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L'angolo del PLUTO
L'articolo...Il racconto degli eventi occorsi durante il PLUTO Meeting 2007 di Padova |
Dopo le ultime due edizioni svoltesi a Terni, nel 2000 e nel 2001, il 10 giugno 2007, presso l'Auditorium Modigliani, il PLUTO Meeting è ritornato a Padova per un'occasione speciale: l'incontro con Richard Stallman, il fondatore del Movimento per il Free Software e del Progetto GNU!
Quello di quest'anno è stato un Meeting particolare, con una formula piuttosto diversa dal solito in quanto abbiamo voluto capitalizzare la presenza di Stallman in Italia in quei giorni e quindi abbiamo dovuto, nostro malgrado, compattare i momenti di aggregazione di coloro che hanno collaborato ai progetti e dei partecipanti, che per quanto possibile si sono comunque tenuti in maniera informale, ed organizzare una scaletta dei relatori poco elastica.
Tra le personalità di spicco che sono state presenti alla manifestazione, oltre all'ospite d'onore Richard Matthew Stallman, citiamo Paolo Didonè, presidente dell'Associazione per il Software Libero; Alessandro Rubini, sviluppatore e tra i massimi esperti italiani del kernel Linux; Moreno Muffatto, Professore ordinario di Economia ed organizzazione aziendale presso la facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Padova; Renzo Davoli, Professore associato di Informatica presso l'Università degli Studi di Bologna; David Nathan Welton, sviluppatore di Apache, del Progetto Debian e di Tool Command Language; Marco Ciurcina, avvocato che si è occupato del ricorso al TAR che l'Associazione per il Software Libero ha intrapreso nei confronti di un bando discriminatorio verso il Software Libero emesso e poi ritirato dal Ministero del Lavoro e infine Francesco Piva, della Segreteria Internazionale dell'Operazione "Friends of the World Treasures" FMACU - UNESCO, nell'ambito della quale il Software Libero è stato inserito nella lista dei Tesori del Mondo durante la VI Conferenza della Federazione Mondiale dei Club, Centri e Associazioni UNESCO tenutasi a Cipro nel settembre 2003.
I lavori del Meeting si sono aperti con perfetta puntualità alle 10, con i saluti del sottoscritto e quelli dell'Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Padova, Monica Balbinot, letti dal sottoscritto in qualità di coordinatore generale del PLUTO Project. A questi sono seguiti i saluti di Emanuele Zamprogno, presidente del FSUG Padova, l'associazione patavina che ha fornito il supporto logistico alla manifestazione e che compare pure tra gli sponsor dell'evento.
A sorpresa, subito dopo, è stato invitato a prendere la parola il Professor Franco Bombi dell'Università di Padova, che, contrariamente a quanto anticipato (era stato invitato ma aveva preannunciato che non sarebbe potuto intervenire), era presente tra il pubblico in sala:
Figura 0: Franco Bombi (a sinistra) tra il pubblico in sala
è anche "colpa sua" se nel 1992 il PLUTO è nato, a Padova, e dopo tanti anni è bello che possa essere ancora interessato all'attività della propria creatura! Il Professor Bombi ha tenuto un breve discorso in cui ha affermato, tra l'altro, che, dopo tanti anni di dual boot, alla fine è stato letteralmente costretto, dai fatti, ad una scelta esclusiva per il Software Libero!Dopo i convenevoli di rito ha iniziato il suo discorso l'amico Paolo Didonè, che ha tirato fuori dal suo cappello a cilindro la ricetta degli spaghetti alla carbonara e le fantomatiche gesta di Mister Cook, un tizio alquanto scontroso che vuol tenere per sè tutto il frutto del suo lavoro, la ricetta degli spaghetti, appunto, senza condividerlo con gli altri. Un intervento che ha fatto letteralmente cadere molti dalla sedia, per l'ilarità che ha scatenato, che con paragoni mutuati dal contesto culinario ha però fatto capire quanto possa essere deleterio tenere per sè ciò che si realizza piuttosto che condividerlo con gli altri per alimentare la diffusione della conoscenza. Sul finire del suo intervento Paolo ha illustrato l'attività dell'Associazione che presiede, l'Associazione per il Software Libero.
