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Pluto Meeting... considerazioni sul secondo giorno

La seconda giornata del Meeting era dedicata al gruppo stesso ed ai vari progetti per sensibilizzare e supportare gli utenti italiani di Linux. Era presente la maggior parte dei coordinatori, i quali hanno relazionato sul loro operato. L'apertura dei lavori era tenuta da Rossana Liberalesso, nuova coordinatrice nazionale del gruppo Pluto. L'uscente Davide Barbieri concentrerà le sue energie sul Pluto Journal, rivista ufficiale del gruppo. Ricordiamo che la politica del Pluto è di apertura a tutti, dai principianti fino agli utenti esperti. Il Pluto cerca di coordinare in modo costruttivo gli sforzi di tutti coloro che credono in questo sistema operativo. Tutti i progetti sono condotti nello spirito della collaborazione e del volontariato. Il Pluto incentiva tutti, iscritti e non, ad un ruolo attivo secondo le proprie capacità e disponibilità di tempo. Chiunque in Italia voglia interessarsi al fenomeno Linux non può non prendere contatto con il gruppo Pluto.

Tra i primi progetti del Pluto c'è ILDP ovvero Italian Linux Documentation Project, con il quale si sta portando avanti la traduzione e la creazione di documentazione. Michele Dalla Silvestra, ha fatto il punto della situazione sulla traduzione degli HOWTO (attualmente sono disponibili le traduzioni dei più importanti) e delle MAN PAGE (circa 70-80 comandi tradotti). Lo sforzo dell'iniziativa è anche orientato a creare nuovi documenti, che siano chiari e snelli ma, allo stesso tempo, completi ed esaurienti. Gli interessati possono dare un'occhiata su www.psy.unipd.it.

Marco Gaiarin, autore dell'Italian-HOWTO, ha chiarito alcune questioni riguardo la ``localizzazione'' del software per Linux. L'idea è di far in modo che il software riconosca la lingua dell'utente, attraverso una variabile d'ambiente, e generi gli opportuni messaggi in quella lingua. Con i kernel della serie 2.0 e con le recenti libc, gli strumenti per scrivere programmi di questo tipo sono ormai maturi. Non rimane che attendere che tutti i programmatori si adattino a queste nuove direttive. Il porting è abbastanza semplice e si risolve in alcune righe di #include nei sorgenti. In questo modo l'adattamento alle varie lingue è semplificato e, in molti casi, automatico. Ci sono comunque delle questioni aperte: come la definizione dei vocabolari e dei glossari nazionali. Per maggiori dettagli si può leggere il mini-HOWTO Locales presente in alcune distribuzioni o prelevabile secondo i classici canali di distribuzione degli HOWTO.

La parola è passata a Davide Barbieri che ha presentato il Pluto Journal. Ricordiamo che si tratta di un bimestrale in formato elettronico, completamente libero, che si propone come fonte di informazione per tutti i linuxiani d'Italia. Con questa iniziativa si cerca si sopperire alla mancanza di una chiara ed obiettiva informazione riguardo a Linux. Chiunque abbia articoli interessanti può sottoporli alla redazione del PJ. Non sono richieste conoscenze particolari solo tanta buona volontà. Il Pluto Journal aumenterà presto le sue uscite da 6 a 9 . Si è parlato di collaborazioni con altre riviste e con articolisti di riconosciuta bravura. Non rimane che aspettare di essere travolti da questa marea di novità. Per ingannare l'attesa perché non collaborare scrivendo un articolo?

Chiudeva il gruppo di interventi sui progetti del gruppo Pluto la relazione di Piero Orsoni, Gabriele Lamon e Paolo Molaro, coordinatori del Pluto Developers Group. Lo scopo di questo sottogruppo non è solo di produrre nuovo software per Linux ma anche di creare dei gruppi di studio e ricerca su vari argomenti. Queste vere e proprie task-force hanno anche l'obiettivo di dare delle direttive e degli standard per la realizzazione di software per la piattaforma Linux. Dalla pagina WWW del gruppo PlutoDev potete prendere visione dei progetti specifici.

