[About] [Copertina] |
Articoli
Il Progetto UKI Linux ha scelto di sostenere la distribuzione Debian. I motivi. Bruce Perens. |
Il
progetto UKI Linux, partito con un'ottica a largo raggio, va via via
focalizzando il suo impegno verso quegli obiettivi che si sono
dimostrati più a portata di mano, vuoi per l'esiguità delle sue forze,
vuoi per l'immane vastità dell'impegno prefissato.
Questo non è certo abbandonato, quanto piuttosto viene usato come un
faro lontano verso cui dirigere la rotta nella speranza di riuscire a
raggiungere il maggior numero di traguardi prima che l'abbrivio si
esaurisca, cosa che ovviamente mi auguro non avvenga mai.
Ma sia una forte dose di sano realismo, che una continua disamina della realtà in cui UKI Linux si muove, impongono continue correzioni di rotta, scelte strategiche che non potranno però modificare la direzione presa. Sono quindi diversi gli argomenti di cui si dovrebbe parlare, dall'adesione al PLUTO alla mancata (per ora) creazione di una realtà Linux locale, dai vari progetti di sviluppo software in corso con l'aiuto essenziale di Stefano Campadello, Michele Dalla Silvestra e Marco Gaiarin (per tacer di Giancarlo Bisso e di Luca Ronchi, al momento in tutt'altre faccende affaccendati), fino alle sforzo di creare una distribuzione europea di Linux. E proprio quest'ultimo è l'argomento che voglio affrontare ora, sia perchè è quello che mi ha visto maggiormente impegnato negli ultimi mesi, sia perchè è senza dubbio il più grosso ed ambizioso tra tutti gli obiettivi di UKI Linux. Immane, ma non irraggiungibile, grazie alla particolare caratteristica di Linux, che consente all'ultimo arrivato di partire col suo sforzo esattamente dal punto a cui altri erano giunti, senza dover faticosamente ripercorrere tutto il cammino. Caratteristica questa che, se ben notate, è propria anche del cammino che la scienza ha percorso in questi ultimi due secoli (ed anche da prima, in verità), e che è nei fatti contrastato da coloro che (in piena legittimità, sia ben inteso) prediligono lo sviluppo industriale ed economico. Ma questo, visto che leggete il PLUTO JOURNAL, vi è certamente noto, e preferisco dibatterlo sul newsgroup it.comp.linux.pluto , dove tutti possono contribuire alla discussione, piuttosto che starmene qui in cattedra ad ammorbarvi con le mie visioni distorte anche a causa della latitudine. Ma proprio la latitudine è all'origine di tutto, il fatto cioè di vivere in un paese dove si parla una lingua cosiddetta straniera (qui due, a dir la verità) e poter toccare con mano quel che questo può significare per un utente di Linux. Mi spiego: di solito l'argomento lingua evoca visioni di nazionalizzazione di Linux, alla Windows, cioè di mera sostituzione dei testi originariamente in inglese con testi tradotti in un'altra lingua. Questo è uno degli obiettivi che il Pluto si è prefisso con varie iniziative, prima tra tutte la traduzione degli HOWTO e delle pagine di manuale dei programmi di Linux, ma non è l'obiettivo di UKI Linux, o meglio, ne è solo una parte, necessaria, ma non sufficiente. Alla Windows, dicevamo, perchè proprio questo è quanto ha fatto la Microsoft con le versioni nazionali dei suoi prodotti, in grado però di soddisfare le esigenze di utenti che vivano in ambienti sterili ed isolati. Il che non può certamente essere vero in questa Europa che tutti noi stiamo edificando non senza fatica e rinuncie. UKI Linux sarà quindi un ambiente multilingue, in grado cioè di essere contemporaneamente utilizzato da utenti che parlino lingue diverse o, meglio, da utenti che parlino più lingue. Non pretendo di poter invertire una tendenza alla proliferazione delle tastiere nazionali, cosa che ha radici profonde nella dattilografia, e che potrebbe essere risolta solo con un intervento dall'alto (certo autoritario ed anche molto oneroso), ma almeno, laddove questo è tecnicamente possibile, permettere l'agevole utilizzo a chi, singolo utente o grande azienda, ha necessità di utilizzare lingue dotate ciascuna di particolari caratteristiche. Poichè attualmente non riesco a vedere una soluzione tecnica al problema, ho limitato l'ambito di questa realizzazione alle lingue che utilizzano l'alfabeto Latin-1 (iso 8859-1), ambito già strettino nonostante il fatto che questo alfabeto sia usato in tutti i paesi che al momento compongono l'Unione Europea, con la sola, ma gigantesca, eccezione della Grecia, che usa l'alfabeto iso 8859-7. |
Il futuro, anche
molto prossimo, vede avvicinarsi il giorno in cui anche i paesi che
usano il Latin-2 (la polonia e i paesi slavi) ed addirittura quelli che
usano l'alfabeto cirillico (iso 8859-5) saranno partecipi a pieno titolo
di questa unione.
