Esistono molti strumenti che possono essere usati per fare i backup: quelli usati tradizionalmente sotto UNIX sono tar, cpio, e dump, ma ne esistono molti altri (sia liberi che commerciali). La scelta del mezzo di backup può influenzare quella dello strumento da usare.
tar e cpio sono simili, e per lo più equivalenti dal punto di vista dei backup: entrambi possono immagazzinare dei file su nastro e recuperarli, entrambi riescono ad utilizzare quasi qualsiasi mezzo, dato che i driver del kernel si occupano della gestione a basso livello dei dispositivi e questi ultimi tendono a sembrare tutti uguali ai programmi a livello utente. Alcune versioni UNIX di tar e cpio possono avere problemi con file particolari (link simbolici, file di device, file con percorso molto lungo e così via), ma la versione Linux dovrebbe funzionare in tutti i casi.
dump è diverso nel fatto che legge direttamente i dati contenuti sul disco, senza utilizzare le strutture dati del filesystem. È anche scritto specificamente per i backup: tar e cpio in realtà sono fatti per archiviare file, anche se funzionano lo stesso per i backup.
Leggere il filesystem direttamente ha alcuni vantaggi: rende possibile fare copie di backup dei file senza modificare i timestamp; per tar e cpio bisognerebbe montare prima il filesystem in modalità a sola lettura; inoltre è più efficace se bisogna fare un backup completo, dato che lo si può fare senza spostare di molto la testina del disco. Lo svantaggio principale è che rende il programma di backup specifico per un tipo di filesystem: il programma dump per Linux riconosce solo il filesystem ext2.
dump supporta anche direttamente i livelli di backup (di cui parleremo più sotto): con tar e cpio bisogna implementarli con altri strumenti.
Un paragone tra gli altri strumenti di backup va oltre lo scopo di questo libro; la Linux Software Map elenca molti di quelli liberi.