Nando Santagata, consulente e nome conosciuto dai frequentatori dei vari newsgroups per Linux, ha trattato sinteticamente la programmazione con Perl e Tcl/Tk. Con il boom di interesse per Internet e per i sistemi Unix questi due linguaggi interpretati stanno riscuotendo notevole successo. Il Perl è un linguaggio general-purpose di notevole flessibiltà e potenza, tanto da vincere il Dr.Dobb's Journal Annual Excellence in Programming Award, edizione 1996. Può essere utilizzato in un'infinità di applicazioni come la creazione di script di installazione, CGI per server WWW, per filtrare grandi quantità di testi, per accedere ai vari database, etc... È disponibile su praticamente tutte le piattaforme Unix ma anche DOS, OS/2 e Windows 95. In questo linguaggio eclettico potete trovare somiglianze con il C, l'Awk , il Fortran e lo shell scripting language. Il suo creatore Larry Wall lo ha pensato e realizzato come un linguaggio pratico con cui programmare in fretta soluzioni anche molto complesse. Con la release 5 il Perl acquista le caratteristiche base di un linguaggio orientato agli oggetti (OOP). Inoltre il gran numero di moduli esterni espande oltre ogni limite le possibilità di questo interprete: accesso a database Oracle, accesso ai servizi del TCP/IP (ftp, mail, news, etc), etc. La documentazione a corredo del Perl è chiara e completa. Un buon punto di partenza per questo linguaggio è http://www.perl.com.

Il Tcl (tool command language) è un linguaggio interpretato sviluppato presso i laboratori di ricerca della Sun mentre TK è una libreria per creare interfacce grafiche basata sul Tcl. L'obiettivo iniziale era di sviluppare un linguaggio che permettesse di programmare velocemente su molte piattaforme diverse. Attualmente sono supportati tutti gli Unix, i Macintosh (68K e Power Mac) e Windows (3.1 , NT e 95). I sorgenti C sono liberamente disponibili e facilmente compilabili. Per gli utenti di Linux è presente nella maggior parte delle distribuzioni. Anche con questo linguaggio è facile realizzare soluzioni efficaci in breve tempo. Esistono molti siti in cui reperire esempi e documentazione. Per maggiori informazioni puntate all'indirizzo http://www.tcltk.com.

Pluto Meeting... considerazioni sul terzo giorno

La terza giornata era dedicata ad aspetti tecnici per un pubblico esperto.

Il primo intervento è di Alessandro Rubini, il quale ha incollato la platea con una introduzione alla gestione della memoria da parte di Linux. Impossibile sintetizzare la miriade di informazioni sul kernel che sono emerse nelle 3 ore. Non si è parlato solo della piattaforma con processore Intel, ma anche di Sun Sparc e Digital Alpha, su cui Linux letteralmente vola. Chiudevano l'intervento alcune considerazioni su supporto da parte del kernel di Linux alla programmazione real-time e con threads.

Matteo Frigo ha parlato dei suoi studi sulla programmazione parallela e di Cilk. Cilk è un linguaggio algoritmico multithread con il quale è possibile scrivere programmi che girano su piattaforme multiprocessore come Sun Solaris SMP. Lo scorso Novembre un programma scritto con Cilk ha vinto la Dutch Open Computer Chess Campionship. Considerando che le soluzioni sviluppate per il gioco degli scacchi possono essere utilizzate in molte applicazioni ingegneristiche non si può rimanere indifferenti davanti a questo nuovo linguaggio. Se volete maggiori informazioni su Cilk andate alla sua homepage. La ricerca sulla programmazione multithread è un argomento di frontiera e molte soluzioni devono ancora essere trovate. L'interesse per questo settore è letteralmente esploso in quest'ultimo anno. Non è lontano il giorno in cui avremo macchine personali con vari processori. Il kernel di Linux si sta orientando verso questa direzione. Il porting di Cilk per Linux non è ancora disponibile ma molti elementi fanno presagire che lo sarà presto.


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