Per quel giorno sarà forse disponibile la soluzione
(assolutamente insoddisfacente, a mio vedere) del cosiddetto unicode,
una specie di sommatoria di tutti gli alfabeti del mondo, che crea più
problemi di quelli che risolve e che, credo, non farà altro che
rinverdire i fasti dell'obsoleto (e rinnegato) alfabeto ASCII.
L'obiettivo della internazionalizzazione di Linux impone, tra l'altro, modifiche ai programmi, e questo, a meno che non vogliamo sperare che l'intera comunità di Linux aderisca al progetto, presuppone il controllo sui programmi, cioè, la creazione di una distribuzione ad hoc. Il che significa:
Per questo motivo dopo una attenta anche se forzatamente superficiale ricerca ho fermato la mia attenzione sulla distribuzione Debian e, dopo averla provata per tutta l'estate, ho deciso di usarla come base su cui sviluppare la distribuzione UKI. Infatti Debian è dotata:
Inoltre Debian non è:
|
Per
completare la mia indagine ho voluto fare una chiaccherata con il
coordinatore di Debian, Bruce Perens, 39 anni, programmatore,
californiano.
Il mio intento era soprattutto quello di investigare l'atteggiamento di
Debian verso le nazionalizzazioni ed il progetto UKI nel suo complesso. UKI
Tra le maggiori distribuzioni di Linux, Debian può essere
considerata l'ultima arrivata, avendo rilasciato la sua prima versione
(la 1.1) nel Giugno 1996, ma la prima a distribuire il kernel 2.0. Perens
Credo che Ian Murdock (il fondatore del progetto Debian)
rilasciò la sua prima versione nel 1994. Ricordo di aver installato il
suo Debian 0.91 un bel pò di tempo fa. Attualmente abbiamo sofferto un
pochino nel rilasciare Debian 1.1 con il kernel 2.0 nuovo fiammante,
perchè ci sono stati un certo numero di UKI
Quali sono, nelle sua opinione, le peculiarità che differenziano
Debian da Slackware, Red Hat, ed il nuovo Caldera FT? Perens
Debian cerca di mantenere rapporti cordiali con gli altri
distributori di Linux. Il mercato di Linux è sufficientemente grande da
permettere a tutti noi di riuscire ad avere successo senza sopprimere
gli altri. Perciò, mentre esaminerò le nostre differenze, non sto per
dire alcunchè di negativo sulle altre distribuzioni di Linux. Credo che la maggior differenza tra Debian, Red Hat, e Caldera stia nel
modello di business. Debian è tanto open quanto lo possiamo
fare - non c'è un consorzio, chiunque può unirsi al suo sviluppo
e partecipare allo stesso livello di tutti gli altri
sviluppatori. Non c'è una versione ufficiale di Debian,
Debian è un'organizzazione senza scopo di lucro, ed ogni cosa
che scriviamo per il progetto è free software. Noi distribuiamo
il sistema tramite FTP, e parecchia gente lo vende su CD. Non
chiediamo mai pagamenti alla gente che distribuisce Debian su
CD, benchè stiamo incominciando a sollecitare donazioni. Per contro, Red Hat è una azienda commerciale, producono una versione
ufficiale che utilizzano per sostenersi, e preferiscono, ma non esigono,
che le aziende che distribuiscono Red Hat su CD paghino loro un
qualcosa. Red Hat rende disponibile il suo sistema anche gratuitamente
tramite FTP, e loro sostengono vigorosamente la filosofia del free
software. A noi piace la gente di Red Hat, e comunichiamo con loro
ragionevolmente spesso. Abbiamo usato il sistema Red Hat per far
partire il nostro sviluppo su DEC ALPHA, ed ha funzionato bene per
costruire i pacchetti Debian. Ora, naturalmente, quel sistema ALPHA fa
girare Debian. Credo che Red Hat ci abbia copiato alcune patch per
risolvere quei problemi software che di tanto in tanto abbiamo in
comune, e naturalmente questo ci va bene. Io ho spesso guardato al modo
come Red Hat fa le cose quando stavo scrivendo programmi per Debian, e
sono sicuro che altri manutentori Debian facciano altrettanto. Attualmente non so molto sul modello commerciale di Slackware, benchè
creda che sia molto simile a quello di Red Hat. Abbiamo preso alcune
parti da Slackware per Debian e Patrick Volkerdering (il fondatore di
Slackware) mi ha detto di aver copiato alcune patch da Debian. Dai loro recenti annunci, sembra che Caldera si separi da Red Hat, e che
farà il suo proprio Caldera Open Linux invece di
semplicemente mettere valore aggiunto nel sistema Red Hat.
