Ci sono parecchi server Web disponibili per Linux. Tra questi sono inclusi:
Se si volesse provare solo un Web Server, suggerirei di provare inizialmente Apache, principalmente perché è presente nella maggior parte delle maggiori distribuzioni Linux ed è probabile sia già installato, e forse funzionante, nel sistema in uso.
Apache è il più popolare server HTTP in Internet. Originariamente era basato sull'httpd NCSA ed è stato poi completamente riscritto. Ha una licenza Open Source (dal sito web di Apache).
Piuttosto che scaricarlo da Apache, suggerirei inizialmente di provare l'Apache che molto probabilmente sarà presente nella distribuzione Linux.
In alternativa, Apache può essere ottenuto da http://www.apache.org.
Per avere una conferma del fatto che Apache sia installato e funzionante su un computer, aprire il web browser, ed inserire lo URL: "http://127.0.0.1". (127.0.0.1 è l'indirizzo IP per il localhost.)
Si dovrebbe vedere una pagina web che abbia un effetto simile a "Funziona!"
Se non dovesse funzionare, si può avere conferma che Apache sia installato digitando il seguente comando in una distribuzione Linux basata sul RedHat Package Manager (RPM).
rpm -q | grep apache
Per lanciare Apache digitare:
cd /etc/rc.d/init.d ./httpd start
Nota: lo script httpd usato al momento del boot potrebbe essere in una diversa posizione su altre distribuzione Linux.
Per maggiori assistenza, suggerisco di leggere le FAQ Apache all'indirizzo: http://www.apache.org/docs/misc/FAQ.html.
Da scrivere.
Vedere http://www.lotus.com/dominolinuxper maggiore informazioni.
Il server HTTP di IBM è un reimpacchettamento di Apache fatto da IBM. Si consideri l'uso di IBM HTTP Server se si ha intenzione di lavorare con IBM WebSphere.
Al momento della redazione di questo documento, la più recente versione è la 1.3.6.1.
L'IBM HTTP Server può essere ottenuto da http://www-4.ibm.com/software/webservers/httpservers/download.html.
Cliccare su il link di download e selezionare la cifratura SSL a 56-bit o a 128-bit.
Sarà necesssario registrarsi presso IBM, rispondere ad un sondaggio di marketing ed accettare la licenza prima di scaricarlo. L'IBM HTTP Server richiede la glibc nella versione 2.0 o 2.1. La glibc è la nuova libc di Linux. Se si è in possesso di una vecchia distribuzione che si basa sulla libc5, non si sarà in grado di usare l'IBM HTTP Server.
Su una distribuzione Linux basata su RedHat Package Manager (RPM), eseguire:
rpm -qa | grep libc
L'output sarà del tipo:
glibc-2.1.2-11 libc-5.3.12-31
Questo mostrerà quali versioni di libc5 e glibc sono installate nella distribuzione Linux in uso. Nel precedente esempio sono installate sia la glibc che la libc5. La glibc è nella versione 2.1, dunque si dovranno installare i file per la glibc2.1.
Considerando le loro piccole dimensioni, suggerirei di scaricare tutti i file tar per la versione glib presente sulla distribuzione di Linux in uso. Comunque, al minimo saranno necessari i file del server. Per RedHat 6.0 e distribuzioni derivate da Redhat 6.0 sarà anche necessario la redhat60only. Per distribuzioni basate su glibc2.0 sarà necessario pure il file libstdc.
Si suggerisce d'installare i file nella directory /usr/local. Dopo aver scaricato i file, eseguire:
mkdir /usr/local/ibm mv HTTPServer.linux.* /usr/local/ibm
Si può ora aprire il pacchetto di distribuzione del file o dei file.
tar xvf [filename].tar
Dove [filename] è il nome del file.
Sotto la directory /usr/local/ibm, si dovrebe vedere la directory IHS.
Usare il RedHat Package Manager (RPM) per installare i file rpm che il file tar produce. Se fosse necessario il file libstdc, sarà necessario installarlo per primo. Dopo di che installare il file RPM del server nel modo seguente:
cd IHS rpm -i IBM_HTTP_Server-1.3.6-2.i386.rpm
L'esempio qui sopra mostra la versione 1.3.6 per l'architettura Intel. Si sostituisca il nome del file in modo appropriato.
Dopo l'installazione i file rpm possono essere cancellati potendoli ricreare facilmente partendo dai file tar.
