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IPISA 1997
Ipisa è una di quelle manifestazioni a cui almeno una volta nella vita bisogna andare!!!
La manifestazione è ormai giunta alla sua settima edizione e la formula è decisamente già collaudata. Confesso che quest'anno era il mio primo anno di IPISA, anche perché gli anni passatti la manifestazione era un covo di `amighisti', ed Amiga è un sistema che io non ho mai avuto la possibilità di utilizzare e approfondire; quest'anno IPISA si è leggermente trasformato ed ha inserito nella sua programmazione incontri nei quali si presentavano anche sistemi alternati a quello dell'amiga.
Secondo l'introduzione tenuta da Sergio Ruocco, in occasione dell'apertura dei lavori, questo cambiamento ha sollevato un vespaio di polemiche fra gli affezionati alla manifestazione, tale dissenso si è tradotto in una notevole diminuzione dell'affluenza delle persone in sala, scelta che trovo sicuramente molto discutibile, l'informatica significa anche continuo aggiornamento di software e di sistemi.
IPISA si è tenuta Sabato 29 e Domenica 30 Novembre presso il salone ISU di Milano.
Molti gli incontri, anche quelli che parlavano di Amiga (che quindi non era completamente assente dalla manifestazione), sicuramente interessante l'intervento di Carlo Daffara dal titolo Linux presente e futuro, nel quale l'autore ha voluto condurre un'analisi sull'uso di Linux oggi in ambiente di lavoro, e di quali sono le prospettive che questo S.O. ha di inserirsi nel mercato.
Di notevole interesse anche l'intervento di Paolo Canali dal titolo Le nuove interfacce di I/O nel quale è stato ampiamente descritto lo standard USB di proprietà della Intel, tale standard sostituirà i connettori ADB (quelli della tastiera e del mouse PS/2), le porte seriali RS232, le porte Centronics ed altro...
Presentato inoltre lo standard IEEE 1394 Firewire, iniziato dalla Apple nei primi anni '90, un bus ad alte prestazioni con delle caratteristiche decisamente innovative.
Decisamente fuori luogo la presentazione di Java fatta da una società satellite della Sun Corporation, una presentazione decisamente adatta per un pubblico inesperto, ma non per una platea di incalliti programmatori, che si aspettavano molto di più.
Naturalmente, e non lo si può nascondere, la conferenza più attesa, e che poi è risultata
essere anche la più interessante è quella tenuta da Richard Stallman, fondatore della
Free Software Foundation.
L'incontro con Stallman è stato veramente molto particolare...
Immaginatevi di arrivare ad una conferenza nella quale sapete di dover incontrare una persona che
conoscete per la sua grandezza: arrivate al congresso ed una delle cose che vi interessano maggiormente
è vederlo, questo vi si presenta con Hard Disk da 8 pollici in testa, una tunica bianca
e che, con una mano alzata, verso di voi vi dica che lui è il santo della chiesa di Emacs,
sant'iGNUtio, e si metta a benedire il vostro PC.
La sua conferenza è stata invece molto interessante, Stallman ha tenuto inchiodato alle poltrone
un'intera platea. In tre ore ha spiegato tutta la filosofia che sta dietro al progetto GNU e alla Free
Software Foundation.
Dalle parole di Stallman se ne deduce una sua totale e completa convinzione in questo progetto, basti pensare che
la scrittura di programmi per la FSF lo occupa per quasi tutto l'anno, Stallman lavora per parte dell'anno come
consulente informatico, lavoro per il quale (sue testuali parole) viene strapagato, nella rimanente parte dell'anno
lavora ai progetti della Free Software Foundation, ha più volte sottolineato la necessità da parte di
chi è un programmatore di produrre materiale con licenza GNU.
Le prime esperienze di programmazione Richard Stallman le ha fatte con un gruppo chiamato AI LAB, gruppo nel quale
la programmazione era vista come studio, quindi il programmatore che realizzava un determinato algoritmo non aveva
alcun problema a copiarlo anche in sorgente ad un collega.
Poi Stallman lavorò presso il MIT, ma visto che ormai il MIT non era in grado di ricreare quell'ambiente di
lavoro, di cooperazione scientifica tipico dell'AI LAB, decise di fondare la software foundation.
In quel periodo c'era la ``moda'' di dare ai propri programmi nomi del tipo Emacs is not Emacs, da qui l'idea
di dare al suo nuovo progetto il nome ``GNU is Not Unix'', acronimo decisamente ricorsivo...
Scopo del progetto GNU è quello di produrre del software FREE: un sistema operativo e una serie di programmi.
