3.3. Tipi di indirizzo (parte host)

Per problemi di configurazione automatica e mobilità è stato deciso di usare, nella maggior parte degli attuali tipi, i 64 bit meno significativi come parte host dell'indirizzo. Quindi ogni singola sottorete può possedere un grande numero di indirizzi.

Questa parte host può essere considerata in maniera diversa:

3.3.1. Generata automaticamente (anche detta stateless)

Con la configurazione automatica, la parte host dell'indirizzo viene calcolata convertendo, con il metodo EUI-64, l'indirizzo MAC di un interfaccia (se disponibile) in un indirizzo IPv6 unico. Se nessun indirizzo MAC è disponibile per questo dispositivo (come accade ad esempio con le periferiche virtuali), viene usato qualcos'altro (come l'indirizzo IPv4 o l'indirizzo MAC di una interfaccia fisica).

Si consideri ancora il primo esempio

3ffe:ffff:100:f101:210:a4ff:fee3:9566
   

qui

210:a4ff:fee3:9566 
   

è la parte host generata a partire dall'indirizzo MAC della scheda di rete

00:10:A4:E3:95:66
   

utilizzando il Tutorial IEEE EUI-64 sviluppato per gli identificatori EUI-48.

3.3.1.1. Problemi di Privacy con gli indirizzi generati automaticamente ed una soluzione

Poiché la parte host viene "calcolata automaticamente" è globalmente unica (a meno che un produttore di schede di rete usi lo stesso indirizzo MAC per più di una NIC) è possibile effettuare il tracciamento del client quando non viene utilizzato alcun proxy.

Ciò è un problema noto ed è stata definita una soluzione: la privacy extension, descritta in RFC 3041 / Privacy Extensions for Stateless Address Autoconfiguration in IPv6 (c'è anche già una nuova bozza disponibile: draft-ietf-ipngwg-temp-addresses-*.txt). Utilizzando un valore casuale ed uno statico viene generato di volta in volta un nuovo suffisso. Nota: ciò è ragionevole soltanto per comunicazioni uscenti da client, ma non è utile nel caso di server noti.

3.3.2. Impostata manualmente

Per i server probabilmente è più facile ricordare semplici indirizzi e anche questo può essere agevolato. È possibile assegnare un indirizzo IPv6 addizionale ad un'interfaccia, per esempio

3ffe:ffff:100:f101::1
   

Per i suffissi manuali come "::1" mostrato nell'esempio precedente, è richiesto che il settimo bit più significativo sia impostato a 0 (il bit universale/locale degli identificatori generati automaticamente). Anche altre combinazioni di bit (altrimenti non scelte) sono riservate per indirizzi anycast.