Figura 1: Paolo Didonè
Il secondo intervento, complesso e ben strutturato, a tratti ironico, è stato tenuto da Alessandro Rubini -- come un fulmine (di risa) a ciel sereno ci ha colpito la sua definizione «non sono stato progettato per parlare in pubblico» -- che ha illustrato le caratteristiche del Software Libero nel campo embedded (che, guarda caso, significa "incastonato", e Alessandro ha un cognome che calza a pennello!) e l'applicazione delle licenze software in campo industriale, sottolineando che il software è un servizio e che... per far girare un sistema GNU/Linux possono bastare ancor oggi solo 4 MB di memoria: una vera inezia, di questi tempi!
Figura 2: Alessandro Rubini
Il terzo intervento, dal titolo "Il Software Libero: riflessi economici ed organizzativi", è stato tenuto dal Professor Moreno Muffatto e si è concentrato sugli aspetti economici e organizzativi che hanno reso il Software Libero un fenomeno di rilievo globale, che ha dovuto e deve scontrarsi con il software proprietario e con la difficoltà che incontrano gli utenti a migrare da soluzioni proprietarie il cui utilizzo è radicato da anni. In particolare il professore ha messo in evidenza un'interpretazione del lavoro delle comunità nell'ottica dei sistemi complessi che costituisce una nuova frontiera nel campo degli studi economico-organizzativi. Infine sono stati evidenziati gli elementi che a partire dalle comunità di sviluppo software si ripercuotono in altri campi, diversi dal software, aventi comunque per oggetto l'informazione e la conoscenza.
Figura 3: Moreno Muffatto (a destra)
Il terzo intervento, dopo la pausa caffè, è stato quello del Professor Renzo Davoli, secondo il quale con falsi concetti si sta minando alla base il diritto alla libertà intellettuale, fondamento essenziale di tutta la crescita culturale, della vera ricerca scientifica e tecnologica, facendo così il controcanto al concetto controverso e da noi spesso criticato nel suo fondamento di proprietà intellettuale. Lo scopo del suo intervento è stato esplicitare le contraddizioni presenti nei proclami e nelle leggi che trattano le limitazioni alla libertà intellettuale («Copiare non è reato e non fa nemmeno diventare ciechi»), nella patente europea per il software, nel modo in cui la scuola forma gli studenti avvicinandoli al campo del software e cercare di risvegliare una coscienza civile per difendere forse il più prezioso dei diritti che possediamo: debbo dire che c'è riuscito benissimo! Alla fine del suo intervento ci sono state talmente tante domande ed attestati di stima che il moderatore di turno, Giulio Daprelà, ha dovuto suo malgrado porre un freno per sopravvenuti limiti di tempo. Alla fine il professore ha pubblicizzato la petizione che sta portando avanti (http://www.petitiononline.com/liberasw/petition.html) contro quello che di fatto oggi è un obbligo, per l'acquirente, di acquistare licenze d'uso di software proprietario assieme al personal computer; Davoli ha invitato quindi i presenti a prenderne visione, a divulgare l'informazione e a sottoscrivere la petizione per scardinare i metodi che le lobby dell'informatica usano per bloccare il mercato del software.
Figura 4: Renzo Davoli
Per le 13 era prevista la pausa pranzo ma ormai le domande del pubblico, numerose dopo la fine di ogni intervento e soprattutto dopo quest'ultimo, avevano dilatato paurosamente i tempi...ed erano quasi le 14.