Caldera ha detto chiaramente che ci sarà una quantità
significativa di software non-free nel loro sistema. E hanno
preso pochi impegni di mantenere la compatibilità con altre
distribuzioni di Linux. Hanno fornito una parte del codice IPX
(il networking compatibile con Novell) del kernel Linux, e, per
quanto ne sappia, questo è ora free software. Naturalmente
Debian usa quel codice, così abbiamo ricevuto da Caldera come le
altre distribuzioni di Linux. Credo che Caldera tutt'ora funga
da sito mirror di Debian, e naturalmente apprezziamo questo
aiuto. È evidente che Caldera sta cercando di inseguire il
mercato della Microsoft. La loro recente causa contro la
Microsoft vuole costringere la Microsoft a fornire a Caldera
dettagli sulle loro API, ma non costringerà la Microsoft o
Caldera a fornire quegli stessi dettagli a scrittori di free
software come me. Comunque vada a finire la causa, farà un mare
di pubblicità a Linux. UKI
Debian quindi non ha ancora annunciato il rilascio ufficiale di un
CD. C'è una precisa scelta o è qualcosa di contingente che cambierà in
futuro? Perens
Era originariamente inteso che la Free Software Foundation
(sponsor del progetto GNU) vendesse un CD ufficiale di Debian, perchè
erano gli sponsor di Debian. Quando abbiamo deciso che la FSF dovesse
essere allo stesso livello degli altri sviluppatori di Debian, abbiamo
tenuto aperta l'offerta di vendere un CD, ma non sarebbe più stato il CD
ufficiale di Debian. È molto più facile convincere i produttori di CD a fare i CD di Debian
quando non esiste un CD ufficiale a mettere in ombra il
loro prodotto. A questo punto, noi abbiamo la sensazione che
avere un sacco di distributori di Debian sia il modo migliore
per portare più gente a far girare Debian, così manterremo
questa politica. Può darsi che in pochi anni il mercato cambi in
modo da incentivarci a creare una distribuzione ufficiale, ma
forse no. Naturalmente, dal momento che Debian è interamente
free software, chiunque voglia può produrre e vendere CD senza
pagarci, o persino senza chiedercelo. Correntemente, parecchi sviluppatori di Debian sono loro stessi
fabbricanti di CD. Io ho fatto su circa duemila dollari USA vendendo i
CD di Debian, proprio abbastanza per pagarmi il registratore di CD e per
darmi una lezione sui problemi del dirigere una piccola azienda.
Distribuirò ancor più CD nel futuro, ma naturalmante non posso
trasformare il mio business nel CD Debian ufficiale. Se mai
ci sarà un CD ufficiale, bisognerà che tutti i suoi profitti
vadano all'organizzazione senza scopo di lucro Debian. Io devo
andare molto cauto con i CD che pubblico, perchè sarebbe una
pessima pubblicità per me il darmi speciali privilegi che gli
altri fabbricanti di CD non hanno. UKI
Fin dagli inizi Debian era un progetto GNU; all'improvviso, questa
primavera, il divorzio. Come siete giunti a questo punto e
quali ne furono i motivi? Perens
Le decisioni tecniche della FSF per il sistema divergevano
troppo da quello che i nostri volontari volevano costruire. Ne abbiamo
discusso con Richard Stallman ed altri, ed abbiamo avuto problemi a
trovare un terreno comune su cui tutti noi potessimo convivere.
