Il PLUTO Meeting è l'incontro annuale organizzato dal PLUTO Linux User Group per attirare l'attenzione su Linux; è anche occasione d'incontro tra i plutiani e tutti coloro che si interessano del Linux per parlare, discutere, confrontarsi.
Quest'anno la manifestazione si è svolta in due parti: la prima, svoltasi Venerdi 23 Marzo, ha visto la partecipazione di 4 relatori, che hanno spaziato in un po' tutti gli argomenti riguardanti Linux, con la partecipazione spesso attiva anche del pubblico.
L'installazione è sempre il primo e più importante passo per avere un sistema linux funzionante; successivamente è molto importante, però, fornire il proprio sistema di adeguati strumenti software. Così alla fine, Carlo, ha parlato alcuni tra i pacchetti più usati e più interessanti per Linux:
e molti altri ancora.
L'intervento di Gino Corradin è stato incentrato, invece, su come configurare una macchina linux; il discorso è iniziato su come deve ``partire'' una macchina ben installata (startup sequence) ed è proseguito sulla configurazione dei vari demoni, di sendmail, delle yp.
Molto interesse ha suscitato il discorso sull'apache, un http server molto versatile e di facile installazione. Diverse sono state le considerazione tecniche sulle prestazioni e sulla sicurezza del server.
Molte polemiche :-), invece, ha suscitato l'opinione di Gino Corradin sull'ottima performance offerta dai dischi SCSI sotto Linux... che si è conclusa con un "ognuno faccia un po' quello che gli pare".
Giuseppe Zanetti ha parlato del protocollo PPP e in particolare come effettuare con Linux un collegamento PPP con l'università di Padova (sono a disposizione anche una serie di script, scritti dallo stesso Zanetti).
Infine Alessandro Rubini (gpm, dosemu development team, kernel sources, collaboratore del Linux Journal, nonché del PLUTO Journal), una delle figure di maggior spicco nel mondo Linux, ha parlato di come programmare con il kernel e della nuova tecnologia a moduli.
A suo parere per mettere le mani sui sorgenti del kernel basta ``vi e gcc''. Beato lui.
Anche se di elevato contenuto tecnico, l'intervento di Rubini ha suscitato molto interesse. La storia di come si è evoluto il kernel di Linux forse è nota a tutti, ma come funzionino le cose al suo interno lo abbiamo imparato grazie a Rubini.
L'intervento poi è stato incentrato su i moduli, ``pezzi'' staccati del kernel che possono essere attivati run-time. Molti, secondo Rubini, usano queste funzionalità soltanto per risparmiare memoria caricando il driver dei floppy solo quando serve, ma la vera importanza sta nel aver accelerato i tempi di sviluppo di un driver, che ora, in caso di non riuscita, richiede semplicemente di essere ``tolto'' dal kernel e non è più necessario eseguire un reboot della macchina.
In sostanza dopo aver presentato brevemente tutti i progetti del PLUTO (Pluto Developers, Italian Linux Documentation Project, Italian-HOWTO, PLUTO Journal, etc), si è iniziata una conversazione che ha coinvolto tutti i partecipanti.
Per saperne di più rimando al mio editoriale che appare su questo stesso numero.
Arrivederci al prossimo PLUTO Meeting