Sospesi i lavori la folla è uscita dall'auditorium ed ha potuto beneficiare del magnifico buffet allestito con la coordinazione di Carlo Avversari, con un servizio contraddistinto da sorriso, eleganza e simpatia, e soprattutto con accesso "libero" alle libagioni! I complimenti dei partecipanti alla manifestazione sono arrivati copiosi, assieme alle offerte spontanee che di fatto hanno finito per coprire totalmente la spesa sostenuta, con somma soddisfazione dei ragazzi che avevano lavorato sodo per far sì che anche la ristorazione fosse un fiore all'occhiello del Meeting di quest'anno.
Figura 5: Il buffet "libero"
Dopo la pausa pranzo ha tenuto il suo discorso dal titolo "Economia e Software Libero" l'amico David N. Welton -- credo che sia uno dei pochi nativi dell'Oregon in grado di parlare un quasi perfetto dialetto veneto -- che ha parlato del Software Libero e del suo rapporto con l'economia, trattandone i vantaggi e gli svantaggi rispetto al software proprietario, i modelli di business possibili nel mondo del Software Libero e altri fatti e curiosità, soprattutto quando si ha a che fare con clienti tachenti (veneto DOC!). David ha ricordato le parole del noto economista Hal Varian: "Non puoi ignorare impunemente i principi dell'economia. La tecnologia cambia ma le leggi economiche no"... E i clienti...pure!
Figura 6: David N. Welton
Rientrati nei tempi grazie all'oculata gestione degli orari di David, che incalzavo con bigliettini contenenti l'indicazione del tempo che gli restava a disposizione (non era David a dilungarsi ma il sottoscritto che doveva rientrare dallo sforamento globale), il convegno è proseguito con "Diritto al Software Libero", dell'avvocato Marco Ciurcina, dell'Associazione per il Software Libero.
Figura 7: Marco Ciurcina
Marco ha parlato del Software Libero nel Codice dell'amministrazione digitale e nella Costituzione e del ricorso al TAR del Lazio avverso un bando emanato dal Ministero del Lavoro che prevedeva una gara per la fornitura di software che di fatto escludeva il software a codice aperto. Un bando dal valore elevato: 4,5 milioni di euro, cancellato dal Ministero proprio grazie all'azione di ASSOLI.Alle 16 è stata la volta dell'attesissimo Richard Stallman, presentato da un Andrea Brugiolo visibilmente emozionato che quasi dimenticava ciò che voleva dire! Stallman doveva tenere un intervento dal titolo "Copyright vs Community in the age of Computer Network" ma, essendosi fatto trarre in inganno dal titolo del Meeting di quest'anno (L'importanza di essere Libero - nella Società, nella Scuola e nell'Industria), ha parlato della libertà e del Software Libero nella scuola, nelle aziende e nel mondo dell'home computing. Alla fine, quando lui stesso ha notato la differenza, rileggendo i volantini, ci ha chiesto perché non l'avessimo fermato per avvisarlo. «Beh -- gli abbiamo spiegato -- quando si ascolta un intervento così interessante, durante il quale non vola una mosca in sala, e comunque perfettamente in topic con l'argomento della giornata... perché rovinare tutto??» Dopo il discorso di Stallman è stato inevitabile dedicare un bel po' di tempo alle domande e ne sono state poste così tante che Stallman ed il sottoscritto hanno dovuto dire basta o avremmo passato abbondantemente l'ora di cena. Di questa fase non posso non ricordare quantomeno che tra gli interlocutori del nostro guru erano presenti alcuni noti docenti di materie informatiche presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Padova, dove il PLUTO è nato, che hanno intavolato un confronto sulla difficoltà di introdurre e portare avanti la causa del Software Libero e dell'utilizzo di strumenti liberi nell'insegnamento, nel sistema scolastico e universitario italiano di oggi... E RMS non ha avuto difficoltà ad argomentare che il software proprietario dovrebbe essere totalmente bandito dalle scuole!
