenti Linux per aiutare a diffondere la conoscenza del software libero. Favoriremo inoltre il dialogo e, ove possibile, la cooperazione con gli altri gruppi, nell'interesse della Comunità Linux Italiana.
Non siamo contrari all'utilizzo commerciale di ciò che produciamo da parte di chiunque, purché tale utilizzo sia compatibile con quanto permesso dalla licenza adottata da ciascun prodotto.
Per noi, usare proficuamente e creativamente i calcolatori, significa dare la libertà all'utente di utilizzare ciò che altrettanto liberamente viene prodotto. Per noi, usare proficuamente e creativamente i calcolatori, significa seguire i principi che questo documento descrive.
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