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COME TI METTO IN MOTO IL TELESCOPIO!

(O almeno ci provo...)

Sono passati molti anni (25 almeno) da quando, ancora bimbo, sognavo di possedere un giorno un telescopio per poter osservare l'Universo. Oggi mi trovo qui, ospite del PJ, a scrivere un "diario di bordo" su come realizzare un programma per poter pilotare un telescopio opportunamente "attaccato" ad un computer.

Ma partiamo dal principio, niente paura non ho intenzione di raccontarvi della mia fanciullezza! Avrete capito come io sia un appartenente alla specie degli "Astrofili", animali dotati per i loro scopi di pessima vista, tanto da dover ricorrere a grossi strumenti ottici, chiamati telescopi, per poter far fronte alla loro insaziabile fame di "oggetti celesti". Sì, questo è il problema. Siamo costretti, per nostra natura, a cercare tutte le notti serene e possibilmente di Luna Nuova, un contatto visivo con le Stelle e quant'altro sia raggiungibile dai nostri strumenti.

Questa nostra fame ci porta a cercare sempre nuove occasioni, strutture e siti ove riunire il "branco" per ululare nella notte. Nel 1997 la svolta. Il nostro gruppo risiede ad Avezzano, una cittadina abruzzese in provincia dell'Aquila. Siamo stati sempre impegnati nel campo della divulgazione ma quell'anno successe qualcosa di veramente inimmaginabile. Un Comune (Aielli) a venti chilometri da Avezzano chiese il nostro aiuto nella realizzazione di un grandissimo progetto: "La Torre delle Stelle". Ristrutturare un'antica torre medioevale affinché potesse ospitare al suo interno un museo dell'astronomia, una biblioteca scientifica ed un osservatorio astronomico. Come potete immaginare, non ci facemmo pregare due volte. Il progetto tecnico fu realizzato, i lavori iniziarono e, come qualche volta accade, furono anche portati a termine! Oggi è possibile ammirare la Torre nella sua interezza e siamo tutti impegnati negli ultimi ritocchi prima dell'inaugurazione prevista per maggio 2002. Praticamente arrivati!! Per saperne di più: www.torre-delle-stelle.it.

Adesso entra in gioco la mia idea. Però è necessario fare un piccola digressione introduttiva per comprendere a cosa intendo lavorare e perché. Un telescopio è uno strumento ottico montato su una struttura meccanica chiamata montatura. La montatura del telescopio è libera di muoversi intorno a due assi ortogonali tra di loro.

Fondamentalmente esistono due tipi di montature, quelle azimutali e quelle equatoriali. Le prime prendono come riferimento l'orizzonte locale (quello dell'osservatore) e quindi hanno un asse perpendicolare all'orizzonte e l'altro parallelo allo stesso. Le seconde, quelle equatoriali, hanno come riferimento l'equatore terrestre, quindi un asse sarà parallelo all'asse terrestre, mentre l'altro sarà parallelo all'equatore. In ogni caso avremo bisogno di un sistema di coordinate per poter "governare" il telescopio in modo corretto. Il telescopio della torre può essere utilizzato sia azimutalmente, sia equatorialmente. Noi per ora ci occuperemo del problema equatoriale, sotto certi aspetti più semplice. Le coordinate utilizzate in questo caso sono dette, appunto, coordinate equatoriali. Se volete, immaginate di proiettare sulla sfera celeste i meridiani ed i paralleli terresti, avrete così ottenuto le linee di ascensione retta, AR, (meridiani) e di declinazione, decl, (paralleli) (cfr. fig 1). Il prolungamento dell'asse terrestre incontrerà la sfera celeste in due punti, il polo nord celeste ed il polo sud celeste. Il polo nord celeste è individuato abbastanza bene dalla Stella Polare (Orsa Minore). Nell'altro emisfero non sono stati così fortunati, nessuna stella abbastanza luminosa individua il polo sud celeste.

