Inutile spiegare le caratteristiche di Linux, si possono leggere in molte altre parti, come anche fare un confronto tra Linux e DOS, in quanto il DOS è un sistema operativo molto povero come caratteristiche.
Dal canto suo, però, il DOS ha il vantaggio di essere diffusissimo nel campo dei PC, visto che c'è molta gente che conosce e usa il DOS. Comunque, per chi ha una buona dimestichezza con il computer, il DOS è spesso una palla al piede, specie per la gestione della macchina e in particolar modo per la gestione dei dischi e dei file.
Il ``difetto'' di una normale installazione di Linux è che questa richiede una partizione dedicata a Linux, e se uniamo questo al fatto che si deve imparare un sistema operativo nuovo, è giustificatissima la paura che tanti possono avere nell'affrontare l'installazione di Linux.
In effetti non è molto pratico dover ripartire il disco per
``provare'' un nuovo S. O. Nonostante ci sia l'utility FIPS
,
questo implica decidere subito quanto spazio sul disco lasciare al DOS e
quanto riservare per il nuovo S. O. Se una volta provata l'installazione si
volesse aggiungere qualche altro pacchetto ci si potrebbe accorgere
facilmente di aver ripartito male il disco. Arrivati qui rimangono ben poche
cose da fare: cancellare tutto, ripartire nuovamente il disco e reinstallare
tutto il software; oppure comprare un nuovo disco da mettere in parallelo.
A questo punto entra in azione il filesystem UMSDOS di Linux. Questo filesystem rispetta la struttura di un filesystem DOS, con i nomi dei file di 8+3 caratteri e tutte le ristrettezze del normale filesystem DOS. Però l'utente Linux vede un filesystem Linux normale, con nomi estesi, proprietari e diritti d'accesso.
Come è possibile questo? Con il più banale dei sistemi. Nella directory c'è un file (nascosto sotto Linux, ma visibile sotto DOS) che tiene traccia di tutte le informazioni relative ai file che non sono registrate nel filesystem DOS.
Maggiori informazioni si possono trovare anche in UMSDOS-HOWTO, disponibile in vari siti FTP e in italiano su ftp://ftp.unipd.it/pub/Linux/pluto/docs/HOWTO
Con la distribuzione Slackware c'è il rootdisk
UMSDOS
, che è sostanzialmente identico all'installazione
normale, ma non crea una partizione di root e mette il nuovo sistema nella
partizione DOS. Stando un po' attenti alle varie opzioni (niente LILO, ad
esempio), si può installare Linux mantenendo invariata la struttura
base del disco e il settore di avvio. Linux infatti si installa su una
directory del disco (C:\LINUX
) e tutto quello che lo riguarda
si trova esclusivamente sotto questa directory.
A questo punto si può creare un file batch che richiama Linux, o
inserire una linea in CONFIG.SYS
(dal DOS 6 in poi, che
permette di impostare un menù di avvio, si può far corripondere
ad una selezione la chiamata al caricatore di Linux). Per avviare Linux non
serve modificare nessun file di sistema in DOS, è sufficiente una
semplice chiamata a LOADLIN
mediante un file batch posto in una
directory inclusa nel PATH
.
La disinstallazione, è semplicissima. Basta rimuovere
la directory C:\LINUX
e tutto il suo contenuto. Esternamente a
questa directory non dovrebbe esserci niente (tranne il comando per avviare
Linux).
La distribuzione minilinux (che ha il vantaggio non indifferente di occupare soltanto 4 dischetti da 1.44Mb e che si installa in cinque/dieci minuti, il tempo di leggere i dischetti e decomprimere un file da 5Mb) contiene Linux installato e configurato in UMSDOS, già pronto per l'uso. Purtroppo ho visto che questa distribuzione non è aggiornata e non funziona sugli ultimi modelli di computer. È ottima comunque per procurarsi, installare e provare Linux velocemente.
In effetti, il mount di una partizione di tipo umsdos
è
equivalente al mount di una partizione msdos
. Infatti,
finché non si esegue umssync
in una directory, i due tipi
di filesystem sono identici. Il filesystem UMSDOS permette però di
trattare alcune directory con tutte le caratteristiche di un filesystem
UNIX.
Questo può essere utile quando lo spazio della partizione Linux sta per esaurirsi: si può quindi usare UMSDOS per sfuttare lo spazio di una partizione DOS con la stessa sintassi di una partizione Linux. In questo modo si ha una partizione leggibile da DOS (e quindi copiabile da un sistema all'altro in tutta semplicità). L'unico difetto di una simile partizione sotto DOS sta nel nome dei file: infatti essendo limitati come numero di caratteri, tutti i nomi fuori dallo standard DOS hanno un nome un po' buffo e un numero progressivo.
umssync
per allineare il file -linux--.---
con il reale
contenuto della directory (ed eventualmente inserire il comando per
aggiornare una partizione UMSDOS all'avvio del sistema).
msdos
per la partizione DOS si
può benissimo usare il filesystem umsdos
, perfettamente
identico finché non viene eseguito umssync
su quella
partizione.