Secondo Stallman la parola FREE viene intesa come:
Il progetto GNU comprende anche un compilatore per linguaggi C/C++ il gcc (Gnu C Compiler) che si è dimostrato essere uno dei migliori compilatori, tanto è vero che la Sony utilizza il GCC per i programmi creati per le sue PlayStation.
Linux stesso è stato prodotto utilizzando Software della FSF, anche Linux è un S.O. free.
Da qualche anno la FSF sta sviluppando un sistema operativo, HURD: questo si avvia ad essere un grande
progetto, Hurd non sarà il SO alternativo a Linux, sarà un progetto che a Linux si affiancherà;
punto forte di Hurd è il kernel che non sarà monolitico come quello dei sistemi Unix, ma sarà
formato da vari moduli che si scambiano messaggi fra loro (per maggiori informazioni
visitate il sito ufficiale della GNU (www.gnu.org)); si vocifera negli ambienti informatici che Torvarlds e
Stallman abbiano avuto delle ``discussioni'' sul futuro di Linux, Stallman sosteneva che il S.O. ufficiale della GNU
doveva essere Linux, mentre Torvalds affermava che il copyrighter di Linux doveva essere solamente lui, in quanto
creatore del sistema (ai posteri l'ardua sentenza!!!).
Io però forte di questo fatto ho deciso di fare una domanda (anzi un paio) di domande a Stallman, mentre, nei corridoi del centro ISU di Milano scriveva la nuova versione di Emacs; gli ho chiesto proprio se HURD fosse un progetto ``contro'' Linux, una ``guerra'' al sistema operativo di Torvalds.
La risposta di Stallman è stata abbastanza interessante, mentre gli ponevo la domanda non mi guardava e sembrava non volesse degnarmi di nessuna attenzione, alla fine della domanda ha staccato gli occhi e le mani dal computer mi ha fissato e mi ha chiesto: ``hai mai mangiato arance e formaggio?'', la mia risposta è stata ``SI!'', il seguito della sua frase è stata: ``ecco hai già avuto la risposta'' !!!
La seconda domanda che gli ho fatto è stata: ``ma quale dei due sistemi è il migliore?''
Risposta: ``Sono meglio le arance o il formaggio?''
Dopo di che mi ha fatto capire che il tempo a mia disposizione era finito, ritornando a lavorare sul suo portatile!
Alla fine, ripensandoci, mentre tornavo a casa, sono giunto a tante conclusioni interessanti:
Stallman è sicuramente un grande, non solo sotto il profilo della programmazione, ma anche sul piano delle sue idee, infatti è chiaro che crede sicuramente nelle sue convinzioni. Non solo, Stallman rappresenta una sorta di idealista, questa libertà di distribuzione, copia, vendita del software è qualcosa che va sicuramente al di là della politica anti-monopolistica condotta da molti programmatori nei confronti delle grandi case di produzione di software, la sua penso sia proprio una ricerca di ``libertà'' di ricerca e di sviluppo.
Penso che l'incontro con Stallman abbia cambiato un po' la mia visione di tante cose sull'informatica, ma soprattutto sull'informatica commerciale.
La parola FREE nella sigla non deve trarre in inganno, un software free può essere, al limite,
anche venduto, FREE significa libero, non ``for free'' e cioè gratuito; essenzialmente l'idea che
sta alla base della FSF è l'abbattimento del monopolio del software, perché io utente devo
obbligatoriamente prendere il software venduto dalla software house ed utilizzarlo as-is, senza
poterlo modificare ed adattare alle mie necessità?
Perché io utente finale, devo acquistare il programma ed i bachi ad esso annesso, senza avere
la possibilità di correggerli?
Ma per saperne ancora di più vi invito veramente a fare un giretto al sito ufficiale della GNU.
Cosa dire in conclusione di un articolo che voleva parlare di IPISA ma si è trovato a parlare
della Free Software Foundation ?
Sicuramente un grazie al comitato organizzatore di IPISA, volontari che hanno realizzato per sette anni
di fila questa manifestazione, permettendo a quote veramente modiche incontri di alto livello, speriamo
che la predizione fatta da Ruocco all'inizio di questa edizione, annuncio nel quale si prospettava la
fine di IPISA, non si avveri; speriamo che IPISA coinvolga sempre più ``sistemi alternativi''.
Speriamo che il prossimo anno si possa andare all'ottava edizione di IPISA per poter respirare ancora
quell'aria che si respira tutte le volte che ci si incontra con un gruppo di amici con i quali si
passano ore ed ore a parlare di informatica.
di Corrado Ignoti (Fizban)
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