Attraverso queste coordinate, tutti gli oggetti celesti sono rintracciabili, inoltre la montatura è dotata di una serie di motori passo-passo che controllano la rotazione degli assi e che permettono di compensare il moto di rotazione della Terra. Quindi una volta "centrato" un oggetto nel campo del telescopio, l'oggetto verrà "inseguito" automaticamente dalla montatura senza, o quasi, ulteriori interventi da parte dell'osservatore. Ciò che mi sono prefissato è di realizzare un software che sia in grado di pilotare i motori del telescopio attraverso un PC per fargli eseguire tutta una serie di operazioni, tra le quali la principale è sicuramente quella di "puntare" automaticamente un corpo celeste desiderato. Questa operazione dovrà essere svolta mediante l'inserimento delle coordinate o del nome dell'oggetto (attraverso un database). Il telescopio è già fornito di un computer di bordo, ma io vorrei espanderne le potenzialità e vorrei rendere il progetto più generale, adattabile ad altri telescopi. In realtà per i sistemi Windows già esistono software di questo tipo, ma non ho trovato nulla per Linux, o comunque nulla di libero (ma forse ho cercato male).

E qui entra in gioco il perché! Perché scrivere un software di questo tipo. Principalmente per due motivi. Il primo è forse scontato: per puro piacere. Qualcuno dice che non conviene inventare nuovamente la ruota (ripeto, non so se sia questo il caso), ma io non sono d'accordo. Qualche volta riprendere ciò che è stato già fatto da altri e inventarlo di nuovo può portare a dei miglioramenti e può aprire strade nuove. La storia ci insegna come moltissime volte il riprendere lavori di altri guardandoli sotto un punto di vista diverso, sia stato fondamentale per il progresso. In ogni caso nessuno può negarci il piacere di pensare, di fare e realizzare qualcosa. Passare ore ed ore a cercare di capire meglio come funziona il telescopio dell'osservatorio, cercando di comprendere i meccanismi che lo regolano e le funzioni che può svolgere, non è assolutamente tempo perduto. Quindi tornando un po' bambino, alla domanda perché scrivere questo software, risponderei: perché sì!

Il secondo motivo, volendo, può essere ricollegato al primo: per puro piacere! Vuoi scherzare! Direte. E' esattamente uguale al primo motivo! Sì, ma qui il piacere è un altro. Parlo del piacere di condividere. Mi rendo conto come non sia il caso di spiegare ai lettori del PJ cosa sia il piacere di condividere, ma due paroline le vorrei versare ugualmente. Ogni volta che ho incontrato, nella mia lunga "militanza" da astrofilo, persone felici di condividere con me le loro esperienze ed il loro sapere, ho fatto sempre dei notevoli progressi, sono cresciuto! Adesso, dopo tanti anni d'esperienza (come astrofilo), il desiderio più grande è quello di mettere a disposizione degli altri ciò che ho imparato e ciò che in passato altri mi hanno insegnato (moltissime cose!) E' un po' un tramandare! Da queste considerazioni è nato l'intero progetto, un progetto che intendo espandere e far crescere, affinché il concetto di "condivisione" diventi una realtà anche nel mondo degli astrofili. Si può fare molto, ci vorrà del tempo e della pazienza, ma l'idea di vedere un osservatorio gestito interamente da software libero, mi emoziona!

Ma torniamo agli aspetti tecnici. Purtroppo ci sono problemi per quanto riguarda il reperimento delle specifiche del telescopio, in quanto la ditta produttrice sembra non volerle rilasciare facilmente. La maggior parte del lavoro, quindi, dovrò svolgerlo alla rovescia. Attraverso tentativi ed intuizioni (speriamo molte!) cercherò di comprendere tutti i meccanismi "nascosti" così da poterli svelare. Dico questo come avvertimento. Non potrò in alcun modo garantire una scadenza regolare degli articoli, ma la loro pubblicazione sarà legata semplicemente ai miei progressi (speriamo rapidi). Per quanto riguarda il prossimo articolo, è quasi pronto. Affronterò più in dettaglio gli aspetti teorici del problema. In ogni caso resto a disposizione di chiunque voglia saperne, subito, di più.

Un saluto a tutti,
Paolo

Paolo Ruscitti
Titolare di un'azienda di informatica e laureando in Fisica presso l'università dell'Aquila, è appassionato fin dall'infanzia di astronomia, porta avanti dal 1985 un'associazione di astrofili. Adora anche l'arte, soprattutto la pittura, la scultura e la poesia, che ben si armonizzano con un cielo stellato...

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