Decidemmo che avevamo bisogno del completo controllo tecnico del
progetto, e perciò rinunciammo ad accettare ogni ulteriore sostegno
ufficiale dalla FSF. Comunque non li abbiamo mai buttati fuori dal
progetto; a loro è stata offerta una posizione di uguale livello con
ogni altro sviluppatore e, dopo un'attesa di pochi mesi, FSF sembra aver
accettato questa posizione. UKI
Quella che lei chiama un'attesa di pochi mesi è stata in
realtà una delle più sanguinarie flame war che Usenet
ricordi, a tal punto da spingere Lars Wirzenius a minacciare di
togliere Linux dal suo PC ed installarvi Windows 95. Perens
Non credo che la flame war abbia avuto radici in questioni
tecniche. Credo fossero solo critiche malevole. Richard Stallman
è rimasto sconvolto dalla reazione violenta ai suoi commenti -
lui non se la aspettava affatto, benchè credo che molta gente
avrebbe potuto dirgli esattamente cosa sarebbe successo. Richard
ha contribuito grandemente al mondo del free software, ma non è
per niente diplomatico. Credo che ora capisca cosa andò storto,
e ci sono buone speranze che non ripeterà quell'errore. UKI
Così la FSF aveva una qualche forma di controllo
sullo sviluppo di Debian. Volete dirci quali fossero queste decisioni
tecniche che originarono il problema? Perens
Noi volevamo fare un buon sistema Linux, mentre la FSF voleva
farne un primo traguardo per quel sistema GNU di cui hanno parlato per
quasi 10 anni. Il problema era che FSF aveva pianificato il sistema GNU
per così tanto tempo da aver già preso tutte le decisioni tecniche più
importanti. Questo lasciava molta poca libertà ai volontari che stanno
attualmente lavorando su Debian, quando non erano daccordo con le scelte
del progetto FSF. Avevamo bisogno del completo controllo e rinunciammo
al sostegno della FSF. Se dovessi mettermi a rivangare ora quei motivi
tecnici, ricominceremmo a ricevere e-mail riguardanti cose che abbiamo
già risolto. Questo distrarrebbe i nostri volontari dall'eccellente e
produttivo lavoro che stanno facendo semplicemente per soddisfare
futili curiosità di non-volontari. Così lascerò fuori questo punto con
la dichiarazione che ora implementeremo la maggior parte degli obiettivi
della FSF. UKI
Recentemente Debian e la FSF giunsero ad una riconciliazione
maggiormente visibile per la riapparsa della parola GNU nella
denominazione. A che condizioni è avvenuta? Perens
La FSF ha chiesto molto poco. La loro più grossa richiesta era
che usassimo il nome GNU. Noi lavoriamo insieme per
assicurare che il software GNU si adatti bene ai sistemi Debian:
per esempio stiamo facendo sì che i makefile dei diversi
progetti GNU costruiscano automaticamente i pacchetti Debian.
Ora la FSF partecipa a Debian alla pari con tutti gli altri
sviluppatori. Ho chiesto a Richard [Stallman, NdR] di
andare cauto in quello che dice alla comunità Linux -- non
sempre lui capisce come le cose che dice possano far diventare
il popolo di Linux molto reattivo. UKI
Bene, questa era la più grossa richiesta. E quelle più piccole? Perens
Volevano assicurarsi che alcune componenti GNU lavorassero bene
con Debian. Per esempio, Richard Stallaman ed io abbiamo avuto un
dialogo continuo su come i Makefile di diversi strumenti GNU potessero
generare automaticamente pacchetti Debian. Loro non vogliono avere due
divergenti versioni degli strumenti GNU, una per Linux ed una per il
resto del mondo, che è quel che è accaduto con la libreria C. Questo
problema della LIBC, ad ogni modo, sta per essere risolto molto bene da
parte di gente esterna al gruppo Debian. Noi stiamo già usando la LIBC
GNU nel Debian su ALPHA CPU, ed in futuro girerà su tutte le altre
architetture. Nulla di ciò che la FSF ha recentemente richiesto è
qualcosa con cui noi potremmo avere il benchè minimo problema. Ora che
la FSF non ha una priorità soverchia nel processo decisionale di Debian,
sono diventati molto facili da trattare e noi ci troviamo a fare per
loro più di quando potevano pretenderlo. UKI
La distribuzione Debian è divisa in parecchie directory, alcune
con nomi esotici (buzz, rex). Può spiegarci il criterio di questa
scelta ed il suo scopo? Perens
La ragione per cui abbiamo avuto bisogno di denominazioni quali
Buzz e Rex sono personaggi di Toy Story. Io lavoro alla
Pixar, lo studio di animazione che ha creato Toy Story per
Disney. Io programmo strumenti software per fare film. Uno dei
miei progetti recenti è parte del programma di ritocco usato nel
sistema per film digitali Cineon della Kodak. Quando un
attore vola o cade in un film, viene fermato da un grosso cavo.
