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Puglia
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Fa tappa nel Salento per il secondo anno consecutivo la carovana virtuale del Linux Day. Dopo la fortunata esperienza dello scorso anno, quando si è voluto far chiarezza sul significato di alcuni termini come "GNU/Linux" e "software libero", e osteggiare le diffidenze che certe categorie ancora nutrivano nei riguardi dell'Open Source, quest'anno il Salento Linux Users Group costituitosi nel frattempo in associazione culturale per dare maggiore incisività ai propositi che si è prefisso ha preferito puntare sulla corretta informazione a proposito di alcune vicende, italiane ed estere, che stanno catalizzando l'attenzione nel mondo del software libero. Filo conduttore di tutti gli interventi è stato infatti il principio di "libertà di scelta", premessa necessaria per qualsiasi discussione che ruoti attorno alle tematiche toccate con i seminari della sessione mattutina.
Il prof. Franco Tommasi, docente del corso di Sistemi Operativi dell'Università di Lecce, ha evidenziato i recenti successi nel campo della Pubblica Amministrazione dovuti all'annunciata direttiva Stanca, che obbliga la PA a rilasciare documenti digitali al pubblico salvati in almeno un formato aperto, oltre naturalmente a dare la possibilità di utilizzare software Open Source, qualora l'amministrazione lo trovi conveniente (da un punto di vista tecnico ed economico).
Dello stesso tenore l'intervento del dott. Claudio Allocchio, cofondatore e senior manager del GARR (Gruppo per l'Armonizzazione delle Reti della Ricerca): egli ha sottolineato l'importanza degli standard aperti per Internet, spiegando quale sia il loro processo "democratico" di definizione nell'ambito del principale organismo preposto, l'IETF.
Con il prof. Carlo Formenti, giornalista, scrittore e cofondatore di Quintostato, si è ragionato sul modello socio-economico dell'Open Source, della rivoluzione culturale innescata negli ultimi anni e dovuta alla possibilità di generare illimitatamente e a costi quasi nulli una quantità di copie digitali di qualsiasi tipo di documento. Questa rivoluzione ha portato però a delle contromisure da parte degli interessi industriali del settore, con la ridefinizione del concetto di proprietà intellettuale.
Andrea Scrimieri, articolista per varie testate italiane del settore come Linux&C. e HTML.it, ha concluso la sessione mattutina con un intervento sui brevetti software: recentemente infatti anche in Europa una legge liberticida sta cercando di chiudere algoritmi e idee in nome del presunto diritto d'autore. Sono stati presentati alcuni esempi paradossali del passato e del presente.
La giornata è proseguita nel pomeriggio con l'Install Fest, durante il quale i presenti hanno visto dei sistemi GNU/Linux all'opera ed hanno avuto modo di installarne uno se muniti di computer al seguito. Si è tenuto anche un seminario su OpenOffice, organizzato e proposto da tre membri del LUG: alla domanda scaturita dal titolo "OpenOffice, transizione possibile?" la risposta è sembrata positiva :-).
Grazie agli enti patrocinanti ed agli sponsor, sono stati regalati oltre 400 CD-ROM di distribuzioni GNU/Linux e di OpenCD (contenente software GPL per piattaforma Windows e Linux, e tutta la documentazione di GNUtemberg), e altrettanti fascicoli di documentazione.
Complessivamente, tra sessione mattutina e sessione pomeridiana, il numero di presenze stimato si aggira intorno alle 450 unità.
Tutto rose e fiori, dunque? Non proprio. Questo Linux Day salentino ha infatti riproposto nel suo piccolo l'attrito esistente tra le due anime del free software, particolarmente di attualità negli ultimi tempi: da un lato i "puristi", quelli che sostengono a spada tratta la GPL e pongono la pregiudiziale del concetto di libertà, critici verso il cosiddetto "Enterprise Linux; dall'altro i "moderati", quelli più disponibili a trovare una mediazione tra Open Source e Business. E - ça va sans dire - la diatriba è tutt'altro che conclusa...