Le variabili d'ambiente da impostare sono:
L'IBM HTTP Server si installa in /opt/IBMHTTPServer. È necessario aggiungere la sua directory bin nel PATH.
export PATH=/opt/IBMHTTPServer/bin:$PATH
Notare che il percorso /opt/IBMHTTPServer/bin è stato aggiunto al principio del PATH così che verrà usato il server WEB installato piuttosto che un qualche server Web che potrebbe essere già stato incluso nella distribuzione Linux in uso.
Per avere una conferma che il PATH sia correttamente impostato, si verifichi quale Apache controller viene usato. Digitare:
which apachectl
L'output dovrebbe far riferimento a apachectl nella directory /opt/IBMHTTPServer/bin.
Nota: poiché l'IBM HTTP Server è basato su Apache, usa l'Apache controller per partire e fermarsi. Quando si ha sia l'IBM HTTP Server che Apache installati su un computer, va fatta particolare attenzione al PATH per essere sicuri di lavorare con il server corretto.
Può essere necessario modificare il file di configurazione di IBM HTTP Server. Il file di configurazione è installato in /opt/IBMHTTPServer/conf/httpd.conf. Le due voci più comuni da dover modificare sono il ServerName e il numero dalla porta d'ascolto (Listen port number). Ricercare le parole chiave "ServerName" e "Listen" nel file httpd.conf. Il ServerName dovrebbe essere impostato o con l'hostname o con l'indirizzo IP. Se il computer usa il DHCP per acquisire un indirizzo IP, l'hostname è � la scelta migliore. Comunque, al fine di utilizzare l'hostname del computer in uso, l'hostname del computer e l'indirizzo IP devono essere registrati in modo appropriato nel DNS.
Inoltre se si volesse eseguire un altro server Web sarà necessario assegnare un'altra porta all'IBM HTTP Server in modo tale che si possano far funzionare entrambi i server Web simultaneamente se necessario.
Segue un esempio di valori nel httpd.conf.
ServerName 192.168.0.4 Listen 3000
Per lanciare l'IBM HTTP Server, digitare come segue:
/opt/IBMHTTPServer/bin/apachectl start
Per verificare che l'IBM HTTP Server è installato e funzionante sul computer in uso, aprire il browser web e inserire lo URL: "http://192.168.0.4:3000" sostituendo il corretto indirizzo IP e numero di porta effettivamente inseriti nel httpd.conf.
Si dovrebbe vedere una pagina web il cui effetto sia "Welcome to the IBM HTTP Server". Congratulazioni, si è installato, configurato e verificato un ambiente per l'IBM HTTP Server per Linux.
Per maggiori informazioni, si suggerisce di guardare le pagine del supporto per l'IBM HTTP Server all'indirizzo: http://www-4.ibm.com/software/webservers/httpservers/support.html.
Jetty è un HTTP Servlet Server open source scritto in Java al 100%. E\: sia un server HTTP/1.1 completo che un contenitore di Servlet. È stato progettato per essere leggero, molto performante, integrabile, estensibile e flessibile, facendone una piattaforma ideale per servire richieste HTTP dinamiche da qualsiasi applicazione Java.
Jetty può essere usato come server HTTP e contenitore di servlet indipendente ovvero può essere usato integrato in un'altra applicazione Java (ed esempio il contenitore di EJB JBoss stà usando Jetty come sua soluzione preferita per server e contenitore).
L'unione di server e di contenitore di servlet consente di eseguire entrambe queste funzioni in un singolo processo unix. Anche l'installazione e la configurazione è più semplice perché si tratta di una singola applicazione.
Il Jetty HTTP Server e Servlet container p�ò essere scaricato via:
Jetty è distribuito sotto la Artistic License, i sorgenti completi sono inclusi e può essere usata e distribuita commercialmente.
Il pacchetto è distribuito come un file tar compresso con gzip, che può essere spacchettato con:
gunzip < Jetty-x.x.x.tgz | tar xf -
Che creerà una directory Jetty-x.x.x dove x.x.x è il numero della versione.
Per eseguire il server demo:
export JETTY_HOME=<jetty install directory> export JAVA_HOME=<JRE install directory> $JETTY_HOME/bin/jetty.sh runQuindi per vedere il demo ed il tutorial di Jetty far puntare il browser a http://localhost:8080.
Jetty può essere installato ed eseguito via JMX o come parte della distribuzione di JBoss. Vedere http://jetty.mortbay.org o il file README.TXT per maggiori dettagli.