Voi non lo vedete perchè artisti lo dipingono via dal film,
fotogramma per fotogramma, usando questo programma di ritocco.
Il programma di ritocco è anche usato per restaurare vecchi film
come Biancaneve riportandoli alle loro condizioni
originali. Pixar non dà sostegno al lavoro che faccio per Debian - è
qualcosa che faccio nel mio tempo libero. Sono lì da circa 9 anni, per la maggior parte lavorando alla
programmazione di sistemi operativi e di sistemi di
foto-composizione digitale. Ora lavoro nel gruppo Studio
Tools, il che vuol dire che faccio gli strumenti che gli
animatori usano per fare i film. Facciamo girare Linux in alcuni
progetti di ricerca, ed in futuro avremo la possibilità di
spostarli nei sistemi di produzione. C'è molta competizione tra
i diversi studi cinematografici, e perciò siamo cauti nelle
informazioni che diamo agli altri studi. Per questa ragione non
posso parlare dei progetti su cui attualmente lavoro. Steve Jobs era qui oggi [23 Agosto 96 NdR], e ho potuto
avere una breve chiaccherata con lui. Mi sento molto onorato di
poter lavorare con la gente di Pixar. UKI
Attualmente Debian è costituito da circa 500 pacchetti. Può
spiegarci cos'è un pacchetto Debian e come è organizzato? Perens
Noi diciamo alla fonte (upstream) per riferirci alla forma
di un programma prima che venga impacchettato per Debian.
L'autore di quel programma viene generalmente chiamato il
manutentore alla fonte (upstream maintainer), ed il
volontario che impacchetta quel programma per Debian è chiamato
il manutentore del pacchetto (package maintainer). È tra le
responsabilità del manutentore del pacchetto di inoltrare i
bachi che incontriamo fino al manutentore alla fonte in modo che
vengano corretti nella versione originale del programma. Abbiamo
un sistema di tracciamento dei bachi molto accurato, si possono
vedere i bachi tuttora esistenti attraverso la pagina web
www.debian.org . Il manutentore del pacchetto prende il codice sorgente alla
fonte, vi aggiunge un makefile specifico per debian che
costruisce il pacchetto. Il manutentore costruisce un file che
spiega i termini del copyright del pacchetto, che va nel
direttorio /usr/doc/copyright una volta che il pacchetto è
installato. C'è un piccolo file che spiega il nome e lo scopo
del pacchetto e da quali altri pacchetti questo pacchetto
dipende. Per dipende intendiamo quali altri pacchetti
devono essere installati per far funzionare questo pacchetto.
Per esempio, i pacchetti dipendono dalle librerie shared di cui
hanno bisogno per girare, così una applicazione X Window si può
dire dipenda dal pacchetto che contiene le librerie shared X. I
nostri strumenti per i pacchetti, Costruiamo un file UKI
Se un certo programma non è incluso in un pacchetto Debian
esistente, è possibile creare un nuovo pacchetto che lo
contenga? Perens
Noi forniamo tutti gli strumenti per fare ciò. Comunque, noi
scoraggiamo gli utenti dal creare pacchetti intesi per il loro
uso personale. Preferiremmo che creassero pacchetti Debian che
possano essere distribuiti a tutti i nostri utenti. UKI
Come si deve fare? Perens
Esiste documentazione sul processo di creazione di un pacchetto
che si trova sul nostro sito sotto
ftp://ftp.debian.org/docs/package-developer .