Verso le 18:40, mentre RMS distribuiva autografi e gadget della Free Software Foundation, dal palco abbiamo comunicato che a settembre sarebbe stata conferita a Richard Stallman la Laurea honoris causa in Ingegneria Informatica da parte dell'Università di Pavia e dalla platea è giunto il giusto tributo di applausi!
Figura 8: Richard Matthew Stallman
Dopo l'intervento di Stallman è toccato a Francesco Piva trarre le conclusioni della lunga giornata: dopo un'introduzione in cui ha spiegato le peripezie che nel corso degli anni hanno superato e stanno tuttora vivendo la C.L.A.C. e il Museo Didattico di Storia dell'Informatica dell'Operazione FWT di FMACU-UNESCO,
Figura 9: Francesco Piva
ha consegnato a Richard Stallman l'attestazione del riconoscimento del Free Software come Tesoro Immateriale FMACU - UNESCO: durante il VI Congresso della Federazione Mondiale delle Associazioni, Centri e Club UNESCO (FMACU), infatti, il Software Libero è stato inserito nella lista dei "Tesori del Mondo" in quanto "elemento culturale immateriale di eccezionale valore".
Figura 10: Francesco Piva consegna il riconoscimento a Richard Stallman
L'annuncio di tale attestazione era stato già dato a RMS via email ancora nel 2004 ma non era stato possibile finora trasmettere al nostro il documento con una modalità consona all'importanza della stessa. Quale occasione migliore del PLUTO Meeting per adempiere finalmente a questa non banale "formalità"??
Figura 11: Francesco Piva consegna il riconoscimento a Richard Stallman (2)
Finalmente alle 19, last but not least! il saluto quasi commosso di Beppe Zanetti, un altro dei tre fondatori del PLUTO di cui si abbia cognizione certa (il terzo è Stefano Campadello), e il suo incoraggiamento a proseguire ancora sulla buona strada, ci hanno dato il giusto LA e lo spirito adatto per una degna chiusura del lavori!
Dall'auditorium ci siamo trasferiti presso il ristorante per la cena in compagnia di RMS, che si è conclusa verso le 23 con la foto di gruppo!
Figura 12: foto di gruppo alla cena del PLUTO Meeting 2007
Che dire? Tutto è riuscito per il meglio, anche se non sono mancati i soliti inconvenienti, risolti prontamente dai fantastici ragazzi dello staff -- come l'oramai leggendario recupero della Pepsi per il Dottor Stallman!
Ma la soddisfazione più grande e impagabile, a mio modo di vedere, è stato partecipare e dare anche l'occasione a tante altre persone di partecipare ad un evento che ha visto per la prima volta -- e forse anche l'unica? -- il fondatore del Movimento per il Software Libero assieme a due dei tre fondatori conosciuti del PLUTO, Franco Bombi e Beppe Zanetti, assieme ad altri plutini della prima ora, come Alessandro Rubini e Paolo Didonè, e a tanti altri plutini di acquisizione più recente, quindi ad altri sviluppatori ben noti nel panorama mondiale del Software Libero, saliti sul palco o semi mimetizzati in platea, assieme a docenti del DEI, dove il PLUTO ha visto la luce, ed infine a moltissimi altri esperti di Software Libero, di scuola e di contenuti aperti, e poi semplici appassionati, grandi e piccoli, di ieri e di oggi... accomunati tutti dalla stessa passione e dall'amore per gli stessi ideali di libertà e, in fondo, di giustizia, in un evento forse irripetibile. Sono certo che anche Fabrizio sarebbe stato felice di partecipare a questo Meeting e...sicuramente lo ha fatto, da lassù.
Probabilmente il prossimo Meeting sarà più grande ed importante, magari di tre giorni, e vedrà sicuramente una collaborazione ancora maggiore tra le varie entità che si occupano di Software Libero nel territorio italiano.
Arrivederci alla prossima edizione!
Riferimenti:
L'autoreSimone Stevanin, coordinatore generale del PLUTO Project |
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