Nuovi manutentori di pacchetti devono anche unirsi alla mailing
list per sviluppatori, perchè lì c'è molto da imparare che non
si trova nella documentazione, sia facendo domande che
ascoltando le nostre discussioni. UKI
Quali sono gli impegni che un manutentore si deve prendere? Perens
Un nuovo manutentore di pacchetti deve contattarmi via e-mail a
Bruce@Pixar.com . Io chiederò al curatore della mailing list di
aggiungere il suo nome alla lista degli sviluppatori, ed io
chiederò al gestore del nostro sistema FTP principale di creare
un account per il nuovo manutentore per poter scaricare i
pacchetti. UKI
Il Progetto UKI Linux intende creare una distribuzione
internazionale di Linux, in più lingue e pronto per l'uso in un
ambiente eterogeneo come quello Europeo. Qual'è l'atteggiamento
di Debian verso questo scopo? Perens
Siamo molto in favore di questa opera. Noi già abbiamo le pagine
del manuale di molti programmi in Tedesco [ed in Spagnolo,
ora. NdR] così come quelle in Inglese, ed abbiamo sostegno
per la localizzazione che permette ai programmi di operare
in più lingue diverse. Abbiamo bisogno di ancor più volontari
per lavorare a questo. UKI
Nella sua opinione, è possibile pensare a Debian come alla base
per una simile distribuzione? Perens
Noi saremmo molto felici se alcuni o tutta la gente del
Progetto Uki Linux si arruolasse come sviluppatori Debian ed usasse
Debian come base per il sistema internazionale. Abbiamo bisogno di
qualcuno che diriga il nostro progetto internazionale, e una scelta
ovvia cadrebbe su qualcuno del gruppo Uki. UKI
Quindi Debian è disponibile a diventare questa distribuzione? Perens
Proprio così. UKI
Si parla di una possibile fusione tra il sistema di
impacchettamento Debian e lo rpm usato da Red Hat. È vero? Perens
Non ancora. Il problema è che c'è una grossa differenza tra
quello che ci piacerebbe fare, e quello che abbiamo tempo
di fare.
Avere più volontari desiderosi di lavorare a questo genere di progetti
potrebbe aiutare. UKI
Ma è un obiettivo raggiungibile? Perens
Solo il tempo potrà dirlo. Non stiamo facendo nulla per
fermarlo, ma del resto non stiamo facendo nulla neppure per farlo
succedere prima, poichè abbiamo posto una priorità maggiore nel
risolvere i nostri propri problemi. E sono sicuro che anche Red Hat ha
fatto lo stesso con le sue priorità. UKI
Ma ci sono problemi tecnici o politici? Perens
Credo che il problema sia tecnicamente risolvibile, e non c'è
alcun ostacolo politico. Credo che tutte le parti interessate vorrebbero
vederlo succedere. Il solo problema è che non abbiamo ancora i volontari
per lavorare su questo progetto complesso. UKI
Il recente annuncio dell'acquisto di Linux FT da parte di
Caldera potrà cambiare questo sforzo? Perens
Di nuovo, credo che solo il tempo ce lo dirà. Caldera è ora un
grosso punto di domanda. Hanno le potenzialità di sviluppare un terzo
sistema di pacchetti ed altro software che sia incompatibile con Debian
e Red Hat. Spero che non lo facciano. Rileveranno il mercato Linux?
Sarebbe una buona cosa se succedesse? Renderanno la vita migliore per
chi scrive free software o semplicemente prenderanno ciò che vogliono
per poi andarsene via? Chiedetemelo tra pochi anni. UKI
Come ogni altra cosa targata GNU, anche Debian usa estensivamente
emacs e texinfo. Un mucchio di gente che, come me, usa Perens
Attualmente non siamo per niente collegati ad Emacs. Emacs ed i
suoi sotto-programmi sono pacchetti, e potete installarli o no. Io non
ho Emacs installato sul mio sistema personale, perchè sono anch'io un
utilizzatore di Abbiamo un pò di documentazione che è solo nel formato texinfo.
Comunque, abbiamo deciso di fare di HTML l'agente unificante della
documentazione. Tutte le forme di documentazione - texinfo, pagine del
manuale, ecc. - sul sistema, saranno leggibili dal browser web di vostra
scelta. Stiamo lavorando su questo ora. Alcuni documenti saranno
convertiti sul momento dal loro formato originario a HTML, ed altri
saranno convertiti all'atto della creazione del pacchetto ed installati
in formato HTML. UKI
Lei è diventato famoso per aver fatto di Debian un sistema
personalizzato per i Radioamatori (HAMs). Può spiegarci in quale modo i
programmi HAM distribuiti con Debian possono influenzare la vita di un
Radioamatore? Perens
Sono piuttosto imbarazzato perchè Linux per i radioamatori
non è ancora stato rilasciato dopo che ne ho parlato per un
intero anno. Ovviamente, il mio lavoro per Debian lo ha
ritardato. Linux per i radioamatori raccoglie i bei
programmi per radioamatori creati da gente come Jonathan Naylor
e Alan Cox in un sistema Linux chiavi-in-mano basato su Debian.
Molta gente pensa ai radioamatori che comunicano via voce, ma
Naturalmente gli entusiasti della Ham Radio fanno più che
trasmettersi dati. Molti di loro si costruiscolo i propri
apparecchi, e perciò ho incluso Spice ed altri programmi di
simulazione dei circuiti che possono usare per progettare radio.
C'è un programma di disegno dei circuiti stampati che rende
molto più facile realizzare un progetto. Ci sono parecchi
satelliti per radioamatori, e ci sono stazioni ham radio sullo
Space shuttle americano e sulla stazione spaziale russa MIR.
Questi veicoli spaziali non si trovano in orbite geostazionarie
come i satelliti TV, e perciò dovete costantemente muovere la
vostra antenna per inseguirli nel cielo. Linux per i
radioamatori fornisce a questo scopo un programma per
l'inseguimento dei satelliti. Linux per i radioamatori dovrebbe venire presto rilasciato.
Trovare il tempo per lavorare a lui invece che a Debian è stato
un problema, ma farà progressi man mano più volontari si
uniranno a Debian. Naturalmente passo un sacco di tempo alla
Pixar, ed ho anche una vita lontano dai computer. Mia moglie
Valerie ed io abbiamo recentemente festeggiato il nostro terzo
anniversario. E abbiamo appena comprato una casa in Berkeley,
California, dove ci trasferiremo presto. Grazie.
crash
e di sistemi
che non volevano avviarsi. C'era da aspettarselo, c'è sempre una
certa dose di rischio nel farsi pionieri.buzz
e rex
era perchè ci serviva poter distribuire un intero
sistema a tutti i siti mirror FTP prima di poter dire che era
Debian 1.1. Così creammo una directory chiamata buzz
,
e quando avemmo finito ed era su tutti i siti mirror, creammo un
link simbolico Debian-1.1 che puntava a buzz
. rex
è il sistema Debian 1.2 ancora in sviluppo.
dpkg
e dselect
,
mettono in rilievo quando un pacchetto dipende da un altro, e
aiutano l'utente ad installare qualunque pacchetto sia
necessario..deb
, che è il pacchetto binario.
Quando usate i nostri strumenti per installare questo pacchetto,
i programmi che contiene vengono installati sul vostro sistema e
configurati correttamente per voi. Generiamo inoltre un file
.tar.gz
con gli interi sorgenti del pacchetto, e un file
.diff.gz
con le differenze tra il nostro pacchetto ed il
codice sorgente originario. Questo .diff.gz
può essere
passato al programma patch
per Debian-izzare una nuova
versione del codice originario.vi
come editor
e HTML come ipertesto, vorrebbero una maggiore flessibilità nella
configurazione di Debian. È possibile immaginare un futuro svincolo da
emacs/texinfo o la recente riappacificazione con la FSF lo preclude?vi
. Abbiamo ben tre versioni di vi
! Puoi sceglierne
una, due, o tutte e tre ed installare i pacchetti che le contengono, ed
essi non sono in conflitto l'uno con l'altro.packet-radio
è il mezzo di comunicazione dei radioamatori
che cresce più rapidamente. Packet-radio
connette i
computer in una rete via radio più che per via telefonica. La
forma più sofisticata di packet-radio usa TCP/IP, e perciò
somiglia un sacco ad Internet. Un sistema Linux per i
radioamatori andrà in onda ed automaticamente troverà i vicini
raggiungibili via radio. Benchè ciascun sistema abbia raggio
limitato, essi scoprono la rotta da uno all'altro ed inoltrano i
pacchetti attraverso parecchie stazioni per giungere a
destinazione.
[About]
[Copertina]